sabato, dicembre 31, 2011

2011 in numeri

15: come i minuti del discorso del general manager che chiudeva la sede di Milano.
3: come i mesi che ho impiegato a finire il trasloco, lavorando e vivendo a 400km
16: come i libri letti quest'anno
50: come gli euro che risparmio rispetto all'affitto milanese comparato a quello che pago qui.
7: come i giorni che ho impiegato a digerire la notizia datami in 15 minuti
2: sono le città dove ho risieduto quest'anno.
12: sono i voli presi per lavoro.



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sabato, dicembre 24, 2011

Dolci natalizi

Prima di ritornare dai miei per le feste natalizie, mi sono fermato a comprare dei dolci. E così mi sono dilettato comprando un panettone delle Tre Marie, una marca nel cuore dei milanesi, e la gubana, tipica del Friuli. Il passato ed il mio presente.



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mercoledì, dicembre 14, 2011

Equità

Come Lei certamente sa la manovra che il Suo governo ha predisposto rischia di assestare un colpo mortale a un centinaio di giornali che attualmente usufruiscono dei contributi diretti all’editoria ex legge 7 agosto 1990, n. 250: un sostegno già erogato in misura modesta e incerta negli importi, oltre che pesantemente differito nel tempo. La cessazione dell’applicazione della legge n. 250, prevista all’articolo 29 del recente decreto, avrà riflessi gravissimi sul pluralismo dell’informazione e sulla stessa democrazia, considerato che causerà la fine delle pubblicazioni per l’intero settore della stampa di partito, cooperativa e di idee, notoriamente penalizzato da forti disparità nell’accesso al mercato pubblicitario. Le saranno altrettanto note le conseguenze occupazionali dell’entrata in vigore dell’articolo 29 del decreto e il contraccolpo economico per l’erario, in relazione agli oneri assistenziali che lo Stato dovrebbe accollarsi in seguito alla chiusura di molte decine di testate e la conseguenza perdita di molte centinaia di posti di lavoro, per un volume di spesa persino superiore a quello che sarebbe necessario per reintegrare il Fondo per l’editoria. Quanto alla necessità, altresì prevista dall’articolo 29 del decreto, di stabilire diversi, più severi e oggettivamente verificabili criteri di accesso ai contributi, Le ribadiamo che un rigoroso riordino del settore e il disboscamento della giungla delle sovvenzioni è una rivendicazione che noi per primi abbiamo più volte avanzato, sempre inascoltati. Se però i tempi di questo auspicabile intervento di riordino dovessero risultare lunghi, e si procedesse nel frattempo con i tagli di risorse previsti, la riforma arriverebbe a situazione ormai compromessa, quando i giornali in questione avranno gioco forza cessato di esistere. Nel rivolgerLe la richiesta di un incontro urgentissimo, Le anticipiamo l’invito a un intervento che scongiuri l’apertura di una grave crisi occupazionale ed eviti in extremis un vulnus irreversibile alla libertà di stampa.

Questo è l'incipit di una richiesta di alcuni direttori di giornale che protestano per i possibili, ma sono certo che dopo questo vibrante e commovente appello non ci saranno, tagli ai contributi dell'editoria.
A me è sempre piaciuto però esaminare i testi in dettaglio, quindi esaminiamo la parte in grassetto:

un sostegno già erogato in misura modesta e incerta negli importi
Il sostegno sarà anche modesto, ma se chiudete vuol semplicemente che era l'unica fonte di reddito di certi giornali, questo quando in teoria un giornale dovrebbe reggersi con le sue vendite. Il fatto quotidiano, pur rinunciando ad ogni sovvenzione in un solo anno ha prodotto ricchezza per se e per i suoi editori.

avrà riflessi gravissimi sul pluralismo dell’informazione e sulla stessa democrazia
Perché impedire di leggere a quei cinque/sei lettori è un vulnus per la democrazia? Possono tranquillamente leggere quelle notizie fondamentali, tanto fondamentali che solo poche persone comprano i loro giornali, su internet in un bel sito web o magari stampandosi un pdf se proprio anche loro sono nostalgici della carta.

notoriamente penalizzato da forti disparità nell’accesso al mercato pubblicitario
Alias siccome abbiamo pochi lettori, gli unici che fanno pubblicità con noi lo fanno per sovvenzionare l'editore.

e il contraccolpo economico per l’erario, in relazione agli oneri assistenziali che lo Stato dovrebbe accollarsi in seguito alla chiusura di molte decine di testate e la conseguenza perdita di molte centinaia di posti di lavoro
Qui parte il coro salviamo i posti di lavoro, considerando quanti posti di lavoro stanno saltando in questi giorni si capisce subito che è una premessa che suona vuota. Tuttavia posso dire che è la parte che mi fa più incavolare, è l'equivalente di dire creiamo posti di lavoro fittizi visto che le persone non producendo risultati economici, invece di scrivere potrebbero benissimo andare a fare altro. E questa mentalità ad aver creato le voragini nei nostri conti economici.

a riforma arriverebbe a situazione ormai compromessa, quando i giornali in questione avranno gioco forza cessato di esistere.
Si chiama selezione naturale: non sei letto da nessuno, ergo puoi fallire. Il fatto quotidiano, giornale che ricordo macina numeri, lettori e soldi fu fondato da giornalisti che hanno rifiutato l'andazzo generale per creare qualcosa di innovativo e che ha avuto successo.

eviti in extremis un vulnus irreversibile alla libertà di stampa.
Se puoi dirlo in internet o lo puoi scrivere liberamente non c'è problema di libertà di stampa, ma solo un problema di scarso interesse. E non interessi nessuno non vedo perché dovrei risolvere il tuo problema con le mie tasse, autotassati tu ed i tuoi amici per farlo uscire il tuo giornale.

Trovo vergognoso che quando si discute di non riuscire ad aumentare le pensioni minime di quel 3% perso con l'inflazione si dia fiato per una indegna difesa di una corporazione che crede che i loro privilegi siano un segno della libertà.

venerdì, novembre 25, 2011

Pessimo Elemento



Il mio lavoro è strano, perché pur facendo l'ingegnere solo il 50% del mio lavoro è al pc il rimanente del tempo lo passo con dei prototipi.
Quindi ho dovuto con il tempo sviluppare una manualità inaspettata anche se continuo ad avere limiti con essa.
Ecco che questa mattina mi aggiravo sperso nel nostro capannone perché dovevo fare delle modifiche ad un pezzo, quando incontro un mio collega.
Siccome so che in questi campi è più esperto gli chiedo un consiglio, lui guarda il pezzo e dice "Che problema c'è? Vieni.." (in realtà in mezzo di sarebbero un paio di bestemmie e qualche "tu ti inculi", ma per amor di censura riporto una versione edulcorata).
Mi porta nella stanza chiamata container (o deposito della spazzatura a seconda di chi parla ), qui evoca gli spiriti (una litania di bestemmie), prende un catenone dorato, indossa un paio di occhiali protettivi, prende una flex a mani nude e avvolto dallo spirito di PE Baracus si immerge in un mare di scintille, provocate dalla flex e dai tagli sul pezzo, per fare le modifiche di cui avevo bisogno.
Fatte le modifiche il mio collega si allontana verso la macchinetta del caffè mentre la sigla di A-team copre il rumore delle sue bestemmie.

mercoledì, novembre 02, 2011

Magic words

Puntuale come la scadenza di una cambiale è arrivato il mitico invito al Christmas party.
La mail d'invito si è diffusa leggiadra fra i vari pc, lo si capiva dal suono del vaffanculo di chi la riceveva.

Sembrava che come al solito sarebbe andata una delegazione decimata di coscritti, fino al momento decisivo: quello in cui uno ha letto con attenzione l'annuncio in allegato.
Sono bastate due parole per far cambiare idea a tutti; no non c'era scritto lap dance, ma qualcosa di più attraente per il profondo nordest.
Le magiche parole erano open bar, che qui hanno tutti tradotto con sbornia gratis.

Non oso immaginare cosa succederà al party, già l'anno scorso quando me ne andai (circa l'una) successe di tutto con colleghi che si odiavano che hanno iniziato a fraternizzare fra di loro, coppie improbabili che limonavano allegramente, accenni di striptease (ovviamente nessuna foto, solo racconti orali).. Immaginate ora le stesse persone un anno dopo con un open bar, beh se non altro sarà divertente.

mercoledì, ottobre 26, 2011

Diluvii

Piove da almeno due giorni, con gradazioni che vanno dalla pioggerellina al diluvio universale.
E quindi in mezzo a questa umidità diffusa non mi va di andare ad un concerto cui speravo di andare.

E una giornata strana, la Juventus dopo anni torna in testa sia pure per una settimana, Nocerino senza una tripletta e.. io sto ascoltando un gruppo che canta in napoletano mentre scrivo questo post.

Ah, la canzone che sto ascoltando è questa e secondo me non sono affatto male.
Ora è meglio che lo trovi il salvagente.
Segni che il diluvio universale potrebbe accadere benissimo domani, forse faccio bene a cercare dove ho nascosto il salvagente

lunedì, ottobre 24, 2011

Censimenti

I censimenti ogni 10 anni dovrebbero fare la fotografia all'Italia e di conseguenza anche alla nostra situazione.
Con mio fratello decidiamo di compilare il modulo online, sia per praticità (è il form a guidarti dove compilare, anche se ti costringe a rispondere alle domande che nel modulo cartaceo potevi omettere per privacy) sia per far risparmiare qualche soldo a questa nazione, visto che i moduli cartacei dovranno essere inseriti da un data-entry sul database nazionale mentre se lo compili online ovviamente sei tu a fare da datae-entry.

