martedì, marzo 31, 2009

Certe mattine

..uno dovrebbe spegnere la sveglia e girarsi dall'altra parte.

Primo mi trovo l'ennesimo ingorgo sulla tangenziale Est, che mi ricorda gli ormai mitici ingorghi sulla tangenziale di Mestre.


Per finire la Germania sui cui server si svolge la fatturazione anche nostra si becca il virus del pesce di aprile.

Era meglio dormire di più!!

Edit: Aggiungerei che al cinema il mio spettacolo era esaurito!!

lunedì, marzo 23, 2009

Gran Torino

Fare una recensione di questo film mi pare un po' assurdo, visto che è da qualche settimana in programmazione.

Tuttavia mi piaceva fare qualche riflessione sul regista il mitico Clint Eastwood.
Si vede che è un regista "antico", poche concessioni alle spettacolarizzazioni, racconta con mano ferma una storia con delle morali, fidandosi delle capacità narrative degli interpreti, in cui lui è il solista.

Riesce sempre a toccare temi controversi, lui repubblicano di lungo corso, facendo riflettere in maniera delicata, senza importi la sua visione come quella giusta. Successe per Milion dollar baby in cui tratto il tema dell'eutanasia e lo fa anche in Gran Torino in cui tocca il tema dell'integrazione fra americani e stranieri.
Lo fa senza lasciar spazio ai buonismi, frasi razziste si sprecano eppure sono anche quelli modi per comunicare i propri dubbi e paure.

Interessante anche il rapporto fra il protagonista e Thao, che passa attraverso il lavoro manuale, diventa quella comunicazione non verbale che unisce i due mondi, divisi inizialmente da pregiudizi.
Il rapporto che si crea è simile a quello fra nonno e nipote, rapporto che non è riuscito a creare con i propri nipoti.


Realign all the stars above my head
Warning signs travel far
I drink instead on my own Oh! how I’ve known
the battle scars and worn out beds

Gentle now a tender breeze blows
whispers through a Gran Torino
whistling another tired song
Small Text
Engines humm and bitter dreams grow
heart locked in a Gran Torino
it beats a lonely rhythm all night long

These streets are old they shine
with the things I’ve known
and breaks through the trees
their sparkling
Your world is nothing more than all the tiny things you’ve left behind

So tenderly your story is
nothing more than what you see
or what you’ve done or will become
standing strong do you belong
in your skin; just wondering

Gentle now a tender breeze blows
whispers through the Gran Torino
whistling another tired song
engines humm and bitter dreams grow
a heart locked in a Gran Torino
it beats a lonely rhythm all night long

May I be so bold and stay
I need someone to hold
that shudders my skin
their sparkling

Your world is nothing more than all the tiny things you’ve left behind
So realign all the stars above my head
warning signs travel far
I drink instead on my own oh how ive known
the battle scars and worn out beds

Gentle now a tender breeze blows
whispers through the Gran Torino
whistling another tired song
engines humm and better dreams grow
heart locked in a Gran Torino
it beats a lonely rhythm all night long
it beats a lonely rhythm all night long
it beats a lonely rhythm all night long

mercoledì, marzo 18, 2009

Effetto annuncio

Bisogna dire che almeno a Milano, Tremonti e Berlusconi possono essere orgoglioni per quanto riguarda l'effetto annuncio della possibilità di ampliare di un 20% le volumetrie.

In meno di una settimana sono già spuntati come funghi i nuovi cantieri e pazienza se la legge/decreto legge deve essere ancora approvata/o.

Si aspettano le notizie di crolli o crepe che aumenteranno ancor di più la possibilità di lavoro per le ditte edili.

In Good Company

Scribacchio, mentre sto vedendo il film dal titolo omonimo su Rai4. Il film è abbastanza banale per certi versi, ma l'inizio è un buon spaccato del tipico modo di gestire le aziende in america, forte pressione sul fatturato e sugli utili.
Compreso l'attacco del protagonista, neo capo di una divisione, "devo ridurre il montestipendi di un 20%".

Cosa già vista da me, solo che alla fine i tagli hanno spaventato parecchia gente, provocando la fuga anche di chi non doveva essere tagliato, anzi...alla fine il vicepresidente si è dovuto scomodare per cercare di fermare l'emorragia.
Quindi da mesi estivi infernali non solo per il clima, siamo andati verso un autunno-inverno relativamente tranquillo.

Questo mese invece le cose sono leggermente cambiate, abbiamo avuto un'ispezione/audit ogni settimana, questa settimana addirittura due contemporaneamente a sorpresa.

