martedì, dicembre 30, 2008

The last Good Day of the year

Uso le parole di una canzone bellissima del gruppo dei Cousteau per fare un riepilogo dell'anno passato, per volti versi è stato un anno molto intenso.

Ho cambiato lavoro, quando ormai pensavo di essermi stabilizzato, cambiando completamente mansione pur rimanendo nello stesso ambito come campo.
Cambiamento che ha portato ad apprendere nuove competenze e a trovare un ambiente di lavoro che inizialmente potrei definire molto accogliente.
Quello che gli americani definirebbero a challenge, una sfida.

Ho avuto un esperienza all'estero, cosa immaginata da studente, come tecnico specializzato e dunque molto apprezzato, non come il classico cameriere in un ristorante italiano in Inghilterra.

Da nuovo ingresso, causa turnaround che ci ha coinvolti come filiale italiana, mi sono visto come una delle persone più esperte, anche se in realtà ho molte lacune.
La sfida continua, ma in fondo è anche questo il bello di rimettersi in gioco.





The last Good Day of the year

Don't tell me
That you get sick of living
When the summer's so forgiving although we have stolen
All of the things that we though we had owned then
Have disappeared

All these things in flavour
Won't do you no favours
When the summer's light is fragrant with scents of returning
You relent, you resent, now you're burning
For nothing to change....

There's something there...
(amongst the fallen fruit and flowers)
Won't rest
(only minutes, only hours)
Unless
(now the morning breaks in showers)
I guess
We'll remember this all of our lives
On the last good day of the year

All the leaves are turning
Autumn's fingers burnished
Furnished here in hope and in faith in the meantime
Kinda working my way through a dream
I was having alone

There's something there...
(amongst the fallen fruit and flowers)
Won't rest
(only minutes, only hours)
Unless
(now the morning breaks in showers)
I'm left
With the north wind breathing down my neck...

On the last good day of the year.....

(don't know where i end and where you begin..

lunedì, dicembre 29, 2008

Let me sleep

Let Me Sleep (It's Christmas Time)

Cold wind blows on the souls of my feet
Heaven knows nothing of me
I'm lost, nowhere to go

Oh, when I was a kid
Oh, how magic it seemed
Oh, please let me sleep
It's Christmas time

Flowered winds was where I lived
Thought you burned, not froze for your sins
Oh, I'm so tired and cold

Oh, when I was a kid
Oh, how magic it seemed
Oh, please let me sleep
It's Christmas time

Oh ... oh, when I was a kid
Oh, how magic it seemed
Oh, please let me sleep
It's Christmas time

Oh ... oh, when I, if I was a kid
Oh, how magic it seemed
Oh, please let me dream
It's Christmas time

Pearl Jam

domenica, dicembre 28, 2008

Come Dio comanda

Alcuni brevi pensieri sul film di Salvatores:

*De Luigis dovrebbe capire che non può recitare sempre come LoveBugs;

*Elio Germano fosse nato negli USA sarebbe già una star, invece qui uno Scamarcio o un Muccino Jr. si spacciano come star :( ;

*credo che non leggerò il libro, visto che Ammaniti in generale non mi piace;

*certe persone non riescono ad esprimere con le parole quello che sentono, ma lo fanno con i fatti, in questo senso la scena finale è perfetta;

venerdì, dicembre 26, 2008

The caretaker

Era l'opera che me l'ha fatto conoscere, volente o nolente, visto che era nel mio programma di inglese.
Il teatro dell'assurdo dischiudeva le sue porte con quest'opera, a tratti divertente, a tratti delicata, a tratti dura.
Avendo professori in gamba, siamo riusciti a vederla alla fine recitata in lingua originale.

Dopo di quella recita, decisi di infliggermi No man's land, con i miei compagni di serata che alla fine della recita avevano un grosso punto interrogativo e con le faccie dicevano espressamente "solo un liceale poteva proporcelo".