Ecco che già la prima domanda mi costringe a pensare: sono in lista A nella casa dei miei o sono in lista B (sono temporaneo). Non ho voglia di compilare un secondo modulo come lista A nel comune dove sto scrivendo queste righe e quindi opto per compilarlo come lista A dai miei, dove per altro ho la residenza.

Cos'è cambiato in 10 anni per me? Beh, tante cose la principale è che ho iniziato a lavorare, a produrre PIL, essere autonomo con le spese personali.
Ho cambiato tre lavori e ben quattro città in cui ho vissuto; salutato amici, trovandone di nuovi e nuovamente ri-trovandone di vecchi.
Ho fatto scelte di cui mi sono pentito ed altre che rifarei.

Tutto sommato non mi dispiace come censimento personale.

domenica, ottobre 09, 2011

Questione di cocktail

[Divagazione storica] Il bar Basso * a Milano è famoso per aver inventato il Negroni sbagliato **, cocktail tipicamente milanese tanto che i milanesi per ordinarlo dicono semplicemente sbagliato. Causando ovviamente molte gaffes nei bar fuori Milano.

Ieri sera uscendo per pub e bar io ed il mio amico ci avviciniamo al bancone per ordinare qualcosa sentiamo dire "..eccoti il tuo sbagliato." Entrambi abbiamo passato diversi anni a Milano, lui l'ha lasciata di sua iniziativa, io invece in maniera più spintanea, quindi sabbiamo perfettamente a che cocktail si riferisce.
Ci guardiamo negli occhi ed entrambi cambiamo ordinazione.
Lo mescolo un po' con la cannuccia e comincio a berlo.
Sento subito il sapore dolceamaro, ma non viene dal cocktail: è il sapore dell'esule, che si sposta di posto in posto ricordando sapori ed esperienze in diverse città.
Milano, Venezia, Udine le tappe dei mie pellegrinaggi lavorativi portano in se ricordi ed emozioni.


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* Il bar Basso per le mie esperienze era caro e niente di speciale, ma sembrava un must per i wannabe che affollano Milano, non a caso in doppia e terza fila ci sono un sacco di macchine.

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Ingredienti

  • ghiaccio
  • qualche goccia di angostura (opzionale)
  • 1/3 di spumante brut [lo sbaglio perché ci andava il gin]
  • 1/3 di Martini Rosso
  • 1/3 di Bitter Campari
  • mezza fetta di arancia

giovedì, ottobre 06, 2011

Anche le mele..

piangono.
When I was 17, I read a quote that went something like: "If you live each day as if it was your last, someday you'll most certainly be right." It made an impression on me, and since then, for the past 33 years, I have looked in the mirror every morning and asked myself: "If today were the last day of my life, would I want to do what I am about to do today?" And whenever the answer has been "No" for too many days in a row, I know I need to change something.

Remembering that I'll be dead soon is the most important tool I've ever encountered to help me make the big choices in life. Because almost everything — all external expectations, all pride, all fear of embarrassment or failure - these things just fall away in the face of death, leaving only what is truly important. Remembering that you are going to die is the best way I know to avoid the trap of thinking you have something to lose. You are already naked.
Dal discorso di Steve Jobs a Stanford
1955-2011

domenica, settembre 18, 2011

Dubbi domenicali

Domenica sera, mi chiedo quante persone troverò in ufficio domani mattina.
Stasera era l'ultimo giorno di Friuli Doc; venerdì mattina dopo il primo giorno della manifestazione eravamo il 30% in meno.
Ad occhio e croce saremo meno del 50%, almeno attivi magari un paio di zombi faranno opera di presenza.

Edit: direi che eravamo attorno al 45% di presenti

mercoledì, settembre 14, 2011

Ufficio che vai..

..usanza che trovi.
Nell'ufficio dove mi hanno messo provvisoriamente, quindi come tutte le cose provvisorie italiane quasi definitivamente, devo condividere gli spazi con alcuni colleghi.
In ufficio ci sono due telefoni, il primo in condivisione a due colleghi, chiamiamoli cip&ciop, il secondo invece è appannaggio mio e dello stagista, quindi mio visto che nessuno chiama lo stagista.

Con la scusa che il mio ufficio è provvisorio, io come riferimento telefonico quello del centralino cosa che mi evita di ricevere troppe telefonate, invece i miei due colleghi cip&ciop hanno quel riferimento fisso.
Solo che.. ad ogni chiamata che ricevono si guardano negli occhi, stile film western. Rispondi tu? no fallo tu! mi sembra di sentire le frasi silenziose che si scambiano con quegli sguardi. Dopo un po' uno dei due cede, di solito cip, sospira e alza il telefono per rispondere.
Tenendo conto che il tempo è comunque trascorso molto spesso chi aveva chiamato mette giù.

Ma questo è il best scenario, perché può capitare che cip&ciop proseguano il braccio di ferro e nel frattempo chi chiamava decide che forse scrivere una mail è meglio.

Credo che dovrò adeguarmi alle usanze locali per evitare di essere sommerso da telefonate.

giovedì, settembre 01, 2011

September issue

E settembre arrivò con il suo carico di novità: una nuova città dove vivere, nuove abitudini da ritrovare, nuovi colleghi da conoscere, vecchi amici da reincontrare.

Agosto sembra un era fa, con ferie troppo brevi e traslocchi troppo lunghi: attualmente la mia roba è dispersa in tre città.
Ora ho un nuovo ufficio provvisorio, il che in Italia potrebbe essere un sinonimo di definitivo, devo ancora trovare una cassettiera dove spostare le mie cose ma we 're back in business(cit.).

venerdì, agosto 05, 2011

Under zero

I mercati si sbagliano perché questo è il miglior governo dei 150 anni di storia italiana.
Potrebbe essere la sintesi del discorso berlusconiano, dopo averlo sentito ho pronosticato un -5% della borsa e sono stato facile profeta.

All'inizio della crisi (2008/2009) la Germania varò una manovra durissima, irrisa dal duo Berlusconi-Tremonti che varò una manovra leggera. Peccato che quelle manovre erano un messaggio preciso ai mercati: i tedeschi avrebbero fatto tutto quello che serviva per mettere ordine nei conti, l'Italia avrebbe aspettato sempre l'ultimo minuto.

Il discorso di mercoledì alle camere non è piaciuto perché Berlusconi ha detto che non è ancora l'ultimo minuto, ma c'è tempo.
Immaginate di essere un gestore di un fondo pensione americano, dovete gestire le pensioni di impiegati statali che vi hanno detto poco, ma sicuro; voi vi fidereste di mettere i soldi in una nazione che non ha ancora deciso di mettere ordine nei conti, ma semplicemente prende tempo aspettando una ripresa che non si vede?
La risposta sta nel -5%.

mercoledì, luglio 27, 2011

Sintesi Veneta

Mentre guidavo per rientrare a Milano dopo un lungo weekend di ferie, ascoltavo la Zanzara su Radio24, trasmissione che malgrado, o forse grazie, ai metodi dei suoi conduttori riesce a far notizia strappando dichiarazioni ad esponenti politici.

Ieri sera c'era Cacciari a cui avevano chiesto un opinione sull'apertura dei punti di rappresentanza dei ministeri a Monza. Il conduttore aveva prima premesso l'opinione di un altro veneto, il ministro Galan, "è una puttanata intercontinentale" il pensiero chiaro e semplice.
Cacciari rispondeva oltre a ribadire di essere d'accordo con l'opinione di Galan aggiungeva "Non solo è una puttanata, ma è una puttanata che costa. Costa per l'acquisto di computer, costa per (...). Si parla sempre di costi della politica, questo è un chiaro esempio di come i costi aumentano per iniziative al più folkloristiche."

Chiaro e conciso, c'è tutta la tragedia/farsa della politica italiana: iniziative inutili o ridicole che però costano a noi contribuenti.

venerdì, luglio 22, 2011

I liberisti de noantri

Immaginate un mercato in calo/crisi perché i consumatori sono pochi e  con un potere d'acquisto in calo, è chiaro che in questa situazione i fallimenti per i piccoli non possono che aumentare e solo le grosse catene possono sostenere le scarse vendite.

E' un caso classico dell'economia italiana, dove il mercato interno si contrae da due anni, dove si può scegliere di agire o per proteggere i consumatori, non creando "privilegi" o proteggere i venditori, bloccando l'ingresso sul mercato di concorrenti e "creando" per legge riserve di mercato per tutti.
Tutti i governi italiani si sono sempre mossi verso la seconda ipotesi, sempre governi comunisti o di destra. Idem questo governo composto da gente che si proclama liberista e che non ha mai messo le mani in tasca agli italiani (dopo l'ultima manovra è palesemente falso!) non poteva che scegliere di sfavorire i consumatori.
Sotto l'alto scopo di proteggere la cultura e che il sapere/cultura non è una merce come le altre si sono vietati gli sconti oltre i 15% o 25% se promossi dalle case editrici a tutti siti online compresi.
E' l'ennesimo caso di legge ad aziendam fatta contro Amazon.it che per entrare nel mercato italiano si era affidato sia a sconti interessanti (di recente ho comprato 6 libri per meno di 40€) sia ad un servizio di selezione/consiglio sui libri molto innovativo.

Che economicamente sia una scelta che impoverirà culturalmente gli italiani lo capirebbe anche un asino,  visto che provocherà l'ennesima contrazione del mercato visto che una persona normale ha un budget e quello spende, magari rinunciando ad un libro che voleva.

La perdita tuttavia sarà anche culturale visto che Amazon offriva anche una vetrina per piccole case editrici che non avevano la forza per arrivare alle varie librerie sparse per l'Italia, ma che tramite il marketing del sito potevano farsi conoscere sul mercato. Due dei sei libri che ho acquistato erano infatti libri che non trovavo nelle catene classiche.
Ovviamente per la catena americana basterà girare la spedizione/acquisto su una controllata francese o austriaca per bypassare l'editto italiano usando la direttiva Bolkestein 

giovedì, luglio 14, 2011

We are turning on, we are growing, we are moving, we are moving on

La mail era arrivata la settimana prima, ci chiedeva di esser tutti presenti per la riunione ed eventualmente disdire gli appuntamenti con i clienti.
Non facciamo molto spesso riunioni, anche perché il general manager viene e va dalla Germania: le informazioni in genere si tramandano di mail in mail.

