domenica, ottobre 31, 2010

Cronache della decadenza del impero

Come si fa a riconoscere che un'impero sta decadendo ed è pronto ad una rivoluzione? Dai segnali di ribellione e dalle difese degli ascari.
Si parte dalla rivolta degli aspiranti notai in cui il trucco del concorso è tanto palese da farli indignare
Aveva fama di essere una delle selezioni più imparziali e severe d’Italia, eppure questa sessione del concorso pubblico di Roma per diventare notai puzzava di bruciato come non mai: durante la seconda prova di giovedì 28, alcuni candidati avevano consegnato il compito dopo appena un paio di ore; e prima dell’inizio c’erano state polemiche sui componenti della commissione, tutti del Sud.
Alla notizia che la traccia incriminata era identica a quella di un’esercitazione fatta eseguire in una scuola notarile della capitale, la mattina del 29 ottobre si è scatenata la sollevazione popolare, tanto che nel pomeriggio il concorso, 3300 candidati per 200 posti, è stato sospeso per motivi di ordine pubblico.
fonte Lettera43
A prescindere che io sono contrario agli ordini proprio perché queste cose, far passare quelli con gli agganci giusti, succedono e sono successe; la ribellione plateale fa notizia.
Tra i partecipanti del concorso c’era Geronimo La Russa, figlio del ministro della Difesa Ignazio La Russa, e parenti di altri personaggio noti.
Fra i "personaggi noti" pare ci sia anche la compagna del Ministro Alfano, che è deputato a decidere se annullare o meno la prova. Vediamo se prevarrà più l'affetto della compagna o l'ira della Lega Nord, che se passasse avrebbe perso, nuovamente, la faccia contro i "romani".

Altro segnale che il clima si sta facendo pesante è la difesa untuosa degli accoliti di SB, che le tentano tutte pur di giustificare il loro sire, consapevoli che un minuto dopo che la sua testa rotolasse la loro sarebbe la prossima,
«Dagli amici mi guardi Iddio. Silvio Berlusconi, se non vuoi suicidarti, non rivolgere mai più la parola agli “amici”, che ti creano guai infiniti, portandoti in casa salernitane mancate miss Italia [Mara Carfagna, ndPh.], zoccole pugliesi e marocchine in calore» (Giancarlo Lehner)
è la ricostruzione, fedele visto che ho ascoltato anch'io la Zanzara, fatta da Phastidio dell' intervento fatto da Giancarlo Lehner per difendere l'onorabilità del suo sire.
Che dire lo stile non gli manca, rivaleggia quasi con Stracquadio altro esperto nel giustificare l'ingiustificabile; spero che quando il suo posto in parlamento verrà preso da una delle tante veline di Forza Gnocca si ricordi del suo intervento.

giovedì, ottobre 28, 2010

Epitaffi

Ormai la notizia si è diffusa, prima era relegata negli angoli bui della rete gossipara e portata alla luce dal Fatto.
Poi via via un escalation di mezze notizie fino ad apparire oggi in tutti i giornali online italiani, non ho coraggio di controllare in quelli inglesi.
Che dire il periodo del berlusconismo verrà ricordato con questo epitaffio bunga bunga.

Non a caso i politici più navigati del governo (Tremonti, Frattini, Maroni) si stanno tenendo a distanza da Mr. B non entrando mai su temi controversi come il lodo Alfano, che è destinato a morire nella culla.

PS Ah, sono pronto ad offrire il mio voto perenne al politico che o in parlamento o in televisione risponderà al portavoce del pdl (Capezzone, Bondi, Cicchitto) con un "bunga, bunga!!"

lunedì, ottobre 25, 2010

Metalmeccanico? No, grazie

Interessante post di Phastidio sulla questione dell'intervista d Marchionne.

Mi permetto di riprenderlo per fare qualche osservazione
E Marchionne certamente sa che Fiat, dei grandi costruttori globali, è di fatto l’unico a non aver in programma il lancio di nuovi modelli o restyling importanti. Strategia deliberata, si dice, in attesa che la crisi finisca e per non bruciare munizioni. Sarà.
Avendo iniziato a lavorare in un'azienda che faceva componenti plastici per auto, posso dire con certezza che un nuovo modello si imposta con almeno un anno di tempo se non un anno e mezzo, quindi il vuoto sulla pipeline dei prodotti era già noto da tempo. Al contrario di Fiat la Chrysler sta uscendo con modelli nuovi, pianificati in epoca pre-Marchionne, e con quelli oltre ad un ritrovato interesse nel mercato dei SUV sta ripagando i suoi debiti.
Da quel che si può capire siccome al momento del lancio della 500 sul mercato americano la Fiat potrà salire di un ulteriore 5% sul capitale di Chrysler allora gli sforzi sono andati in quella direzione.

Ma per favore, caro Marchionne, non dica che lei è un metalmeccanico. Quanti altri suoi colleghi tute blu siedono nel board di UBS?