Lo scorso anno vidi Sleuth-Gli insospettabili e riconobbi subito la sua mano nella sceneggiatura.

Voglio ricordarlo con un aneddoto dei miei anni liceali sul Caretaker.
C'era una scena in cui uno dei protagonisti raccontava, attraverso un gioco di parole, le avance ricevute da una donna.
A questo punto alza la mano un mio compagno veramente negato in inglese e chiede spiegazioni perché non ha capito niente.
Ovviamente da classe di bastardi un sorriso apparve sui nostri volti, la prof sospiro e con un giro di parole tento di spiegare meglio, sempre in inglese, le frasi che erano state dette.
Do you understand now?
No fu la risposta.
I nostri sorrisi si allargarono.
La prof stette 5 minuti a capire se era umorismo di bassa lega o poco studio dell'inglese, alla fine sconsolata disse "She wants to have a sexual relation with him.Do you understand now?"
Tra le nostre risate lui balbetto un yes.

Il teatro dell'assurdo a volte può essere comico.

domenica, dicembre 21, 2008

Canti natalizi



Don't shoot me santa

Oh Santa
I’ve been waiting on you
That’s funny kid
Because I’ve been coming for you
Oh Santa
I’ve been killing just for fun
Well the party’s over kid
Because I
Because I got a bullet in my gun
A bullet in your what?

Santa’s got a bullet in his gun
You know it, Santa’s got a bullet in his gun

Don’t shoot me Santa Claus
I’ve been a clean living boy
I promise you
Did every little thing you asked me to
I can’t believe the things I’m going through

Don’t shoot me Santa Claus
Well no one else around believes me
But the children on the block they tease me
I couldn’t let them off that easy

Oh Santa
It’s been a real hard year
There just ain’t no gettin’ around this
Life is hard
But look at me
I turned out alright
Hey Santa
Why don’t we talk about it?
Work it out
Believe me

This ain’t what I wanted
I love all you kids, you know that
Hell, I remember when you were just 10 years old
Playing out there in the desert
Just waiting for a sip of that sweet Mojave rain
In the sweet Mojave rain
The boy was on his own

Don’t shoot me Santa Claus
I’ve been a clean living boy
I promise you
Did every little thing you asked me to
I can’t believe the things I’m going through

Hey Santa Claus
Well no one else around believes me
But the children on the block they tease me
I couldn’t let them off that easy

They had it coming
So why can’t you see?
I couldn’t turn my cheek no longer
The sun is going down and Christmas is near
Just look the other way and I’ll disappear forever

Woo!

Don’t shoot me Santa Claus
Well no one else around believes me
But the children on the street they tease me
I couldn’t let them off that easy

Believe me
Santa
Santa

venerdì, dicembre 19, 2008

Unplugged

Ieri sera si è svolta la mia simpatica cena aziendale, nel profondo Nord-Est.
Mentre i navigatori ci portavano verso il classico agriturismo sperso nella campagne friulane ad un certo punto il mio collega esclama delle telecamere, guardo meglio e colgo la scritta "Casa di cura".

Stavamo passando davanti alla clinica che gli Englaro avevano scelto per far terminare il cammino della loro figlia. Il padre aveva deciso di tornare nel natio Friuli.
Per mesi siamo stati bersagliati con il dilemma morale sulla scelta giusta, tema che tocca tematiche che si intrecciano.
Alla fine(?) la scelta è stata fatta in base ad un buco legislativo, che il governo sta tentando di bloccare con dcpm, anche se con difficoltà visto che il Friuli non appartiene al Servizio Sanitario Nazionale.

Immagino che a questo punto della premessa uno si aspetterebbe "l'illuminata" opinione dello scrivente.
Beh, aspettative deluse.

In temi che intrecciano la vita e la morte, leggi, convinzioni religiose, questioni filosofiche ed etiche uno dovrebbe avere l'umiltà di fare un passo indietro.
Esistono commissioni bioetiche in tutti gli ospedali proprio per prendere decisioni in campi non semplici.