...

Arriva il giorno della riunione, il general manager, da qui in poi GM, inizia a parlare con il suo inglese pulito e forbito allo stesso tempo.

GM:First to talk about future, we need to remember the past (...)
Un inizio di discorso abbastanza scenico, chissà se l'ha preparato il discorso allo specchio.
..we are turning on, we are growing,
Beh, ci credo nel 2010 siamo cresciuti sia di fatturato sia di marginalità tanto da essere con un attivo decente. E abbiamo raggiunto i target di qualità (alta) che dovevamo raggiungere.
we 're growing faster then economy
per forza l'Italia viaggia all'1% noi dobbiamo marciare a ritmi del 10-15%
(...) we want to put money in Italy
oh, ecco finalmente la notizia di 'sto meeting: hanno approvato gli investimenti che avevamo chiesto. Avranno avuto l'approvazione del Capex?
but not in Milan, we want to put money in Udine
che fregatura investono ancora nell'altra sede, uff
so we decide to close here. You have time to close all projects until August, then you will relocate to another site.
Prego?
Any question?
Si, siamo su candid camera? Lasciamo sul serio Milano alla concorrenza?
Then you will talk with Human Resource Manager about your relocation.

...

Manca meno di un mese alla mia imprevista relocation, con una casa da trovare ed un trasloco da organizzare.
Con un luglio in cui le facce lunghe e tirate segnalano i vari sentimenti che si alternano: rabbia, delusione, stanchezza, insofferenza.
Siamo degli zombi viventi, ci siamo ma è come non ci fossimo visto che a breve non ci saremo.

Mi sa che a breve dovremo di nuovo tirar fuori il calendario dei cagnolini

martedì, luglio 12, 2011

Priceless

Tornare al lavoro dopo un lungo weekend al mare e ritrovarsi il condizionatore rotto quando fuori le temperature superano i 35 gradi è priceless.

Per fortuna mi ero portato i gelati, forse riesco a sopravvivere. Forse.

giovedì, luglio 07, 2011

Fuorionda

La notizia è ormai di dominio pubblico, durante la conferenza stampa della manovra economica, Tremonti sbeffeggia il premio nobel mancato Brunetta.
Decisamente un teatrino un po' deprimente, vedere persone che non riescono a fare la faccia istituzionale per la mezz'oretta di presentazione, ma invece si lasciano andare incuranti delle possibili reazioni.

Il link a Repubblica

martedì, luglio 05, 2011

Norme senza padre

Interessante articolo quello dell'Inkiesta, che analizzando la norma salva-Fininvest faccia notare come nessun ministro o deputato voglia metterci la faccia a difendere la norma.

Perfino gli avvocati di Silvio Berlusconi, come Niccolò Ghedini, hanno l’aria sorpresa di uno Scajola che si trova intestata una casa e non sa proprio con chi prendersela.
Solo Maurizio Sacconi la difende nel merito e parla di una norma equilibrata. Solo Sacconi, insomma, mantiene una fedeltà almeno verbale a una storia che di norme improbabili, fatte nell’interesse di pochi, o dell’Uno, è costellata. Solo che una volta quell’Uno era forte e le vinceva tutte: e allora tutti stavano con lui e facevano a gara, anzi, a chi gli dava più ragione. Oggi norme analoghe le fanno passare: ma facendo finta di niente, e sperando che nessuno se ne accorga

domenica, giugno 26, 2011

Sunday morning

Seduto a prendere il fresco, troppo caldo adesso per andare in spiaggia. Poca voglia di leggere, quindi aspetto e penso.
Solo che invece di profonde riflessioni sul senso della vita mi limito a problemi di basso livello, tipo perché le zanzare adorano pungermi sui malleoli in una zona che sono solo ossa e nervi.
Sto concludendo che sono semplicemente sadiche.


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sabato, giugno 18, 2011

Di vetri rotti e caramelle non mangiate

Anni fa il prof di filosofia domanda: "Nessun superstizioso qui?".
Cosa vuoi rispondere se un corale no, mica si può fare il superstizioso a chi ti apre la mente con Socrate e Platone.
La sua risposta secca è: "Ok, allora venerdì 17 interrogazione."
Qualcosa del genere mi è ritornato alla mente quando la voce al telefono mi chiede: "..se per lei va bene ingegnere ci vediamo venerdì per il colloquio."
Mi andava bene? In realtà no, ma se mi hanno chiamato dopo solo un giorno che avevo spedito il cv, forse era meglio farmi andar bene una data simile.

E così dopo diversi anni torno a fare colloqui, con la diretta concorrente della mia azienda, quella a cui rubiamo i clienti.
Guardo i loro poster, dentro la stanza posta accanto alla reception e guardo la ciottola delle caramelle chiedendomi se è il caso di mangiarne una oppure rischio di fare la figura del Fantozzi che mentre la mastico arriva la HR.
Nel dubbio mi astengo.

Arriva la HR, mi chiede scusa del ritardo, ma mi dice che il venerdì arrivano sempre problemi da risolvere.
E mi metto a riassumere le mie esperienze lavorative post laurea, cercando di vendermi bene.

Il vetro rotto è invece quello del mio parabrezza, che prima di fare il colloquio avevo portato a far vedere in una carrozzeria.  Giusto per ricordare che un dazio alla sfortuna va pagato in certe date.

PS La caramella che non ho mangiato, l'ho portata via. Che faccio la mangio ora?

domenica, giugno 05, 2011

Prima della rotonda

"Fermati prima della rotonda, ci troviamo li e poi proseguiamo assieme verso la spiaggia."
"Ci aspetta li?"
"Si, l'ho sentito prima. Da quanto tempo non lo vedi? Io credo da circa quattro."
"Forse dieci, ma non sono sicuro."
Arrivato alla rotonda, lo trovo. Classico lampeggio di fari e lui fa strada verso il parcheggio accanto alla spiaggia.
Scendiamo i gradini, guardiamo verso destra dove aveva detto di essere.
Non lo troviamo, provo a telefonargli per sapere esattamente dov'è.
Sulla spiaggia vediamo una persona rispondere al telefono, è lui che ci guarda con sua figlia. Ci vede e si sbraccia.
Ci avviciniamo e sorridiamo come ebeti, ricordando il periodo in cui eravamo universitari che condividevano lo stesso appartamento. Le nostre strade post-laurea si erano divise, eppure malgrado tutto eravamo rimasti in contatto.
E gli aneddoti e le speranze del futuro si mescolarono alle birre bevute.

lunedì, maggio 23, 2011

23 Maggio

Era caldo come in questi giorni.
Io ero nervoso, aspettavo il risultato del mio primo scritto e nel frattempo ero in lista per l'orale.
Il parlamento era bloccato per l'elezione del presidente della Repubblica, secondo tradizione toccava ad un democristiano e i vari Andreotti, Forlani, De Mita si davano battaglia a suon di correnti e di colpi bassi.
Il MSI governato da un giovane Fini per sottolineare che a Destra erano per ordine e legge votavano un magistrato che si era impegnato contro la mafia e aveva, si diceva, un passato nel Fuan Paolo Borsellino.
I leghisti emarginati da tutti votavano se non ricordo male il loro sedicente ideologo Miglio, in realtà l'unico fra i leghisti ad avere una certa cultura e quindi "spendibile" come nome.
Ferrara allora faceva il consigliere di un altro principe, Craxi, e illustrava ai telespettatori gli intrighi per l'elezione del presidente del consiglio in televisione.
Ricordo che usavo le telecronache del Giro d'Italia come pausa fra un ripasso e l'altro, nervoso, dopotutto era il mio primo esame.
La notizia dell'esplosione la seppi così, in mezzo a quella pausa che portò una notizia del genere.
Ecco come ricordo l'Italia di allora, spaccata per i riti bizantini per l'elezione di un presidente, riti a cui i cittadini erano sempre più insofferenti, con il suo simbolo della lotta antimafia ucciso in un attentato da film del Padrino.
Alla fine mi staccai dal televisore per andare a studiare, l'indomani superai il mio primo esame.

"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Capaci, 23 maggio 1992

domenica, maggio 22, 2011

Venditori di fumo

Sul decentramento di alcuni ministeri al Nord è scontro tra Pdl e Lega. E la maggioranza torna a dividersi in un clima già arroventato dagli ultimi e decisivi scampoli di campagna elettorale per i ballottaggi di Napoli e Milano. Di fatto, la proposta Berlusconi-Bossi di spostare due dicasteri di peso sotto la Madonnina suscita un coro unanime di ’nò.

fonte LaStampa

Spostare un ministero significa spostare un sacco di posti di lavoro, ecco il motivo della critica da parte di politici romani/laziali.
Resta però da capire l'appeal di un posto di lavoro fisso, ma statale, a Milano.
Dovessi scommettere direi nullo o molto basso, almeno per i votanti milanesi che non mi sembrano i tipo da anello al naso: in Germania analogo procedimento di trasferimento dei ministeri da Bonn a Berlino è ancora in corso dal '90.
Non giurerei invece che a Napoli l'annuncio non sposti voti, ma non me l'immagino Bossi/Calderoli che spostano ministeri a Napoli con Varese ancora in bilico.

giovedì, maggio 05, 2011

Il lavoro ai tempi del calesse

Ricordo un racconto di fantascienza di quand'ero adolescente.
C'era una base su Marte che comunicava via radio alla Terra di un'invasione aliena, ma a causa della distanza i messaggi arrivavano con una forte differenza d'orario rendendo la comunicazione asincrona e quindi un po' barocca.