Aggiungo che Marchionne siede ancora nel board di SGS che è l'azienda più grossa nel settore della certificazione/qualità.

domenica, ottobre 24, 2010

Tentativi di ironia?

A volte leggendo le dichiarazioni di Marchionne, manager duro e sicuramente molto bravo, rimango di sale. Prendiamo ad esempio le dichiarazioni che ha rilasciato a che tempo che fa
«Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia». È quanto ha detto l'ad del lingotto Sergio Marchionne ospite della trasmissione "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio.
Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell'utile operativo previsto per il 2010 - ha concluso - arriva dall'Italia. Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre».

Ora basta guardare un po' di dati di vendita presi un po' a casaccio:

Nel caso non aveste voglia di guardarli, vi faccio un breve riassunto: la Fiat vende soprattutto in due mercati il Brasile e l'Italia.
Sul resto degli altri mercati fa fatica a rientrare nelle prime 10 marche vendute, che casualmente vedono in posizione di privilegio la marca di casa (nel caso del regno unito si può considerare come produttore locale l'opel/vauxhall).

Posso capire che le fabbriche italiane siano da ammodernare, ma non mi è chiaro il motivo per cui si vuole alienare l'opinione degli abitanti di uno dei suoi principali mercati di sbocco?
Che il piano a lungo termine di Fiato Autoveicoli sia di fondersi con la Chrysler e spostare il baricentro negli USA è chiaro anche ai sassi, ma risolvere il problema della sovraproduzione di auto in Europa tagliando posti di lavoro nel mercato principale rimane una mossa di marketing assurda, specie dopo che il progetto (e relativo spot) Fabbrica Italia ha cessato di esistere.

martedì, ottobre 19, 2010

Tornare ad essere persone

e non più audience, click, consumatori, etc ma semplici persone; questo per me è il significato del web 2.0 che molti guru provano a "comunicare/tradurre" in maniere più confacenti a chi paga le loro fatture.


C'è un bel post di Massimo Cavazzini che analizza come sta cambiando la comunicazione delle aziende proprio dalla spinta delle persone che utilizzano la rete in maniera attiva e non solo passiva, come potrebbe essere il mezzo televisivo. Post che potrei definire corale, visto che frammenti del discorso sono presenti in diversi post della rete.


Mi piace sottolineare un passaggio



il leader naturale è quello che emerge dalle dinamiche, colui che non viene ascoltato e seguito in virtù di una posizione gerarchica: dal potere dominio al potere capacità. 



non posso che dire leggetelo e leggete i vari link che trovate per rileggere i frammenti di discussione della rete.

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domenica, ottobre 17, 2010

Twittate

Immaginate la scena, sentite il racconto di un operaia che sta perdendo il posto di lavoro perché la sua azienda ha deciso di spostare la fabbrica in un paese a basso costo.
Tutti penserebbero a quando hanno vissuto momenti simili, alla ricerca di certezze e di un momento simile.
Ora, secondo voi, cosa bisogna pensare di una persona che pensando all'operaia e ai suoi racconti scrive:

L'estate del 1984 a NY free lance disoccupato cercavo lavoro e identità. Ascoltando le operaie Omsa ricordi e amarezza


A me viene in mente:
1. sarai stato a NY, ma potevi sforzarti di imparare a scrivere correttamente freelance. Se l'imparavi magari trovavi lavoro prima
2. 1984 ed eri a NY? i viaggi allora erano cari e costosi: o eri andato da emigrante povero o da classico figlio di papà che va all'estero ad imparare la lingua?

Ora immaginatevi questo figlio di papà che a 30 anni seduto su Central Park e associatelo ad un operaia che sta perdendo il posto di lavoro.
A me viene in mente solo  Fremdschämen
A il twit è questo, siccome si parla di Riotta un occhio alla sua biografia su wikipedia serve per dissipare il dubbio che fosse un povero emigrato

mercoledì, ottobre 13, 2010

A drm free world

L'arrivo della Mondadori in collaborazione con Telecom sul mercato degli ebook non è stato certo silenzioso, anzi. Sia per il loro peso economico sia perché usando drm non compatibili con il mondo Apple e Amazon hanno riaperto il vaso di Pandora del discorso pirateria e sui drm.
Di seguito i miei 2 cent sulla questione.


  • La digitalizzazione dell'editoria non servirà a far guadagnare più soldi, ma sarà una trasformazione di un mondo antico in qualcosa di più moderno, come tutte le trasformazioni ci saranno morti e gente che diventerà ricca. Le quotazioni di barnes&noble ne sono una conseguenza, del fatto che non ha saputo reagire al cambiamento per tempo, le librerie fisiche diventano "meno" redditizie rispetto allo sviluppo di uno store virtuale in cui poter servire il cliente non più tramite commessi, ma tramite software. 
  • I lettori digitali o e-reader vengono utilizzati da lettori medioforti che comprano sapendo di poter ammortizzare la spesa in un certo numero di libri, in pratica si attendo di spendere le stesse cifre per comprare più libri. Si aspettano di risparmiare perché i libri digitali "devono" costare poco o altrimenti li andranno a trovare nei circuiti p2p; i vari PDF frutto di scansioni che si trovavano normalmente su emule o sui torrent erano illeggibili su schermo, ma su un lettore e-ink l'unico problema diventa l'impaginazione pessima.