Personalmente penso sia legata alla comunicazione ufficiale dei risultati agli azionisti e ad agli analisti, in generale non si fa menzione dei singoli paesi, ma i dati vengono per aggregato e per valuta: dollari, sterline, euro e renmibi (o come cavolo si scrive).
In generale, perché questa volta si fa esplicito cenno alle
underperformance in Italy
, con una possibile estensione dei problemi in tutta l'europa continentale.
Secondo me cercano di far rotolare qualche testa in più dei manager, visto che si parla di fusioni fra società del gruppo per ridurre i costi, che migliore riduzione di costi che meno manager.

venerdì, marzo 13, 2009

Conversazioni sul futuro

A colloquio con la responsabile del personale, da qui in poi identificata come HR (Human Resources Manager)

Jak: Scusa per questo anno si può parlare di un aumento?

HR: è già tanto se possiamo parlare di mantenere il posto di lavoro, quindi non allarghiamoci.

Jak: Hum, capisco (in realtà no, ma cosa vuoi aggiungere...)

HR: quindi torna a lavorare in miniera!!

Jak: Ti hanno mai detto che sei simpatica?

HR:..? No

Jak: Ecco, domandati il perché...

domenica, marzo 08, 2009

What if

Credo che tutti si domandino cosa sarebbe successo se, il classico What if americano o se siete più forbiti le ucronie.
Come tutti anch'io me lo domando spesso, quando sono soggetto a scelte difficili.

Poco dopo il crollo delle due torri gemelle ho iniziato la tesi in un'azienda, proseguendo poi con uno stage.
L'azienda era la filiale italiana di una multinazionale che faceva componenti per auto, non si limitava alle auto italiane (Fiat, Alfa), ma era anche fornitrice di diversi altri gruppi BMW, Daymler, VolksWagen, Skoda.
Insomma un gruppo che aveva differenti clienti, aveva personale molto qualificato, aveva anche un sistema di ricerca con vari brevetti.
L'ambiente non era male, molto tranquillo, la mensa aziendale anche...in più oltre il 50% del personale era femminile, c'erano tutte le condizioni per definirla una bell'azienda.
Solo che il periodo era quello che era, il 2002 era un'anno di crisi, quindi non potevano offrirmi un posto di lavoro, potevo sperare o in una continuazione dello stage o al limite in un posto da operaio.

Nel frattempo avevo ricevuto un'offerta da Milano, stage e poi si vedrà niente di chè, ma decisi di puntare le mie fiche su Milano, visto che almeno era più in linea con i miei studi, la classica voglia di lavorare nel settore in cui si è studiato.

Mi è sempre rimasto il dubbio, che se avessi accettato le condizioni iniziali adesso lavorerei vicino a casa.

Ieri invece distrattamente mio fratello mi fa, la sai la notizia?
Ovviamente no...

La capogruppo svedese ha dichiarato fallimento e a cascata anche la filiale italiana e polacca, come si legge qui.
Ora 500 dipendenti in Italia rischiano il posto, di cui circa il 50% donne.
Un bel 8 marzo.

Oggi per certi versi sono contento della mia scelta di allora, ma non riesco ad esser felice.

sabato, marzo 07, 2009

I don't understand

Negli scorsi giorni il collega psyco si è avvicinato per chiedermi un'informazione.
Per quanto noi crediamo lui viva in uno spaziotempo tutto suo, sembra che guardi la tv e si avvicinato per dirmi:"Ma mi spieghi cosa voleva dire Mourinho?".

Sembra che anche lui conosca quello sport noto come calcio, anche se credo sia stato il figlio a fargli qualche domanda.
Ora confesso di guardare poco la tv e i telegiornali ancor meno, perché come ho scritto in altri post considero l'informazione italiana scarsa, ma non perché reputo che siamo sotto una dittatura morbida, semplicemente non esiste qualità in chi scrive e/o coraggio nel fare le domande e nel recuperare i dati, ma vabbe stiamo divagando visto che devo rispondere ancora a psyco.

Che sintesi fargli del discorso se non che tutto si restringe al fatto che la Juve ed il Milan sono aiutati dagli arbitri?
Al che lui ribatte: "Non ho capito, ma lui non è primo?"

"Si, lui è primo, ma si lamenta degli arbitri."
"Non capisco...ma se è primo perché si lamenta?"