Beh, in un certo senso mi trovo nella stessa condizione.
Coordino un progetto europeo per conto della filiale americana, nessuna promozione semplicemente per ragione di costi serviva uno che agisse dall'Europa risparmiando sui viaggi intercontinentali, e quindi mi trovo ad interagire con clienti francesi seguendo le direttive americane.
Immaginate la scena io discuto nella mattinata via mail con il cliente francese su alcuni dettagli, arriviamo ad una conclusione e poi giro il tutto al collega americano.
Questo verso le 15/16 vede le mie mail, mi manda un paio di mail per discutere di alcuni particolari, tento di rispondergli prima possibile visto che devo uscire dall'ufficio e alla fine mi da le sue conclusioni verso le 20 o le 21. Orario in cui di solito io sono a casa a mangiare o a lavare i piatti.
La mattina accendo il pc guardo la mia mail e ci trovo le sue conclusioni "serali", che elaboro e giro la questione al cliente francese.

A volte credo che come benefit aziendale dovrei chiedere delle aspirine per il malditesta

martedì, aprile 26, 2011

Latte amaro/2

Alla fine della sceneggiata, la questione Parmalat, gli attori più seri, i francesi ovviamente, prendono la decisione più onerosa, ma più in linea con il mercato:
Sul tavolo 3,375 miliardi di euro per il 71,031% di Parmalat. Lactalis rompe gli indugi e, in vista dell’assemblea degli azionisti di fine giugno, annuncia il lancio di un’opa volontaria e totalitaria sul gruppo di Collecchio, di cui è già primo azionista con il 28,97% del capitale. Il prezzo unitario è stabilito dai francesi a 2,60 euro, con un premio «del 21,3% circa rispetto al prezzo di Borsa della azioni Parmalat degli ultimi 12 mesi»
fonte: LaStampa

Siccome la cordata italiana, nata per mettere insieme vari interessi che dovevano trovare una sintesi usando la cassa di Parmalat stessa, difficilmente troverà un nucleo di imprenditori/banchieri tale da lanciare una contro-OPA possiamo già guardare ai vincitori e vinti dello scontro finanziario.

Vincenti


Azionisti di minoranza: alla fine riescono ad ottenere un'OPA a prezzi superiori a quelli di mercato;

i Besnier: malgrado dovranno aumentare l'esborso monetario alla fine riescono ad uscire da una situazione a le italienne in cui avrebbero dovuto condividere il controllo dell'azienda con controparti con interessi differenti (BancaIntesa, allevatori) e che avrebbero frenato il progetto industriale.
Parte dei soldi spesi potranno rientrare attraverso movimenti di società infragruppo e con il mantenimento della quotazione della nuova Parmalat che nascerà dopo l'OPA
Lactalis rende noto inoltre che intende mantenere Parmalat quotata alla Borsa di Milano e procederà, se necessario, al ripristino del flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni. 
fonte IlSole24

Parmalat: la società per evitare critiche sarà mantenuta in Italia, quotata in modo che anche gli italiani che credono nell'azienda possano partecipare agli utili e rafforzata sia per la presenza di un socio industriale forte, anche se francese, e per i conferimenti di azienda infragruppo. L'espansione all'estero verrà perseguita a differenza di quanto faceva Bondi. Espansione che significa pochi o nessun taglio nell'organico.
Il presidente del gruppo Lactalis, Emmanuel Besnier, afferma che «noi abbiamo un progetto di crescita ambizioso per Parmalat: farne il gruppo italiano di riferimento nel latte confezionato a livello mondiale, con sede, organizzazione e testa in Italia». Lactalis ritiene che nel contesto competitivo attuale sia importante per Parmalat raggiungere dimensioni significative tali da poter sviluppare brand globali. A tal fine, Lactalis valuterà l`opportunità di far confluire in Parmalat le proprie attività europee nel settore del latte confezionato, tra le quali quelle detenute in Francia e in Spagna.Il progetto industriale di Lactalis prevede la valorizzazione di Parmalat a livello internazionale, grazie alla forte complementarietà tra i due gruppi sia a livello geografico che di prodotto. Inoltre, l`espansione nei mercati in forte sviluppo quali Brasile, India, Cina, nei quali entrambi i Gruppi ad oggi hanno una limitata presenza, potrebbe essere perseguita in modo più efficace attraverso un intervento congiunto.
IlSole24

Vinti

Allevatori: dovranno esser fornitori di un gruppo più grosso e quindi con più potere sulle tariffe del latte;

Lega Nord: non riesce a tutelare la sua base di votanti e subisce la notizia dell'OPA come corollario dell'incontro fra Francia-Italia. D'altronde se uno sostiene un presidente dimezzato mica può lamentarsi se questo è troppo debole per difendere le proprie posizioni;

BancaIntesa: non riesce a sbarazzarsi del debito di Granarolo e molto probabilmente il nuovo colosso del latte avrà come banca di riferimento il Credit Agricole, o meglio la filiale italiana che è il Cariparma,  che ha finanziato la scalata a Parmalat;

il sistema agroalimentare italiano: che non riesce a coagularsi in una società quotata, ma fornisce ottime società industriali da controllare dall'estero

lunedì, aprile 25, 2011

40 years ago

Oggi 25 aprile si intersecano diverse feste dal lunedì di Pasquetta, alla festa di liberazione a San Marco per i veneziani.
Per me però c'è un motivo personale per far festa, visto che 40 anni fa si sposarono i miei genitori.
Scrivo queste righe mentre aspetto i parenti per un pranzo assieme.
Come regalo abbiamo preso e ristampato delle foto del loro matrimonio; è strano vedere le loro facce così giovani e allo stesso tempo tese prima della cerimonia e man mano che passano le foto vederli così sollevati e felici.

domenica, aprile 17, 2011

Saper contare

In Italia ogni volta che accade uno scandalo finanziario (Cirio, Argentina, Parmalat, etc) si dice sempre che manca la cultura finanziaria.
Può esser vero, certo quando uno dei ministri economici di questo governo prende questa cantonata

"L'economia americana sta crescendo tra il 2 e il 4%; non è in recessione. I problemi sono nell'economia di carta non nell'economia reale; l'economia europea sta crescendo tra l'1 e l'1 e ½%, l'Italia non va bene sta crescendo a 0, cioè non cresce; ma crescere a 0 vuol dire che si sta crescendo come l'anno scorso che è stato un anno buono, con crescita all'1,8%"
fonte: Ministero dell'Innovazione

forse manca proprio la capacità di saper contare, a meno che seriamente si possa considerare una crescita dello zero per cento. Se pensiamo che Brunetta è/era un professore universitario che ha rilasciato questa dichiarazione, il suo entourage è stato tanto fiero da riscriverlo pari pari sul sito del ministero in modo che tutti gli alfabetizzati in matematica potessero prenderlo in giro... ti chiedi se nel consiglio dei ministri ci sia qualcuno che capisca di numeri. E con numeri non intendo i numeri di telefono delle veline o le loro misure; quindi Silvio non lo contiamo.

Per finire un auspicio
Infine un accenno alla meritocrazia; una giovane chiede se oggi sia possibile crederci e il Ministro risponde che non solo crede fermamente che sia possibile applicare criteri di meritocrazia, ma egli stesso si adopererà perché sia sempre più diffusa.

è la chiusa del ministro, beh a giudicare dal suo comunicato almeno sa dove iniziare.

venerdì, aprile 15, 2011

It's Friday

Lavoro ai miei report ascoltando Nebraska del Boss.
L'ufficio è silenzioso, il salone del mobile a cui quest'anno partecipiamo ha svuotato l'aria elettrica degli ultimi tempi.
Scopro che il mese di marzo abbiamo superato il nostro record di fatturato e non posso fare a meno di pensare alle scorse due settimane, settimane caotiche, stressanti e stancanti.
Lo scorso venerdì il mio aereo di rientro dalla trasferta romana ha toccato la pista di Linate alle 22.00.
Sempre per aumentare il fatturato nel classico mantra delle multinazionali: cresci o muori, o per dirla correttamente drink or die.
E' venerdì e posso prendermi una pausa dai colleghi americani, clienti spagnoli e francesi.
Forse è seriamente tempo di guardare gli annunci di lavoro per la prossima azienda.

martedì, aprile 12, 2011

Incongruenze logiche

Prima dell'inizio dell'udienza, Berlusconi si è intrattenuto con i cronisti, ha ribadito la sua posizione sul tema delle intercettazioni e sul caso Ruby («le ho dato soldi per non prostituirsi») e d è tornato ad attaccare i pm, parlando di «accuse assolutamente inventate e demenziali».
fonte: Corriere

Ora non ci vuole un genio giuridico per capire che se le ha dato soldi per prostituirsi, questo presume che SB sapesse:

  1. che normalmente Ruby, allora minorenne, normalmente si prostituiva per guadagnare soldi;
  2. che non era parente di Mubarak, altrimenti avrebbe avvisato tramite i canali diplomatici della vita "sregolata" della nipote;
ergo le accuse non possono essere inventate e demenziali, semmai lo sono quei 300 deputati che hanno votato una tesi che il loro stesso leader smentisce a piene mani davanti al tribunale.
Nel frattempo siamo sempre in attesa della fidanzata di Berlusconi che avrebbe impedito le orgie ad Arcore.

mercoledì, aprile 06, 2011

Un jakala a Roma




Basta poco per capire di essere arrivato a Roma, normalmente quando ti fissano l'appuntamento per la mattinata si parla delle 8-830, se proprio si vuol far tardi alle 900, qui mi hanno detto "Ingegnere venga alle 11".
Nello stesso tempo vedi che manca l'atmosfera elettrica milanese, quella del dobbiamo produrre altrimenti il PIL si abbassa.



