venerdì, febbraio 22, 2013

Portarsi avanti




In un momento in cui tutti promettono senza mantenere, leggi elezioni, io ho iniziato a portare avanti il mio programma del 2013 andando al mio primo concerto dell'anno.
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Dei Sigur Ros avevo letto racconti di concerti molto belli ed indescrivibili, cosa che non posso non sottoscrivere visto che non è solo uno spettacolo acustico ma anche visivo.
Non posso quindi che dire takk ai Sigur Ros.

mercoledì, febbraio 06, 2013

Elefanti vs criceti

Tra i blog che leggo molto spesso c'è la Zuppa di Porro, blog del giornalista Nicola Porro che dovrebbe trattare di temi economici con una visione liberista.
Però scrive sul Giornale, quindi deve essere berlusconiano cosa che molte volte fa a pugni con il liberismo, ma ad un ottimo stipendio è difficile rinunciare.

Il suo ultimo post è un esempio di come uno stipendio di giada ti permette di modificare leggermente la realtà pur di dare ragione a chi firma l'assegno (si formalmente non è di Silvio B., ma è il fratello minore) e alla sua mitica proposta di restituzione dell'IMU.
Vediamo in dettaglio i 3 motivi di assoluzione della proposta
La proposta del Cavaliere rappresenterebbe una sorta di voto di scambio: tu mi voti, io ti restituisco 4 miliardi di tasse pagate nel 2012. Si tratta di una critica risibile. Come se poi promettere maggiore spesa non fosse uno scambio. Proviamo a capovolgere il ragionamento. La tassa sulla prima casa è un pizzo di Stato e l’organizzazione politica che si candida a governare il Paese restituisce il mal tolto. La politica economica degli ultimi anni (compresa l’estate della crisi del 2011 in cui il governo del Cav era finito nel pallone) si è contraddistinta per una rincorsa della spesa pubblica.
Qui una persona dotata di memoria dovrebbe ricordare che:

  1. prima la tassa si chiamava ICI, era solo comunale, ed il cavaliere l'ha tolta;
  2. L'IMU è stata una trovata sempre del cavaliere, costretto a rimetterla per far tornare i conti economici, il governo Monti si è sempre limitato a far approvare le promesse fiscali del governo precedente.
Altro punto
Anche qui rimettiamo le carte in ordine. E vediamola diversamente cercando di spiegare l’Imu. L’ultima più pesante rata è stata pagata il 17 dicembre dell’anno scorso. Gli italiani si sono messi in fila alle poste o in banca per pagare 2-300 o mille euro di una nuova tassa. Lo hanno fatto direttamente, senza alcun intermediario che rendesse l’esborso meno trasparente. Ecco il punto. Il saldo dell’Imu ha inciso sui consumi, e per di più nel periodo più caldo, quello natalizio. Duecento euro di Imu si sono tramutati in minori spese private: si chiama effetto povertà.
Questo è vero, i 200€ tolti di tasse probabilmente hanno inciso tanto nelle minori spese.
Esiste però un altro aspetto, i 200€ anche se restituiti difficilmente tornerebbero in circolo nell'economia, visto che sappiamo tutti che la situazione economica è precaria e come la scomparsa ICI è diventata IMU così quest'ultima tassa può diventare qualcosa di peggiore.
Ergo i 200€ potrebbero essere richiesti indietro con gli interessi.

La proposta di Berlusconi manca di copertura finanziaria. È l’obiezione più seria.(...)In realtà i tecnici del governo Monti hanno già trovato la copertura per Berlusconi. L’Imu ha portato nelle casse dello Stato quattro miliardi più del previsto: esattamente quanto vale il rimborso promesso da Berlusconi. Quei quattro miliardi inattesi non dovrebbero confluire nel bilancio della bestia statale, ma essere restituiti ai contribuenti. In un Paese supertassato sarebbe buona norma prevedere che il gettito inatteso e il recupero dell’evasione fiscale non siano messi nel calderone, ma restituiti ai contribuenti virtuosi e strozzati dal fisco.
Qui raggiungiamo il surrealismo, il governo Berlusconi ha firmato il fiscal compact impegnandosi in una camicia di forza che deve portare ad un avanzo primario costante per abbattere il debito.
Se ci sono soldi in più, purtroppo questi devono andare nella riduzione del debito per evitare correzioni peggiori nei prossimi anni.

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Le discussioni filosofiche possono essere molte, ma il succo è sempre lo stesso ed è amaro: per uscire dalla crisi del debito/spread abbiamo bisogno che i paesi del nord, in particolare la Germania, accettino di mutualizzare parte dei debiti italiani.
Per accettare i debiti, ovviamente i "nordici" vogliono essere sicuri che il percorso di rientro del debito sia serio e non un percorso a zigzag.
Indovinate come vedono i tedeschi la promessa di restituire delle tasse?