venerdì, gennaio 30, 2009

Visti da lontano



Come si legge qui questo sciopero è per proteggere il lavoro contro gli immigrati che vengono a farlo per meno soldi.

Solo che lo sciopero è in Inghilterra.

E gli immigrati sono gli italiani.

The foreign workers are taking bread out of the mouths of their bairns.


Gli stranieri ci tolgono il pane dalla bocca dei nostri bambini

martedì, gennaio 27, 2009

Metterci la faccia

Alcune riflessioni sull'uscita di scena di De Benedetti, tralascio per carità l'affermazione che è stato danneggiato dalla politica, l'uomo con la tessera uno del PD, l'uomo che ha sostenuto l'ascesa di Veltroni...

La riflessione che facevo era quella legata al marketing personale, gli americani lo hanno sempre sostenuto, mai metterci la faccia quando succede o scoppia un problema, sempre usare un portavoce in modo che il tuo nome/volto risulta sovrapposto all'evento negativo.

Ad esempio qualcuno ha mai visto il volto degli amministratori delle FFSS?

Ecco che a breve le sue aziende dovranno subire una ristrutturazione, perché metterci la faccia, quando puoi far fare il lavoro sporco ad un manager esterno?

sabato, gennaio 24, 2009

Guardando al futuro

Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.

G.Leopardi

Qualcuno mi ha chiesto di fare delle previsioni sul futuro, provo a farne qualcuna, con l'indicazione che si tratta di un gioco.
Provo a darne alcune con diversi livelli di probabilità.

Decent bets

Il petrolio tornerà a 60 dollari, ad un prezzo inferiore si innescherebbero troppi problemi nei paesi mediorientali, in Russia e nel Venezuela. Con questa cifra anche la politica green di Obama può svilupparsi meglio.

L'Afghanistan avrà bisogno di altre truppe, ci sarà uno spostamento di truppe dall'Iraq.

Ci sarà un calo in alcune città del mercato immobiliare attorno al 20% (specie a Milano e dintorni dove si è costruito troppo e male).

Le europee segneranno la fine politica di Bassolino.

Dead certs

C. Ronaldo passerà al Real Madrid. Il ManUtd dovrà rinnovare i fidi delle banche e visto che quasi tutte sono nazionalizzate i prestiti verranno indirizzati a sostenere quel che rimane dell'industria manifatturiera.
Il nuovo presidente delle camisetas blanchei invece porterà il portoghese come trofeo, lasciando in pace Kaka che è stato blindato dalle ultime vicende.
Anche l'Arsenal ed il Liverpool dovranno smobilizzare, il Barca prenderà Fabregas cedendo qualche pezzo pregiato al ManCity.

Obama entro aprile avrà già deluso i suoi sostenitori europei, salvo acquistare una nuova credibilità aprendo nuove relazioni con Cuba.

Long shots

Il MontedeiPaschi sarà la prima banca italiana costretta a ricorrere ad una forte ricapitalizzazione: la fondazione senese pur di non perdere la presa sulla banca userà per la prima volta i Tremonti-bond.

Telecom Italia scorporerà la rete in una nuova società, in modo da abbattere il suo debito. Il fondo F2I sarà uno degli azionisti forti della nuova società così creata.
Telefonica darà il suo avallo perché anche le sue società sudamericane entreranno in crisi.

Il progetto di Ecopass sarà sviluppato anche in altre città oltre a Milano, sia per ridurre l'inquinamento sia per costringere a rottare le automobili più vecchie.
Candidata anche Venezia, che grazie al nuovo passante tenderà di regolare il traffico a Mestre.

venerdì, gennaio 23, 2009

Life Wasted

Dici sempre che c'è qualcosa di sbagliato
Inizio a credere che sia tutto un tuo piano
La morte è arrivata attorno a noi,forzandoci a sentire la sua canzone
E sa che il domani non può essere determinato

Ho visto casa nella tua testa
le porte tutte chiuse e letti sfatti
Piaghe aperte non curate
Lasciamelo dire ancora una volta che

L'ho affrontata,una vita buttata
Non tornerò indietro ancora
Sono sfuggito da questo, una vita buttata
Non tornerò indietro ancora
L'ho assaggiata,una vita buttata
Non tornerò indietro ancora

Il mondo aspetta proprio lì sulle scale
Lascia il dolore a qualcun altro
Non c'è niente dietro a te che tu possa trovare
oppure sei tu, che ti sei lasciato dietro?

Dici sempre che sei troppo debole per essere forte
Sei più duro tu con te stesso di quanto lo siano gli altri
Perchè nuotare nel canale per arrivare così lontano?
Arrivato a metà strada, perchè vorresti tornare indietro?