Ora vi saluto che la cena si fredda.

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lunedì, marzo 28, 2011

Il gioiellino

Vediamo di fare qualche analisi più approfondita sul caso Parmalat.
Prendiamo spunto dall'analisi del bilancio fatta da Andrew Sentance (analista cacciato da B. Sella perché di un report che svelava gli intrecci delle scalate bancarie) fatta per il sito Linkiesta, quando sembrava che gli unici problemi venissero dai tre fondi stranieri.


È probabile che un aumento nei costi delle materie prime determini una caduta del margine operativo lordo (mol o ebitda) per il 2010 e il 2011. L’effetto negativo sull’ebitda nel 2010 è stato pari a circa 60 milioni di euro, ed è probabile che un effetto analogo si ripeta anche nel 2011. Danone, per esempio, prevede per il 2011 un ulteriore aumento del 6-9% dei costi per le materie prime e per il confezionamento dei suoi prodotti. Dunque, è verosimile che il mol di Parmalat torni a essere pari o inferiore all’8%, come è stato l’ultima volta che i prezzi delle materie prime sono aumentati in misura significativa, nel 2008. Ciò significa una caduta di oltre il 15% nell’ebitda a partire dal 2009.
Il margine di Parmalat è già modesto, pari a circa il 9% in un anno positivo contro al 20% di Danone, dal momento che i consumatori non riconoscono un premium price al prodotto Parmalat. (...)
Per dare un’idea di quanto Danone aggiunga al valore delle materie prime, nel 2009 il costo dei beni prodotti da Danone è stato pari al 45% del proprio fatturato, mentre la percentuale per Parmalat è stata del 60 per cento. 

Una redditività non molto alta, visto che è la metà di un gruppo come Danone. Il problema della (bassa) redditività era il tallone di achille della gestione Tanzi, che faceva acquisti di società all'estero senza disporre di un margine positivo e dunque si inventava numeri a fantasia.
Abbiamo perciò un gruppo che fa pochi utili con il core business, ma ha una cassa enorme in periodo di scarsa liquidità come quello attuale: che fare?

Il top management di Parmalat dovrebbe puntare sulla ricerca più che sull’innovazione di prodotto. (...) È improbabile che l’Europa possa crescere: la vita sarà più difficile dal momento che il resto del mondo competerà per le risorse.
Sarà pertanto fondamentale rendere la produzione più efficiente, ridurre i consumi di energia, di materiale, e gli sprechi. Parmalat dovrebbe perciò passare in rassegna l’intera catena produttiva, dall’inizio alla fine, alla ricerca di un possibile modo per consumare meno energia e meno materie prime, sprecare meno e utilizzare gli scarti, riciclandoli invece che buttarli via, cercando così di modificare i propri prodotti in modo tale che il consumatore sprechi di meno. 

Secondo l'analista la via migliore sarebbe quella di un miglioramento della produzione e l'innovazione di prodotto, magari sfruttando la svolta green.

I fondi ribelli, prima di vendere alla Lactalis, invece pensavano ad acquisizioni specie all'estero perché come ricordava l'analista

Il primo punto è che, sebbene Parmalat sia un’azienda italiana, l’Italia rappresenta solamente il 25% delle proprie vendite. Il suo più grande mercato è invece rappresentato dal Canada e il terzo dall’Australia, che insieme costituiscono oltre il 50% delle vendite di Parmalat. Seguono l’Africa e l’America Latina con un ulteriore apporto del 20 per cento. Quindi, se, come è probabile, non si registrasse alcun incremento economico o demografico in Italia, l’azienda dovrebbe comunque poter trarre beneficio dalla crescita demografica ed economica in queste aree, anche se continuasse a vendere solamente prodotti con un margine minore. Inoltre, se queste economie continuano a migliorare, le valute potrebbero continuare a rafforzarsi nei confronti dell’euro. Ciò ha determinato, nei primi nove mesi del 2010, un incremento di fatturato pari a 300 milioni.
Le controllate estere sono fondamentali per il risultato economico, quindi la cassa che non può essere usata per distribuire dividendi può esser spesa per alzare il fatturato e quindi l'utile, con margini bassi è l'unico modo per farlo.

L'integrazione con Lactalis, produzione di formaggi, o Ferrero, produttore di cioccolato, avrebbe come scopo appunto quello di aumentare la catena del valore, quindi non fermarsi al latte e allo yogurt ma proseguire con la produzione di altri prodotti.
La Lactalis avrebbe poi il vantaggio di recuperare parte della cassa, vendendo una quota di Galbani alla Parmalat in modo da fondere la controllata italiana in Parmalat e avere maggiori sinergie.

Se dunque un integrazione fra formaggi e latte può migliorare le due aziende perché c'è l'intervento del governo? Lo spiega un bell'articolo sulla Stampa

Se ti va bene è così, altrimenti il latte lo importiamo dall’estero. «Sapete quanti ne sento di questi ricatti? Ultimamente tanti», racconta Antonio Piva, il Bovè del latte, quello della marcia dei trattori su Arcore e dell’asino con su scritto Zaia. Il palazzo della Libera associazione agricoltori di cui è presidente (la confagricoltura locale) è in piazza del Duomo: per tutti, in città, è il palazzo del potere. Cremona è una delle grandi province agricole. Terza nella suinicoltura, prima nel pomodoro, e soprattutto prima nel latte. Dalle sue stalle esce il 10% della produzione nazionale (11 milioni di quintali) che va per metà alla cooperazione (prodotti Dop, provolone e burro) e per metà all’industria (latticini, latte, burro, mozzarelle, crescenza e grana).

Il prezzo del latte è più alto in Italia, malgrado abbiano margini più bassi gli agricoltori.

Nella provincia del torrone i francesi di Lactalis tramite la controllata Italatte sono già semimonopolisti. Ritirano oltre 2 milioni di quintali di latte l’anno (sui 5 totali raccolti in Italia). «Prima hanno fidelizzato i produttori – prosegue Piva - poi hanno assunto una posizione rigida sul prezzo». Se acquisissero Parmalat «sarebbe la morte del latte industriale italiano». Tireranno il collo «alla filiera più di quanto fanno oggi». Secondo Coldiretti, gli agrari espressione del vecchio contado democristiano, se sommassero Italatte e Parmalat, i francesi controllerebbero oltre il 10% dei quasi 40 milioni di quintali di latte munti in Lombardia, che da sola vale il 40% della produzione tricolore.

Uno dei sistemi classici per aumentare i propri margini è quello classico di abbassare i margini dei fornitori. E stiamo parlando del bacino elettorale della Lega Nord, che verrebbe toccato pesantemente da questa fusione, costringendo ad un cambiamento tutta la filiera di produzione del latte.

Riassumendo Lactalis ha interesse a conquistare Parmalat perché aumenterebbe il potere di contrattazione  per il prezzo del latte, avendo anche la possibilità di importarlo dall'estero (Francia ad esempio dove costa meno), i formaggi si integrerebbero meglio con la filiera del latte e teoricamente ci sarebbe la possibilità di ridurre la leva con cui controllano Galbani, preso a debito da dei fondi di private equity.
Ferrero avrebbe meno sinergie industriali, dovrebbe usare la sua liquidità e rischierebbe di doversi sorbire anche il pacco Granarolo, azienda con margini ancor più bassi di Parmalat.

Sentirsi italiani

La Mussolini attacca la showgirl che presta il suo volto alla pubblicità TIM, quale sarebbe la colpa di tutto questo furore
Al settimanale «Vanity Fair», la Balti, che è anche scesa in piazza con le donne il 13 febbraio scorso, aveva detto: «Tutto il mondo ci prende in giro per Berlusconi. All'inizio mi incazzavo e rispondevo a chi ci attaccava: senti chi parla, voi avete Bush. Adesso cerco di ragionare e spiego che l'Italia non è solo e tutta Berlusconi».
Fonte:Corriere
A queste parole accusatorie la Mussolini risponde

Non ci posso credere che la testimonial della Tim abbia veramente detto una cosa simile. Si è dimostrata poco intelligente politicamente. Spero che la Tim la licenzi immediatamente e si riprenda Belen: ha insultato la maggioranza degli italiani che con convinzione ha votato il nostro premier, dimostrandosi poco intelligente
Ora capisco che la Mussolini avendo una certa età ed impegni istituzionali non viaggi molto all'estero, ma posso assicurare che a tutti gli italiani quando lavorano all'estero nei momenti più confidenziali/informali la controparte straniera, con un sorrisino, ti fa la domanda "And what about Mr. Berlusconi?"

All'inizio tu provi anche a spiegare i motivi per cui è al governo, sostanzialmente perché gli oppositori sono nulli o nocivi, ma dopo un po' rispondi come ha fatto la Balti: non siamo tutti come lui.

Si vergogna di essere italiana? Vada in Francia, con la Bruni a suonare la chitarra
Non è una questione di vergognarsi di essere italiano, ma semplicemente di vergognarsi per un uomo di 70 anni che va a prostitute, illudendosi (basta leggere le intercettazioni) che ragazze più giovani delle figlie facciano sesso con lui solo per il suo fascino. E vergognarsi di oltre 300 deputati che dichiarano che non era facile distinguere fra una prostituta, sia pur di lusso visto il cachet, e una nipote di un capo di governo.