Attualmente perversano i googletisti (o la loro variante i wikipediani), che ritengo di avere lo scibile umano a portata di tastiera, quando invece esiste ben più di una paginetta di testo per comprendere le cose: studio, esperienza diretta, ecc, ecc.

Non so qual'è la scelta giusta, posso solo augurare a chi è incaricato di prederla un in bocca al lupo.

mercoledì, dicembre 17, 2008

English for dummy

Durante i miei colloqui di lavoro la conoscenza dell'inglese veniva data come dato ineludibile, si alzavano frasi come mandatory a dare più enfasi al tutto.
Poi una volta assunto scoprivi che serviva giusto per leggere le istruzioni di uno strumento che tutti usavano male da una vita o giusto pro-forma.

Quando invece sono stato assunto nella mia ditta attuale, hanno giusto chiesto se capivo qualcosa di inglese, ovviamente si.

Il giorno dopo l'assunzione mi sono ritrovato a leggere e leggere documenti in inglese, stendere report in inglese e come ciliegina sulla torta spedito 3 mesi in England.
Della serie quando troppo e quando poco.

Questa premessa per dire che ho perso il pomeriggio a leggere dei data sheet, o dovrei dire meglio dei data shit, di un prodotto cinese, che ha un sacco di errori.
Ovviamente si parla di una ditta grossa, grossa che vende sia in Europa sia negli USA.

Bah...

martedì, dicembre 16, 2008

Abiura dopo abiura

Molti si dimenticano che l'inquisizione spagnola è stata creata da ebrei convertiti al cristianesimo.
La storia insegna che sono proprio i convertiti i più pericolosi, basta pensare agli ex-fumatori che diventano i paladini dell'aria pulita o basta leggere questo articolo.

Decisamente Fini ha ambizioni più grosse del suo ex-partito, ma almeno potrebbe risparmiarci le prediche, visto fino a 15 anni fa il grosso del suo partito proveniva da altre convinzioni.

Un buon inizio

A volte basta poco per iniziare ben la giornata.
Accedi la radio e passa un vecchio pezzo dei Dire Straits e come per magia ti ritrovi proiettato nel passato, ad un vecchio concerto del'99.
Ad un concerto di Mark Knopler in cui alla fine ha rifatto le canzoni che l'avevano reso famoso.
Concerto per certi versi unico, la folla a parte poche canzoni non cantava, ma era quasi tutta con gli occhi chiusi ad assaporare degli attimi particolari.

Ad un certo punto fece questa canzone, quella passata per radio questa mattina, mentre cantava lentamente si spegnevano le luci e sia i coristi sia i chitarristi che l'acompagnavano si interrompevano.
Ad un certo punto c'era solo uno spot puntato su di lui, che cantava con un tono di voce molto basso...e la folla era silenziosa pronta ad esplodere in un applauso.

lunedì, dicembre 15, 2008

Riflessioni guardando la tv

Capita a tutti a volte di rimanere a guardare certi fenomeni naturali, attratti magneticamente pur non riuscendoli a comprendere.
A me succede ogni volta che vedo il programma di Philippe Daverio su Raitre.
E 'incredibile come riesca a sintetizzare la storia politica, economica e a volte anche religiosa attraverso l'arte e i simboli.
Non ho la cultura sufficiente per comprendere tutto quello che dice, eppure mi riesce difficile cambiar canale attratto dalle sue parole placide e tranquille.

Oggi il suo programma era incentrato alla commistione fra i romani e i barbari (Cimbri e Longobardi), mostrando le varie commistioni dello stile romano, che mutando sarebbe diventato lo stile gotico.

Della guerra di religione fra la religione romana, quella animistica dei barbari e quella di una setta deviata del giudaismo, il cristianesimo.