L'oscurità arriva in onde... dimmi,
perchè invitarla a restare?
Ti culli con la negatività
Sì, la comodità è un'energia
Ma perchè continuare a far suonare la stessa triste canzone?

L'ho affrontata, una vita buttata
Non tornerò indietro ancora
Sono sfuggito a una vita buttata
Non tornerò indietro ancora
L'ho assaggiata, una vita buttata
Non tornerò indietro ancora
L'ho cancellata, una vita buttata
Non tornerò indietro ancora


Pearl Jam

giovedì, gennaio 22, 2009

Il corso

Leggo il nome sul display, malgrado tutto decido di rispondere.
Una squillante voce femminile mi dice "Parlo con il figo più figo dell'azienda?"

"Ovviamente. Che ti serve?" chiedo io.

"Beh...dovresti fare il corso e il questionario alla fine."

"Hum..."

"Dai ti da una mano segretaria_bionda. Vero che gliela dai a Jak?" la sento chiedere in ufficio.
Dal telefono si sente rispondere: "Certamente che gliela do."
Un'altra voce, quella di segretaria mora si inserisce: "Gliela do anch'io, sempre se la vuole."
"Vedi Jak" conclude" qui tutte te la danno. Su vieni qui."

Per un attimo penso di dirle che persino lavorare mi pare più interessante del corso, ma poiché se voglio un aumento devo parlare con il capo del personale, cioè lei, le rispondo "Se tutte vogliono darmela...vengo."

Il corso era sulle molestie sessuali, ovviamente al questionario ho preso il massimo dei voti.

sabato, gennaio 17, 2009

Dubbi amletici?

Ma se Kaka andra la Manchester City come si legge qui, beh...ma cosa ne sarà del povero Digao.

Pensate un tempo divideva la stanzetta col fratello famoso, che ora troverà vuota...

martedì, gennaio 13, 2009

Cuba effect


Questo articolo
è interessante perché punta ad un punto nodale di come si è pensato lo sviluppo non solo del settore automobilistico, ma anche dei vari prodotti:

The chief problem, as demonstrated by Toyota’s decision to suspend plants for two extended periods, is that the successful end of the Japanese auto industry is primed for perfection: the plants were designed and built not only on the assumption that US new car sales would be forever robust, but that any slack in “old world” markets would be picked up in the emerging markets of Brazil, India, China and Russia.


La domanda poteva solo crescere, anche i mercati saturi, tramite il ciclo di sostituzione, mentre il rimanente della capacità sarebbe assorbita dai mercati emergenti.


At the back of corporate minds, as various Japanese boardrooms voted to expand capacity in the good times, was the rough sense that people would hold on to their new cars for about three years. The second hand market would always be there, of course, but the basic theory was that the world had moved into a phase where, like its home computers, mobile phones, clothes and furniture, buying new cars was a normal part of the scene.


Ecco che beni durevoli quali automobili, diventano assimilabili a degli oggetti di moda in cui dopo qualche anno bisogna prevedere il nuovo modello. Non a caso modelli come la nuova Mini o la nuova 500 puntano espressamente a qualificarsi come beni di moda e perciò premium.

Tuttavia visto l'alto valore residuo di una "vecchia" automobile perché non fare come i cubani, cioè

To the die-hard nostalgic, the 60,000-odd vintage American Cadillacs and Chevrolets still pounding the roads of Havana are a triumph of ingenuity and defiance – for decades the 1950s era cars have been repeatedly patched-up and kept on the roads despite the US embargo on imported parts.


Perché il vero problema poi diventa:

What worries Japan is the idea that, in horribly straitened times, the rest of the world – especially emerging markets – may develop a similar skill and taste for making endless repairs to their cars.


Questo andrebbe in conflitto con l'idea del mondo in continua espansione con mercati che vengono guidati dall'offerta e non dalla domanda.

Questo deve preoccupare? Si e no.

Si, perché mette in crisi la filosofia guida che ha guidato i piani strategici delle aziende negli ultimi anni.