Ora è chiaro che la Mussolini parla per farsi notare fra le ultras pro-Cavaliere, la masterizzata(??) Santanché, la Brambilla, etc, ma personalmente mi ricorda i momenti spiacevoli che passo nelle mie trasferte all'estero.
Sentirsi italiani non significa giustificare tutto a priori, specie se non c'è niente da giustificare.

venerdì, marzo 25, 2011

Pseudo-master

Laureata in Scienze Politiche, consegue un master alla SDA Bocconi, dal 1990 Amministratore Unico della Dani Comunicazione, società che si occupa di Relazioni Pubbliche, di promozioni e di organizzazione di grandi eventi.
Fonte: Governo Italiano

Questo dice la biografia del sottosegretario Daniela Garnero in Santanché. Oggi ha pubblicato la notizia che alla Bocconi non risulta nessun partecipante ad un Master con quel nome e cognome.
Dopo una diatriba "mediatica" ecco che che il master viene ridimensionato ad un corso, se non ho capito male di sui rudimenti imprenditoriali, di non si sa quante giornate tenute lungo 12 mesi.

Il sottosegretario anche ierisera a Radio24 ci teneva a sottolineare l'ignoranza della lingua inglese dei suoi accusatori che non sapevano che un corso post-laurea è un master..!

Un master serio come quello della Bocconi, forse il più serio di quelli tenuti in Italia, prevede un esame di ammissione, una fee abbastanza pesante per i corsi, un anno pieno di corsi e alla fine un esame da sostenere.
Cosa ben diversa da un corso in cui basta la frequenza.

Niente, era per dire che non sono sicuro che il sottosegretario abbia una buona conoscenza della lingua inglese; magari qualcosa è andato lost in translation

martedì, marzo 22, 2011

Latte amaro

Mentre i politici discutevano sulla reprocità e su scudi giuridici, la Lactalis dimenticando quanto aveva dichiarato prima alla Consob sale al 29% accordandosi con i tre fondi stranieri che avevano iniziato a cavalcare lo scontento per i bassi dividendi della Parmalat.
Il gruppo francese Lactalis ha raggiunto un accordo per comprare dai fondi Zenit Asset management AB, Skagen AS e Mackanzie financial corporation le loro quote in Parmalat al prezzo di 2,80 euro per azione (ieri riferimento a 2,466 euro). L'acquisto riguarda 265.744.950 azioni, pari al 15,3% del capitale del gruppo di Collecchio. Con questa operazione Lactalis sale al 29% di Parmalat.
fonte Sole24

In un paese serio la Consob dovrebbe multare la Lactalis per false comunicazioni e insider trading visto che in un azionariato così frazionato raggiungere il 29% significa il controllo di fatto del gruppo.
Fosse accaduto in Francia, la società di controllo del mercato obbligherebbe a vendere le azioni appena comprate.

Il sistema paese, che aveva modificato le regole sul fallimento per permettere il recupero di un'azienda importante per via dell'indotto, si trova ora per via dei suoi limiti impliciti, la mancanza di fondi ed i capitalisti con i soldi delle banche, a vedere l'ennesima azienda portata via.
Sia chiaro io sono liberista, quindi sono per la libera circolazione del capitale però l'operazione Lactalis è diversa da quella di LVHM. Nell'operazione sulla società del lusso i francesi hanno fatto un offerta sia agli azionisti di maggioranza sia a quelli di minoranza, un offerta fair, qui invece abbiamo una scalata mascherata in cui il premio è stato dato solo ai tre fondi che hanno ceduto il loro pacchetto ai francesi.

In termini occupazionali quelli che rischiano sono i fornitori della Parmalat, i dipendenti non dovrebbero essere toccati visto che i due gruppi sono complementari fra loro, specie in Italia, dove operano nel settore dei formaggi.

mercoledì, marzo 16, 2011

Piatti freddi

La vendetta va servita fredda dice un proverbio.
Ecco che per Paolo Madron, bravo giornalista economico (imho ovviamente) dopo aver lasciato il Sole24Ore per la direzione di Riotta che aveva dato un taglio diverso da quello classico economico, cioè quello del dare le informazioni ed i fatti solo se non disturbano i poteri forti, è arrivata.
Dal sito giornalistico che ha fondato, Lettera43, ha lasciato ad una delle sue firme un articolo per la direzione e dimissioni di Riotta
Il direttore del Sole24Ore, Gianni Riotta, è stato prematuramente dimissionato (pare con due anni di stipendio assicurato). Che qualcosa non andasse nell'abbinata tra lui e il quotidiano si poteva capire già da un messaggio sul suo profilo Twitter dell’ottobre 2009 in cui, da poco chiamato a dirigere il quotidiano economico, Riotta dice (ma con molti smile) di non capire un accidente di economia.

Il resto del suo mandato gli ha fatto guadagnare, al giornale, lo stesso titolo che lui aveva dato a un suo libro: Il principe delle nuvole.
fonte Lettera43

Un articolo da leggere, perché ricorda quanto contano le amicizie e gli appoggi in Italia visto che una persona che ha fatto perdere 50000 lettori al Sole24Ore, oltre ad una dose di prestigio non indiffernte (basta ricordare la buffonata di Tremonti uomo dell'anno proclamato da una giuria inesistente del Sole24).
Io personalmente lo ricorderò per questo tweet
Per anni scritto che sognare un’Italia staccata dal mondo avrebbe portato al botto. Ecco il botto e varrà per tutti. Un mondo per tutti.
Degno epitaffio di un (non?!) giornalista, ricordando che prenderà due anni di stipendio come liquidazione: articoli di stagno, ma liquidazione di giada.

Unica consolazione forse ora si potrà leggere il Sole24

martedì, marzo 15, 2011

Cherchez la femme

Dietro un grande uomo si nasconde una grande donna, dice un proverbio.
Direi che anche dietro un piccolo uomo si nasconde una piccola donna.
«Umanamente mi dispiace molto per Emilio. Ci siamo parlati. È scosso. Ma ce la farà. Come moglie ho piena fiducia in mio marito, sono convinta che quando le intercettazioni verranno esaminate, non verrà fuori nulla di compromettente». Sono parole di Diana De Feo, senatrice del Pdl e moglie di Emilio Fede dal 1964
fonte: Corriere della Sera.

Le intercettazioni sono disponibili in rete, quindi tutti possiamo farci un idea di quello che è realmente successo e la parte che Emilio Fede ha giocato nelle serate del bunga bunga.
A maggior ragione la moglie che è un magistrato con un importante ruolo nel ministero della Giustizia, tanto da partecipare a riunioni con il ministro della Giustizia Alfano, il presidente del Consiglio e il deputato Ghedini (che guida il team di difesa dalle accuse del caso della minore che, pare dalle accuse della procura, si è prostituita tramite l'attività di mediatore del suddetto Fede, Lele Mora e la consigliera regionale Minetti).

sabato, marzo 12, 2011

Treni fantasma


Dei fatti giapponesi avremo tutti un'istantanea, un'immagine che c'è la ricorderanno.
A me invece ha colpito l'immagine dei treni fantasma, di quei due treni spazzati via senza lasciar traccia.
Morire senza lasciar traccia, nemmeno il corpo, su cui piangere; ma allo stesso tempo la trovo una morte onorevole: sono morti per aver adempiuto al proprio dovere sia pure essere semplicemente quello di andare in ufficio.


fonte foto The Atlantic

venerdì, marzo 04, 2011

Other Authority

Dopo l'Antitrust che si risveglia dal lungo sonno segnalando i possibli conflitti di interesse di Silvio Berlusconi sugli intrecci fra televisione e carta stampata permessi dal milleproroghe ecco che il risveglio di una seconda authority, la Consob.

Doppio no della Consob ai quesiti posti da Groupama sul riassetto del gruppo Ligresti, ovvero l'esenzione dell'obbligo di opa su Premafin in caso di partecipazione all'aumento di capitale e la possibilità, collegata, di un ingresso diretto in Fonsai da parte del gruppo transalpino.
La conferma è arrivata nel primo pomeriggio con un comunicato di Groupama, dopo alcune indiscrezioni che avevano iniziato a circolare nella tarda mattinata. Nella nota, la società francese spiega che valuterà la situazione sulla partecipazione all'operazione di aumento di capitale Premafin una volta conosciute le motivazioni della Consob. Per Groupama, l'eventuale lancio di una doppia opa su Premafin e Fonsai risulterebbe particolarmente onerosa.
LaStampa

La famiglia Ligresti è stata sempre considerata la longa manu di Silvio dentro i salotti buoni (Mediobanca, RCS, etc) ed è sempre stata aiutata dai poteri legati a Mr. BungaBunga.
La stessa entrata dei francesi in Premafin era un operazione di sistema: permetteva agli indebitati Ligresti di ricevere capitali freschi senza cedere il comando dell'azienda o cedere dei pacchetti di azioni rilevanti per il controllo dei salotti buoni.
Anche un bambino di cinque anni lo capiva che l'entrata dei francesi era in realtà una scalata mascherata, solo che il risparmio nell'evitare l'OPA era pagato solo ai Ligresti con una maggiorazione di prezzo rispetto alle quotazioni di borsa e con una cessione blanda del controllo dell'azienda.
Il doppio NO segna la fine dell'operazione e il possibile declino dei Ligresti che ora dovranno effettuare cessioni pesanti per abbattere i debiti (dalle quote nei palazzi ex-fiera, ai immobili di pregio, azioni varie, etc).
La Consob era stata appena integrata con nuovi uomini provenienti dalle file del centrodx, il presidente era un ex sottosegretario al ministero dell'Economia e ancora uno dei deputati della "maggioranza coesa", ma in realtà sono più uomini di Tremonti che di Silvio.

Il declino di un re significa anche il declino dei suoi cortigiani.

giovedì, marzo 03, 2011

Risparmiare, perchè mai..