Di come Costantino avesse usato la religione cattolica per dare una struttura a quello che rimaneva dell'impero romano, di come la caduta di Roma avesse portato ad una commistione fra gli usi romani e quelli barbari, come la festa per il solstizio di inverno.

Festa che diverrà....

venerdì, dicembre 12, 2008

Glory Box

Visto l'atmosfera deprimentente direi che questa canzone ci sta tutta...






"Glory Box"

I'm so tired, of playing
Playing with this bow and arrow
Gonna give my heart away
Leave it to the other girls to play
For I've been a temptress too long

Just. .

Give me a reason to love you
Give me a reason to be ee, a woman
I just wanna be a woman

From this time, unchained
We're all looking at a different picture
Thru this new frame of mind
A thousand flowers could bloom
Move over, and give us some room

Give me a reason to love you
Give me a reason to be ee, a woman
I just wanna be a woman

So don't you stop, being a man
Just take a little look from our side when you can
Sow a little tenderness
No matter if you cry

Give me a reason to love you
Give me a reason to be ee, a woman
Its all I wanna be is all woman

For this is the beginning of forever and ever

Its time to move over... ...

giovedì, dicembre 11, 2008

For Whom the Bell Tolls

Di certo non più per i fan dei Phoenix Suns. Non si sentirà più la campana al canestro di Raja Bell a Phoenix.

Era il classico giocatore difensivo, aveva fatto anche da pretoriano di Iverson sotto la guida di Larry Brown che adesso lo riavrà a Charlotte.

Il gioco di 7 seconds or less di Phoenix lo aveva rilanciato anche come attaccante, grazie alla sua buona mira sugli scarichi di Nash e compagni.

In certe partite era stato anche un leader emotivo, come quando era rientrato in una serie di playoff da una storta alla caviglia.

Kerr, quanto mi mancano i suoi articoli su YahooSports veramente ben fatti, ha deciso che la squadra andava rimescolata, lasciando partire lui e Diaw.
Poco alla volta la squadra che Colangelo e D'Antoni aveva costruito e che per ben due anni aveva fatto meraviglie nell'NBA verrà smantellata, nello sport e nel business non c'è riconoscenza e il passato, solo il presente e il futuro.
Dubito che a Charlotte avrà ancora l'occasione per vincere l'anello, simbolo che divide i vincenti dagli altri.

A fargli compagnia nell'esilio a Charlotte ci sarà Diaw, che ad Atlanta era l'ennesimo clone mal riuscito di Magic Johnson, cioè un play altro oltre i 2 metri, per trasformarsi sotto Mike D'Antoni in un giocatore totale capace di giocare in ben 5 ruoli.
Solo per un'annata per poi tornare nella mediocrità, ennesimo giocatore di talento che non riesce a sfruttarlo.
L'esatto contrario di Bell, che ha sfruttato ogni stilla di talento di che possiede per modellare il suo gioco.

Waltz for Koop

mercoledì, dicembre 10, 2008

Snowing

Strano percorrere una Milano innevata mentre ascolti Darkness of edge of town.

Il contrasto dal bianco e dall'oscurità richiamata dal testo.

domenica, dicembre 07, 2008

Living proof



Living Proof

Well now on a summer night in a dusky room
Come a little piece of the Lord's undying light
Crying like he swallowed the fiery moon
In his mother's arms it was all the beauty I could take
Like the missing words to some prayer that I could never make
In a world so hard and dirty so fouled and confused
Searching for a little bit of God's mercy
I found living proof

I put my heart and soul I put 'em high upon a shelf
Right next to the faith the faith that I'd lost in myself
I went down into the desert city
Just tryin' so hard to shed my skin
I crawled deep into some kind of darkness
Lookin' to burn out every trace of who I'd been
You do some sad sad things baby
When it's your you 're tryin' to lose
You do some sad and hurtful things
I've seen living proof

You shot through my anger and rage
To show me my prison was just an open cage
There were no keys no guards
Just one frightened man and some old shadows for bars

Well now all that's sure on the boulevard
Is that life is just a house of cards
As fragile as each and every breath
Of this boy sleepin' in our bed
Tonight let's lie beneath the eaves
Just a close band of happy thieves
And when that train comes we'll get on board
And steal what we can from the treasures of the Lord
It's been along long drought baby
Tonight the rain's pourin' down on our roof
Looking for a little bit of God's mercy
I found living proof

mercoledì, dicembre 03, 2008

Vita di ufficio

A volte la vita di ufficio è dura.