Il che è ovvio, visto che chi è in testa ha sicuramente avuto la sua parte di aiuti, fa parte della vita esser in cima, oltre che per meriti, per le conoscenze, colpi di fortuna...

Al che, visto che nessun'altro ci ascoltava, ho potuto dire quello che penso:"La verità è che nessun giornalista ha avuto il coraggio di chiedergli perché si lamentava visto che la sua dose di aiuti l'ha avuta anche lui, perché in questo paese si usa ancora la tecnica dei romani panem et circenses pur di non far capire oppure permettere di digerire all'opinione pubblica, che la crisi ci porterà ad un'austerità nei consumi e nei beni che potremmo permetterci in futuro. Che questi dibattivi affiorano nella stampa estera, su qual'è la direzione in cui andare...mentre noi ci preoccupiamo delle parole di uno che guadagna circa 9 milioni all'anno, con le risposte stizzite di altri suoi colleghi milionari.

Sai non capisco neanch'io".

venerdì, marzo 06, 2009

No more coffee

La mia azienda ha trovato un modo molto brillante per limitare le pause caffe.
Niente di draconiano, stile circolari in cui si invitano a non andare in gruppo a bere il caffè o a evitare assembramenti (fatto avvenuto nella mia prima azienda) o improvvisi aumenti di prezzo.

Niente di questo, ma semplicemente hanno cambiato la macchinetta e questa fa i caffe ed i the che sanno di plastica.

Una delle segretarie ha provato a lamentarsi con il tecnico del caffe, aggiungendo che il the era meno zuccherato!!
Al che ha scoperto quello che quasi tutti sanno: che è liofilizzato e la polvere viene mescolata con acqua calda, perciò lo zucchero è sempre lo stesso, solo con l'espresso il tasto + o - zucchero funziona.

In Inghilterra invece era il contrario, il the era in bustina, che poi dovevi buttare, mentre il caffè era quello liofilizzato (dal sapore mi pareva nescaffè).

domenica, marzo 01, 2009

Una domenica milanese

Driin, driin
"Pronto..."
"Pronto Jak, che ne dici di fare qualcosa di culturale e milanese questa domenica?"
"Non è un po' presto per andare a lapdance?"
"Non intendevo quello, intendevo andare alla pinacoteca...!!"
"Ma ci sono già andato un paio di anni fa, non credo che i quadri siano già scaduti?"
"Non fare l'asociale, c'è anche Caravaggio da vedere..."
"Non sono asociale è che questa città non mi ama, mi tocca fare coda anche quando vado al bancomat"
"Dai non fare il milanese, che bisogna programmare le cose con due mesi in anticipo..."

A questa esortazione mi convinco e decidiamo l'orario di incontro.
Arrivati a Brera, il mio amico esclama:"sembra che non ci sia nessuno, forse entriamo subito"
"Impossibile a Milano devi fare la coda , altrimenti succede qualcosa" non faccio in tempo a completare la frase che la coda si staglia di fronte a noi, oscurando la biglietteria.
Come ulteriore supplizio davanti a me una coppietta decide che le scalinate della pinacoteca sono uno dei posti più sexy per scambiarsi effusioni.
Mezz'ora dopo, arrivati alla soglia della biglietteria, ci vengono dati i prebiglietti per la sala in cui sono custoditi i dipinti di Caravaggio, guardiamo meglio sono ben 10 min di visione. Tentiamo in stile bagarinaggio di rivendere i 10 min in cambio di sonanti euri, ma il nostro tentativo viene frustrato dalla parsimonia dei turisti, si vede che c'è crisi.
Entriamo e decidiamo invece di seguire il percorso standard, che tanto non ha il ben che minimo filo logico andiamo un po' random, aspettando i nostri 10 minuti di Caravaggio.
Arriva l'ora x per i 10 minuti, ovviamente avevamo dubbi se sarebbero bastati...dubbi subito fugati, visto che si trattavano di ben 4 quadri!!!
Ad onor del vero due erano stati spostati dalla sala dedicata a Caraggio e ai suoi allievi nella sala dedicata alla "mostra".

Only in Milan you can get this!
Fossi nell'antitrust farei un'indagine per pubblicità ingannevole a leggere qui e qui.

Sazi dei 10 minuti a Caravaggio, ben 2.5 minuti a quadro in pratica, proseguiamo nel giro osservando il classico Cristo del Mantegna e il famosissimo quadro del Bacio.

Ovviamente tento di convincere qualche leggiadra fanciulla a riproporre dal vivo il quadro con scarso successo ad onor del vero.