«Ho comunicato al Consiglio dei ministri la mia volontà di firmare il decreto di indizione dei comizi elettorali affinché le elezioni amministrative si possano svolgere il 15 e 16 maggio per il primo turno, e due settimane dopo i ballottaggi ove necessario», ha reso noto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. «Il referendum invece si svolgerà invece il 12 giugno secondo una tradizione italiana che ha sempre distinto le due date», ha aggiunto il titolare del Viminale.
fonte Corriere della Sera

Già faceva schifo risparmiare qualche soldo o per dirla con le parole di un deputato dell'opposizione:
Il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi rincara la dose: «Le parole di Maroni sono molto gravi ed evidenziano due cosa. La prima è la paura dei referendum, la seconda è l'irresponsabilità di chi, in piena crisi economica, sperpera denaro dei cittadini. Si tratta di un furto di 350 milioni di euro agli italiani», conclude Donadi.


Peccato che Maroni e Silvio non si ricordino che il declino e successiva fuga dall'Italia di Craxi è cominciato con il voto sfavorevole di un referendum.
A volte la storia si ripete, solo che la Tunisia attualmente non è un posto adatto.

domenica, febbraio 27, 2011

Saldi di fine stagione?

Bucchino il deputato del PD che ha denunciato di aver ricevuto una proposta per passare al gruppo dei responsabili e dunque allargare la maggioranza, faceva notare che l'offerta era veramente scarsa:
-150000€ come contributo personale
-la promessa di rielezione
Ha definito la proposta come i saldi di fine stagione, in effetti se si pensa cosa ha ricevuto la Sarcinelli una delle starlette coinvolte nell'indagine, bonifici per 115000€ più una land rover (74000 di valore di mercato), ha le sue ragioni a lamentarsi di quanto poco offra.

C'è anche da aggiungere che c'è un valore marginale nella compravendita di deputati/senatori, i primi a cambiar casacca possono ricevere posti da sottosegretario oltre a money, gli ultimi per il loro basso valore di scambio devono accontentarsi delle briciole.

Paradossalmente ora sarebbe conveniente per un deputato pdl fingere un mal di pancia per passare dall'altra parte della barricata e ottenere qualcosa in cambio: con le stesse modalità con cui si passava di operatore telefonico in operatore telefonico per avere qualcosa in cambio.

giovedì, febbraio 24, 2011

Chiamami se vuoi proroga

Continuando il parallelo fra Gheddy e Berly non si può notare che il primo è assediato dai ribelli mentre il secondo è assediato dai questuanti che formano la nuova e compatta maggioranza pronta a spezzare le reni alla Grec pardon all'opposizione che impedisce a questo paese di crescere con il ritmo cinese invece dell'anemico tasso attuale.
Lo stop del 1000proroghe infatti vanifica un sacco di voti di scambio fra i vari partiti e singoli deputati attratti da Silvio il riformatore.
Si va dalla destra di Starace Storace, bloccata dall'entrare nella giunta di Aledannomanno,  ai deputati meridionali che devono giustificare l'abbraccio ai verdi leghisti con la classica deroga dell'abusivismo, alla lobby di Comunione e Fatturazione Liberazione che non incassa i fondi per la religione cattolica ai verdi leghisti che speravano nella lista dei precari regionale per l'insegnamento.

Il taglio ora imposto colpirà alcuni interessi, ma non tutti. E cosa faranno gli scontenti voteranno la fiducia senza fiatare? I loro provvedimenti esclusi non potranno apparire come leggi perché sarebbero fatti a pezzi, ve lo vedete un leghista che vota a favore dell'abusivismo campano? O un deputato del sud che vota la legge che impone una lista regionale delle supplenze, escludendo i laureati del sud dalla possibilità di insegnare al nord?

A quando il rimpasto per sfamare gli affamati?

mercoledì, febbraio 23, 2011

Parallelismi

Gheddafi rinchiuso nel suo bunker per sfuggire alla ribellione, Berlusconi in un riunione permanente con i suoi avvocati per fuggire dai suoi problemi legali.
I due "amici" che solo un anno fa si divertivano con l'invenzione del bunga bunga ora sono in fase di arrocco.



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lunedì, febbraio 21, 2011

Dubbi radiofonici

Questa mattina facendo zapping fra le radio memorizzate nella mia macchina mi fermo un attimo su Radio24.
Intervistano per l'ennesima volta Renzi su non so cosa..
Ma quest'uomo quando lavora?
E' un dubbio serio, perché ogni settimana fra tv, giornali e radio sta sempre a dare la sua opinione.

Ma sta facendo campagna permanente?

lunedì, febbraio 14, 2011

Ricordi

Era in questo periodo dell'anno. Avevo ricevuto la richiesta di presentarmi ad un colloquio a Milano, uno dei risultati dei mille cv inviati a mezzo mondo.
Questa azienda me l'aveva suggerita un mio ex compagno di corso, lui già lavora per loro.
Nel treno trovai casualmente la ragazza di un altro compagno di corso, ora moglie con una figlia, anche lei  aveva un colloquio da affrontare.
Ci facciamo compagnia in attesa di arrivare alla stazione centrale di Milano, rincuorandoci a vicenda e ci mettiamo d'accordo di ripartire assieme.

Ci salutiamo all'imbocco della metropolitana, ognuno verso direzione differente.
Verso le 15 ci risentiamo e ci vediamo di nuovo verso il Duomo di Milano, è presto per prendere il treno decidiamo di passarlo nei grossi mediastore, che da noi non erano ancora diffusi.
Qui comprai un cd, che ancora ho con me, di un cantante che mi aveva colpito per i suoi testi e per la distribuzione assente dalle mie parti.

Tutto inizio con quel colloquio, che mi ha portato a Milano, ma tornando in quel viaggio in treno non sapevo se avrei ricevuto una risposta, se dovevo ancora continuare la mia ricerca di lavoro.

Scendi lentamente, dopo tanto calore, finalmente
si riprende respiro e non si sente niente
Scendi piano, piano, temporale passato e già lontano,
che possiamo dimenticare, riposare…




mercoledì, febbraio 09, 2011

Discorsi da bistrot

La musica jazz si diffonde per tutto l'ambiente, il ristoratore con una faccia che sarebbe andata bene per un film di Belmondo mi accompagna ad un tavolo libero.
Il bistrot e' carino, diciamo che e' il tipico posto che uno si aspetta per una fumosa notte parigina e non per un tiepido mezzogiorno nella regione della Loire-Atlantique.
Ho finito presto il lavoro che dovevo compiere in questa trasferta e mi sono preso un paio di ore per mangiare in citta' e visitarla.
Vicino a me c'e' un tavolo curioso formato da una coppia di inglesi, non hanno l'accento scozzese, ed un francese loro coetaneo tutti over 60. Parlano tutti un inglese chiaro, anche se non semplice, si scambiano racconti della loro giovinezza e chissa' perche' molti dei discorsi vertono sugli alcolici e di come il giovane conobbe solo in terra scozzese il whisky.
Ad un  certo si mettono a parlare dell'Italia e non posso fare a meno di ascoltare, sono sempre curioso di ascoltare che opinione hanno di noi gli stranieri.
Non dicono niente di particolare, anzi sembra che ci apprezzano, solo che ad un certo punto parla di Berlusconi ovviamente e' contrario al fatto che sia nostro governante.
Quello che mi colpisce pero' e' il tono, non e' quello del classico barricadero di sinistra, ma e' il tono di una persona che ha vissuto una lunga vita e lo dice quasi con dolore come se fosse una sua macchia.
Una macchia in un bel dipinto, ecco come un coetaneo di Berlusconi descrive la situazione italiana.
E' piu' ottimista di me, che di macchie ne vedo molte altre.

domenica, febbraio 06, 2011

Alex fa due passi

Esistono post che rimangono in draft per molto tempo, perché non ti danno un senso di incompiuto e vorresti sempre limarli. Ovviamente questo post ne è un esempio, alla fine lo pubblico anche se dovrei limarlo un altro po'.
Tramite Bookcafe Review ho avuto la possibilità di leggere un ebook e come unica fonte di scambio mi è stata chiesta una recensione del libro.
Fra i vari libri proposti ho scelto Alex fa due passi, prodotto da una piccola casa editrice Las Vegas Edizioni.

Ho iniziato a leggere il libro durante le vacanze di Natale, un periodo in cui la neve fioccava facilmente; casualmente il libro si apre con il protagonista che viene strappato alla sua routine quotidiana dall'inizio di una nevicata.
Lo stile di scrittura mi ricorda molto Rodari e le sue fiabe, semplici ma allo stesso con  significati profondi. Alex, il protagonista, decide di godersi la nevicata nella sua pausa pranzo rompendo la routine della sua vita incanalata nel classico lavoro&casa. Inizia a camminare per la città incontrando vari personaggi, che rappresentano le problematiche e le idiosincresie della vita cittadina: la solitudine, l'indifferenza verso gli altri, la ricerca della felicità nel lavoro, etc. Il finale è probabilmente la parte meno riuscita del libro, ma nonostante questo mi sembra un libro molto carino da leggere a Natale, come se fosse una fiaba moderna.

Ci sono passi molto belli all'interno del libro e visto che ci sono ne cito quello che più mi è piaciuto:


Si, é proprio così. Ogni giorno mi domando quale sarà il suo nome e il mio cuore ne immagina uno. È più facile dare il nome a una speranza, non credi? Io so solo che lei arriverà, prima o poi, e che si fermerà, perché capirà che sono io il ragazzo da amare.

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mercoledì, gennaio 26, 2011

A day in office

Alle 9.00 puntuali, d'altronde sono svizzeri, arrivano in sede i clienti. La riunione inizia, per mia fortuna in italiano, per affrontare i temi trattati nelle mail che ci eravamo scambiati.
10.30 finisce il meeting ed inizio a rispondere alle varie mail che mi sono giunte dai colleghi svedesi.
11.00 riesco a preparare i documenti che hanno richiesto nel meeting e li spedisco via mail
12.30-13.30 pausa pranzo
15.00 imprevisto causa uno sciopero dei portuali in Francia altro giro di mail con il cliente francese su come risolvere i problemi
16.00 inizio conference call con un cliente spagnolo
17.00 invio una serie di mail ai colleghi americani, west cost, che li leggeranno nella loro mattinata in modo da rispondermi quando qui sarà sera.