Ogni giorno devi sentire il tuo collega in Svezia, che da una settimana continua a dirti: "ma io queste cose le ho già spiegate a Tizio e Caia, mi servono i documenti A e B".
Ovviamente lui non può sapere che Caia è in maternità da 4 mesi (il tasso di fertilità della mia azienda è altissimo ben 5 gravidanze all'anno, 6 se contiamo anche i papà...chi vuol rimanere incinta invece di provare cure strane può far domanda da noi!!) e Tizio pensa da ben 2 mesi alle minigonne che le segretarie indosseranno e che tu non hai idea di che sono i documenti A e B.

Arriva il cavaliere dell'apocalisse, alias il capo, che ti chiede:"Mai stato in Spagna"

"No" è la mia risposta chiara e forte.

Il cavaliere con un sorriso:"Che fortunato che sei, l'anno prossimo ci vai a spese dell'azienda."

o_O

Ti chiede: "Ti piacciono le Marche?"

Con un dubbio nella mente, rispondi "Non particolarmente..."

"Beh peccato Jak, visto che domani devi andarci!!"

A pranzo ti devi sorbire la segretaria che racconta dei problemi con la sua futura suocera e con il suo futuro genero, che racconta a te tutto quello che non ha il coraggio di dire al suo ragazzo.

Ed ad un certo punto uno aggiunge: "Devo darvi una notizia: ho deciso di ritirare le dimissioni."

A volte invece no.

Il calendario con i cagnolini è stato rottamato, sostituito da uno con gattini che si spera sia di miglior auspicio.

martedì, dicembre 02, 2008

Cena aziendale: l'avviso

La mail era arrivata la scorsa settimana, il giovedì pomeriggio, e per 5 minuti sono stato tentato di spostarla in spam: era arrivato l'invito per prenotarsi per la cena aziendale, visto che sarebbe stato nella città della sede principale distante 400 km, si sottolineava che sarebbe stato prenotato anche l'albergo.

Una serie di grugniti alle mie spalle indicava che non ero l'unico ad avere un umore poco natalizio, quindi decido di non decidere subito.

Dopo 5 minuti mi arriva la mail della segretaria mora che mi chiede se ho intenzione di andarci, Le rispondo gentilmente che sono indeciso e vorrei sapere chi va...
Lei mi risponde subito (ma non ha da lavorare??) "La segretaria bionda non viene, ma Jak se vieni tu vengo anch'io..."

Devo ancora capire il nesso logico fra la mia presenza e la sua, ma...visto che mi pagano per lavorare, decido di lavorare e lascio perdere la mail.

Dubbiosa che non avessi letto la mail, prima di uscire dall'ufficio mi ricorda che aspetta una mia risposta...

L'indomani all'ennesima mail le assicuro la mia presenza, salvo scoprire dopo a pranzo che metà dell'ufficio era riuscito a trovare scuse per bigiare.

Lunedì altra raffica di mail per richiederci la conferma alla cena aziendale...e siccome molti non rispondevano l'incaricata della programmazione ha deciso di chiamare personalmente al telefono tutti i reprobi.

Oggi è arrivato in visita il cavaliere dell'apocalisse che ha la supervisione su di noi, in eccesso di spirito natalizio scambia i nostri timidi assensi per un forte entusiasmo(!!??!!)
Sembrava finito qui con alcuni salvati dal partecipare al grande evento ed altri invece che svolgevano la funzione di agnelli sacrificali, se nonché...

