mercoledì, ottobre 26, 2011

Diluvii

Piove da almeno due giorni, con gradazioni che vanno dalla pioggerellina al diluvio universale.
E quindi in mezzo a questa umidità diffusa non mi va di andare ad un concerto cui speravo di andare.

E una giornata strana, la Juventus dopo anni torna in testa sia pure per una settimana, Nocerino senza una tripletta e.. io sto ascoltando un gruppo che canta in napoletano mentre scrivo questo post.

Ah, la canzone che sto ascoltando è questa e secondo me non sono affatto male.
Ora è meglio che lo trovi il salvagente.
Segni che il diluvio universale potrebbe accadere benissimo domani, forse faccio bene a cercare dove ho nascosto il salvagente

lunedì, ottobre 24, 2011

Censimenti

I censimenti ogni 10 anni dovrebbero fare la fotografia all'Italia e di conseguenza anche alla nostra situazione.
Con mio fratello decidiamo di compilare il modulo online, sia per praticità (è il form a guidarti dove compilare, anche se ti costringe a rispondere alle domande che nel modulo cartaceo potevi omettere per privacy) sia per far risparmiare qualche soldo a questa nazione, visto che i moduli cartacei dovranno essere inseriti da un data-entry sul database nazionale mentre se lo compili online ovviamente sei tu a fare da datae-entry.

Ecco che già la prima domanda mi costringe a pensare: sono in lista A nella casa dei miei o sono in lista B (sono temporaneo). Non ho voglia di compilare un secondo modulo come lista A nel comune dove sto scrivendo queste righe e quindi opto per compilarlo come lista A dai miei, dove per altro ho la residenza.

Cos'è cambiato in 10 anni per me? Beh, tante cose la principale è che ho iniziato a lavorare, a produrre PIL, essere autonomo con le spese personali.
Ho cambiato tre lavori e ben quattro città in cui ho vissuto; salutato amici, trovandone di nuovi e nuovamente ri-trovandone di vecchi.
Ho fatto scelte di cui mi sono pentito ed altre che rifarei.

Tutto sommato non mi dispiace come censimento personale.

domenica, ottobre 09, 2011

Questione di cocktail

[Divagazione storica] Il bar Basso * a Milano è famoso per aver inventato il Negroni sbagliato **, cocktail tipicamente milanese tanto che i milanesi per ordinarlo dicono semplicemente sbagliato. Causando ovviamente molte gaffes nei bar fuori Milano.

Ieri sera uscendo per pub e bar io ed il mio amico ci avviciniamo al bancone per ordinare qualcosa sentiamo dire "..eccoti il tuo sbagliato." Entrambi abbiamo passato diversi anni a Milano, lui l'ha lasciata di sua iniziativa, io invece in maniera più spintanea, quindi sabbiamo perfettamente a che cocktail si riferisce.
Ci guardiamo negli occhi ed entrambi cambiamo ordinazione.
Lo mescolo un po' con la cannuccia e comincio a berlo.
Sento subito il sapore dolceamaro, ma non viene dal cocktail: è il sapore dell'esule, che si sposta di posto in posto ricordando sapori ed esperienze in diverse città.
Milano, Venezia, Udine le tappe dei mie pellegrinaggi lavorativi portano in se ricordi ed emozioni.


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* Il bar Basso per le mie esperienze era caro e niente di speciale, ma sembrava un must per i wannabe che affollano Milano, non a caso in doppia e terza fila ci sono un sacco di macchine.

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Ingredienti

  • ghiaccio
  • qualche goccia di angostura (opzionale)
  • 1/3 di spumante brut [lo sbaglio perché ci andava il gin]
  • 1/3 di Martini Rosso
  • 1/3 di Bitter Campari
  • mezza fetta di arancia

giovedì, ottobre 06, 2011

Anche le mele..

piangono.
When I was 17, I read a quote that went something like: "If you live each day as if it was your last, someday you'll most certainly be right." It made an impression on me, and since then, for the past 33 years, I have looked in the mirror every morning and asked myself: "If today were the last day of my life, would I want to do what I am about to do today?" And whenever the answer has been "No" for too many days in a row, I know I need to change something.

Remembering that I'll be dead soon is the most important tool I've ever encountered to help me make the big choices in life. Because almost everything — all external expectations, all pride, all fear of embarrassment or failure - these things just fall away in the face of death, leaving only what is truly important. Remembering that you are going to die is the best way I know to avoid the trap of thinking you have something to lose. You are already naked.
Dal discorso di Steve Jobs a Stanford
1955-2011