Se quando facevo il liceo mi avessero detto che questa era una mia giornata tipo, avrei pensato di essere un mega manager cosa quanto più distante dal vero.

giovedì, gennaio 20, 2011

Don't believe the hype

Non ho seguito la trasmissione di Signorini, leggo frammenti sui giornali in cui parla della sua fantomatica vita parallela.
Basta leggere le intercettazioni sul famoso pdf che gira sul web per sapere le cifre che chiede e dei tentativi di convincere amiche a fare una cosa a tre ovviamente maggiorando le sue fees.

A Radio24 Giovanardi, pur deprecando la condotta di Silvio, dice che non c'è nessuna prova di pagamento per far sesso e allora perché deprecare la condotta del premier? ma questa domanda il conduttore non ha avuto le palle per farla.
Again, basta leggere le carte, c'è Fede che parla apertamente di ragazze che prima si prostituivano per una cifra bassa (300€), c'è una madre che chiede alla figlia quanto ti ha dato, c'è una rubrica di una prostituta in un cui c'è un Silvio papi, messo assieme a cliente Torino, cliente Roma, non paga (chissà perché proteggere l'identita di altri clienti e non quella di Silvio, magari era una protezione?); c'è addirittura Fede che sventa un ricatto contro Silvio visto che una ragazza ha registrato con il telefonino alcune immagini.

Uh Oh the roll below the level
'Cause I'm livin' low next to the bass C'mon
Turn up the radio
They claim that I'm a criminal
By now I wonder how
Some people never know
The enemy could be their friend guardian
I'm not a hooligan
I rock the party and
Clear all the madness, I'm not a racist
Preach to teach to all
'Cause some they never had this
Number one, not born to run
About the gun...
I wasn't licensed to have one
The minute they see me, fear me
I'm the epitome - a public enemy
Used, abused without clues
I refused to blow a fuse
They even had it on the news
Don't believe the hype...

martedì, gennaio 18, 2011

Conflitto di interessi for dummies

Immaginate un sito che diffonda documenti riservati che possano bruciare una carriera politica. Questo sito vive di pubblicità raccolte da una concessionaria, che guadagna appunto in base al numero di visitatori ed ha perciò interesse che i documenti riservati siano visti da più persone possibile.
Ora immaginate che il proprietario di questa concessionaria sia contemporaneamente un soggetto dei documenti indiscreti.
Questo sta succedendo su Dagospia dove i documenti dell'autorizzazione a procedere contro SB sono online, nel frattempo lo stesso SB attraverso la concessionaria di pubblicità sta guadagnando enormemente dalla diffusione dei documenti.

Edit: Correggo, mi fanno notare che è stata Publitalia solo fino al 2007, ora è la concessionaria del Sole24Ore

Gettare la spugna?

Sul Post c'è un classico editoriale sulla faccenda dell'avviso di garanzia. La parte che mi pare interessante e su cui sono d'accordo è la seguente


Anche se la risposta è si, cosa in parte vera SB è la versione di successo dell'average Italian, i politici devono sembrare migliori.
Non si può derubricare tutto a “faccende private” perché una volta che diventano pubbliche e globali, si veda le prime pagine del Guardian e del NyTimes, purtroppo riguardano tutti gli italiani.
Sarebbe il caso che qualcuno staccasse la spina al suo governo, dividendo i destini di SB da quelli dell'Italia.

Come ha detto ieri sera Massimo Cacciari in tv, non è il profilo penale che ci interessa, è proprio quello non penale. I comportamenti privati di Silvio Berlusconi e della cultura che lo circonda sono esattamente quello a cui vogliamo sottrarre l’Italia e noi stessi. I reati saranno o non saranno perseguiti da chi deve, ma riconquistare una normalità, una corrispondenza ai criteri delle grandi democrazie occidentali, passa per sottrarsi all’abitudine allegra o autocommiserantesi ad avere un PresdelCons come questo. Tutti gli italiani sono come lui?

lunedì, gennaio 17, 2011

Annunci sulla tv

Milano, interno giorno. Sobria, ma elegante stanza riunione.
Avvocato distogliendo lo sguardo dal giornale si rivolge alla cliente
"Allora oltre a Villa San Martino aggiungiamo una villa ai caraibi per l'inverno o preferisce qualche milione in più per le spese ordinarie? L'addebito di colpa ormai è chiaro, che si tratti di prostituzione o di fidanzate stabili. Se si va a votare prevedo che la controparte sarà più arrendevole."

giovedì, gennaio 13, 2011

Snodi

Ci sono città che svolgono la funzione di snodi, hub direbbero quelli colti. Città che grazie alla loro struttura economica, geografica sono punti di passaggio quasi obbligato per gli affari.
Milano è uno di questi nodi, anche se dovrei dire IL nodo, in Italia.
Grazie a questa caratteristica ieri sera mi sono ritrovato a cena con due ex compagni di università che erano in trasferta nello stesso giorno a Milano.
Ed ecco tornati indietro di anni, a scherzare come quando eravamo ventenni, discutendo di varie ed avariate.
Uno degli argomenti di discussione è stato quello della laurea e di come l'usavamo o non l'usavamo.
Uno diceva amaramente "alla fine io faccio il lavoro da impiegato pur avendo faticato tanto per raggiungere una laurea in Ingegneria.".
Io stesso pur lavorando in ambito tecnico non sono iscritto all'Ordine degli Ingegneri.

martedì, gennaio 11, 2011

Metrosexual wins

fonte IlPost

Che dire è proprio vero che il porno non tira più. E' la vittoria del metrosexual sull'uomo normale.

Dahlia TV è una piattaforma televisiva a pagamento per il digitale terrestre, la cui attività in Italia è cominciata a marzo del 2009. Fondata da Telecom, prima che iniziasse a trasmettere è stata ceduta al gruppo scandinavo AirPlus TV, di proprietà della famiglia Wallenberg. Dahlia TV trasmette soprattutto sport: possiede, tra le altre cose, i diritti per trasmettere tutte le partite di calcio di Cagliari, Catania, Cesena, Chievo, Lecce, Parma, Sampdoria e Udinese. E i diritti della NFL, il campionato di football statunitense. Ieri il consiglio di amministrazione ha deciso di liquidare l’azienda: a meno di nuovi investimenti da parte di soggetti esterni, la storia della piattaforma televisiva si chiude qui

mercoledì, gennaio 05, 2011

La risposta più semplice

I numeri dicono che il quotidiano, sotto la direzione di Gianni Riotta, ha perso oltre 40 mila copie, che tradotte in vil denaro vogliono dire una diminuzione dei ricavi pari a circa 16 milioni di euro.In più, una manina guascona ha ritirato fuori da qualche cassetto lo studio sugli effetti della riduzione di formato sulla raccolta pubblicitaria, che Andrea Chiapponi aveva opportunamente predisposto. Per l'ex capo della System, la concessionaria di pubblicità del gruppo, l'operazione avrebbe comportato una diminuzione degli introiti stimabile tra il 15 e il 25% della raccolta.
Di fronte a questi dati di fatto, l'idea del tabloid è tornata a colorarsi di incognite. E qualcuno tra gli editori del giornale ha cominciato a porsi interrogativi densi del buon senso tipico della casalinga di Voghera, che però in gioventù ha leggiucchiato qualcosa di Aristotele e dei suoi seguaci.
TRA CONTENUTO E CONTENIUTORE. Ovvero: ma se il giornale perde copie a vista d'occhio la colpa è del contenuto o del contenitore? La casalinga di Voghera, come è noto, non ha mai condiviso per sana refrattarietà mentale l'idea che il significante sia più importante del significato, ovvero che conti di più come trasmetti una cosa rispetto alla cosa in sé. Quindi, se il supremo dilemma è: recuperare copie o cambiare formato?, la prima asserzione è di gran lunga da privilegiare.
Ma i convinti sostenitori del tabloid non hanno desistito e sono passati al contrattacco. C'è anche un altro modo per recuperare copie, ed è quello di distribuirle quasi gratis. Così, alla chetichella, dopo aver inneggiato alla liberazione da tutte le false vendite, in via Monte Rosa sono tornati a panineggiare.
Ovvero, a offrire il Sole 24 Ore più o meno gratis in abbinata con alcune testate locali. Ma di qui al 16 gennaio il tempo stringe. Chissà se, editorialmente parlando, la moltiplicazione dei panini avrà fatto il miracolo di saziare la fame di copie.

fonte Lettera43

è quella più ovvia. Anche se dire le ovvietà significa colpire i poteri forti.
Se in un periodo in cui in tutta europa i quotidiani e riviste economiche vanno bene, mentre soffrono i quotidiani generalisti, il Sole24Ore perde copie di chi è la colpa?

Forse dei lettori che non apprezzano la svolta generalista di Riotta e che vedono poche analisi economiche, anche delle leggi in discussione?
La favola della crisi generalizzata fino a quando potrà salvare un direttore che è espressione di un gruppo di potere, come si vede dall'assunzione dell'editorialista embedded Rocca?
In confindustria fino a quando potranno permettersi le perdite prodotte dall'ex-gallina d'oro, specie se Fiat primo contribuente uscisse sul serio dall'organizzazione?

martedì, gennaio 04, 2011

Aste online

L'impianto Opel di Anversa, dismesso lo scorso anno, è finito in vendita su Internet. A partire da marzo 2011, se non si troveranno compratori diretti, lo stabilimento potrebbe infatti andare all'asta sul sito specializzato Maynards.com
fonte Lettera43

Certo che ormai si vende di tutto su internet.