Un dirigente accorgendosi che il giorno dopo la cena era sabato, giustamente ha pensato, ma perché non farla il giovedì sera, in modo da sfruttare il giovedì pomeriggio per una bella riunione con la presentazione dei piani futuri dell'azienda?

Eh già perché? Nessuno è riuscito a trovare un motivo valido, anzi peggio molti non riuscivano a trovare alibi per bigiare....

Ergo altro giro di mail per il cambio del programma e richiesta di conferma, con addirittura indicazione se volevamo un menu vegetariano!!

Ovviamente, in tutto questo casino il lavoro non doveva fermarsi anzi...

Comunque immagino che la saga continuerà...

lunedì, dicembre 01, 2008

Efficenza svedese vs inefficenza italiana

Collaborare con i colleghi all'estero ti fa capire, quanta differenza ci sia sia dal punto di vista del customer service verso il cliente sia nel modo di lavorare.

Venerdì pomeriggio il collega in Svezia mi promette che avrei avuto dei documenti in originale al più presto possibile, lunedì pomeriggio sono in mano mia.

Una pratica risulta dispersa da luglio fra Svezia e Italia, il cliente ovviamente è un po' incavolato, ecco che mi passano la patata bollente.
Nei documenti in Italia non c'è nessun indizio, decido di chiedere un aiuto in Svezia...ecco che lui dopo un ora mi risponde dandomi le informazioni, che in teoria erano già disponibili a chi si occupava della pratica tempo fa.
Il cliente avrebbe potuto ricevere queste informazioni a luglio, invece le riceverà a inizio dicembre con sue ovvie lamentele.

La vita è bella...in Svezia!!

Update: Certo che se anche il cliente risulta un'aquila le cose sicuramente si complicano.
Se lui oltre a non capire le mail in inglese, non capisce neanche quelle in italiano...

Insetti al microscopio

Ogni tanto mi sento solidale con gli insetti al microscopio, mi capita di immedesimarmi in loro ogni volta che un qualche dirigente in giro dall'Europa o dall'America decide di visitare le lontane provincie italiane.

Oltretutto sono il più vicino alla porta dunque passano quasi sempre da me, per cercare una guida turistica.

E alla faccia del maschilismo imperante il 50% sono donne

Rain

Oggi, sarà a causa del tempo, ho questa canzone che mi riecheggia in testa.
Di solito sono tormentoni, ma oggi per fortuna è qualcosa di accettabile.
E sono andato a recuperare il testo.


Hello ...
Can you hear me
Am I getting through to you
Hello ...
Is it late there
there's a laugher around the line,
are you sure you're there alone?
Cuz I'm trying to explain
something's wrong
Ya just don't sound the same
Why don't you
Why don't you
Go outside
Go outside
Kiss the rain
Whenever you need me
Kiss the rain
Whenever I'm gone too long
If your lips feel lonely and thirsty
Kiss the rain
And wait for the dawn
Keep in mind
We're under the same sky
And the night's
As empty for me as for you
If you feel
You can't wait till morning
Kiss the rain
Kiss the rain
Kiss the rain
Hello ...
Do you miss me
I heard you say you do
but not the way I'm missing you
What's new
How's the weather
Is it stormy where you are
Cause I'm so close but it feels like you're so far
oh wouldn't mean anything
if you knew
What I'm left imagining
In my mind
My mind
Would you go
Would you go
Kiss the rain
As you fall
Over me
Think of me
Think of me
Think of me
Only me
Kiss the rain
Whenever you need me
Kiss the rain
Whenever I'm gone too long
If your lips
Feel hungry and tempted
Kiss the rain
And wait for the dawn
Keep in mind
We're under the same sky
And the night's
As empty for me as for you
If you feel you can't wait till morning
Kiss the rain
Kiss the rain
Kiss the rain
Kiss the rain