Venerandi su un suo post osserva un altro effetto della pirateria, l'occupazione del posto e del tempo dei libri piratati rispetto ai nuovi libri prodotti.
Come ho detto nelle trasformazioni ci sono vincitori e vinti, Konrath ha dimostrato come si possa guadagnare e tanto occupando questo posto nello scaffale dell'ereader lasciando i suoi scritti in parte a pagamento, in parte gratis e vendendo grazie al passaparola prodotto dalle sue opere gratuite.
Quale persona dopo aver letto uno o due libri di una serie gratuitamente, non spenderebbe quei 3/4 dollari per leggersi il nuovo romanzo ed in parte ripagare l'autore che ti ha regalato i primi episodi? Lo stesso lettore invece sarebbe recalcitrante a dover pagare la stessa cifra per un autore "nuovo".
Ovviamente questo approccio basato sulla leva del prezzo può esser seguito solo autori esordienti che devono farsi conoscere, ma questo significa anche case editrici digitali ridotte all'osso: un editor, un marketer, un amministrativo/commerciale possono già esser un nucleo che produce libri e vende servizi a chi si vuol autoprodurre.

Ma allo stesso tempo si può pensare di produrre qualcosa di "diverso" da una versione digitale di un libro, penso al jukebooks di Quintadicopertina dove è il lettore in parte ad auto-creare il suo libro: qui andrebbe pensato e venduto il momento come "installazione" d'arte. Certo questi esperimenti per loro natura sono abbastanza di nicchia e portano più alla fama che alla ricchezza.

Tornando al punto iniziale, perché la Mondadori sbaglia a mettere drm che non si integrano con i lettori più diffusi (kindle e ipad) attualmente in Italia?
Per la ragione espressa prima: il posto sugli scaffali elettronici non è infinito, soprattutto per l'aspetto del tempo libero che è diviso fra altre attività (tv, vita sociale, ecc).
Se non riesco ad usufruire come voglio di un libro che devi vendermi rischi che la mia attenzione, e quindi il tempo che avrei dedicato a quel libro, sia dirottata verso un altro libro prodotto dalla concorrenza. Sperare che invece opti per un libro fisico, invece del digitale, è una pia speranza perché dopo aver investito in un e-reader uno si aspetta di poter leggere tutto o quasi con quell'aggeggio!!
Quale persona dopo aver comprato un automobile vuole andare al centrocommerciale in autobus, perché il centrocommerciale non ha previsto parcheggi per le auto, ma solo una fermata dell'autobus?

Dubbi amletici? /2

Dal lavoro dell'Antimafia sulle liste delle ultime elezioni amministrative «emergono candidati ed eletti diciamo "irregolari" per reati diversi da quelli che il nostro Codice di autoregolamentazione prevedeva. Cosicché l'immagine complessiva che se ne ricava è che la disinvoltura nella formazione delle liste sia molto più allarmante di quella che noi abbiamo immaginato. Sono liste gremite di persone che non sono certe degne di rappresentare nessuno».
fonte Corriere

alcuni dubbi amletici mi vengo in mente:

1. ma se ne accorge solo ora dopo due anni alla guida dell'Antimafia? non bastava contare le richieste di procedere contro i parlamentari ed i membri del governo, tipo Verdini?
2. Si riferisce per caso anche al suo capo SB?

venerdì, ottobre 08, 2010

Chi tocca i fili..

..muore. Era scritto in genere sui fili dell'alta tensione, per rendere conto a tutti che ci sono cose che possono far male se toccate.
Credo che questa frase possa esser applicata anche alle perquisizioni al Giornale.
Perquisita la redazione. L'ufficio del direttore, Alessandro Sallusti, e quello del vicedirettore, Nicola Porro. E anche le loro abitazioni. I decreti di perquisizione, eseguiti dai carabinieri del Noe, emessi dai pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock e vistati dal procuratore Giovandomenico Lepore. L’indagine sarebbe scaturita da alcune intercettazioni disposte nell’ambito di una diversa inchiesta condotta dai magistrati partenopei. Il direttore e il vicedirettore sono indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Napoli sulle presunte minacce in dossier sulla presidente della Confindustria. L’ipotesi formulata dai pm è di concorso in violenza privata (articolo 610 del codice penale).
fonte Il Giornale

Quando un potere forte è toccato da un altro potere forte, le reazioni possono esserci. Inoltre è curioso che la perquisizione sia stata fatta dal Noe e non dalla Digos o da un corpo specializzato in "reati politici" dei carabinieri.
Sono stati scelti uomini provenienti da corpi che probabilmente non avevano legami con il Giornale e non potevano avvisarli.

Vediamo ora se usciranno i dossier contro Marcegaglia e contro Montezemolo.