No, perché segnala anche la possibilità di un nuovo sviluppo: seguire l'esempio dell'industria dei computer:

* creare un mercato per la riparazione e per i pezzi di ricambio che permettono di fare un upgrade delle automobili, un'industra automobilistica può anche guadagnare dalla produzione di pezzi per estendere la vita utile,

*creare un mercato per i servizi;

*l'innovazione, un'automobile di 5 anni fa non differisce per modifiche sostanziali da una più moderna, anzi...i consumi sono diminuiti soprattutto a causa di più componenti di plastica rispetto a quelli di metallo, evoluzioni come macchine realmente ibride o con basso impatto ambientale sono ancora da venire.

mercoledì, gennaio 07, 2009

La Terra dei Cachi

C'era una volta un paese molto diverso dall'Italia era la Terra dei Cachi.
In questo paese c'era il sindaco di una importante città che voleva far carriera e magari diventare premier.
Ecco che per lanciarsi nella storia della Terra dei Cachi vince l'organizzazione di una importante rassegna l'Erpo, talmente importante che la notizia viene festeggiata per diversi giorni...ovviamente non si alza una voce per chiedere ai macachi (questo era il nome degli abitanti della Terra dei Cachi) se sapessero chi aveva organizzato l'Erpo precedente.
I giornali della Terra dei Cachi enumeravano i fantastilioni che questa organizzazione avrebbe prodotto, citato l'esempio di un Erpo fatto in una città che si stava rinnovando, mettendo in un angolino la notizia che l'Erpo in una città comparabile non aveva prodotto praticamente nessun risultato...cosa normale, d'altronde che aspettarsi da dei macachi.

Ora succede che nella stagione invernale in quella città, ogni tanto capitava ci fosse la neve, ma niente paura il sindaco era sicuro della sua macchina organizzativa.
Dei metereologi asserivano che si stava per abbattere una tre giorni di neve, ma il sindaco era tranquillo.
Dopo il primo giorno di neve, aiutato dal fatto che era un giorno festivo, i disagi furono minimi, ma i meteologi avvisavano il peggio deve arrivare...
Il sindaco allora andò in televisione dicendo "Le scuole non si chiudono, grazie alla nostra organizzazione i disagi saranno minimi."
Casualmente la notte nevicò circa 5 cm in più, ma la mitica organizzazione?
Secondo voi i macachi come possono organizzarsi?

Per fortuna io sto a Milano in Italia.

martedì, gennaio 06, 2009

The call of the white

Road to Milan

Partenza da Venezia, temperatura ambiente attorno ai 2 gradi con cielo azzurro.
Cielo che rimane azzurro e tranquillo fino a Verona, qui comincia qualche timido fiocco, misto ad acqua.
Passato il confine tra il Veneto e Lombardia il cielo si scurisce, come diceva sempre un mio ex-collega veneto, che lavorava a Milano in Veneto c'è sempre il sole, il maltempo l'avete inventato voi lombardi per lavorare di più!!
Passato un'infreddolita Brescia con temperature in calo, cominciano le segnalazioni di neve tra Bergamo e Pero.
Tristemente sono segnalazioni reali, già verso Seriate ci infiliamo io e la mia macchina into the White.
Ovviamente oltre al maltempo, il lombardo deve complicarsi la vita evitando espressamente la prima corsia (deve essere una legge regionale in deroga al codice della strada nazionale, che obbliga ad occupare la corsia più a destra).
Le corsie diventano praticamente obbligate in quanto si erano formate delle piste non ghiacciate, cambiar corsia diventa rischioso.
Dopo trovo l'unico mezzo spazzaneve?
Dopo aver pagato al casello di Agrate, solo che era davanti a me impedendomi di entrare in tangenziale Est.
Certo che lo spettacolo di una Milano imbiancata e silenziosa, causa giornata di festa è molto toccante: sembra quasi una bella città.

lunedì, gennaio 05, 2009

Quello che i giornali non dicono...

Parlavo ierisera con alcuni amici sul funzionamento (o sul malfunzionamento) della stampa in Italia.
Ad esempio c'era un articolo sul Sole 24Ore sulla truffa Madoff e sui suoi risvolti italiani, in particolare c'era un paragrafo che si presta a più letture

Il crack Madoff risulta un argomento di confidenze, a volte liberatorie, particolarmente delicate perché, nella maggioranza dei casi, al danno si aggiunge la beffa di avere le mani legate nei tentativi di recuperare almeno parte degli investimenti. Generalmente, infatti, i fondi Madoff sono stati acquistati investendo capitali custoditi a Montecarlo ma soprattutto nella vicina Svizzera, e in particolare a Lugano, secondo la più classica delle tradizioni (non soltanto lombarda).


Quello che non si può o si vuol dire è che molti dei fondi investiti in Svizzera erano in nero. Non a caso molte delle banche più coinvolte sono piccole banche svizzere o austriache specializzate in gestioni patrimoniali, che fanno largo uso del segreto bancario.
Trattandosi di soldi in nero, quindi non dichiarati come si fa a denunciarne il furto?
Ecco il perché dell'uso ampio di legali per creare una cortina.
D'altronde si parla di una truffa da 50 miliardi di dollari, ma ufficialmente solo 17 miliardi hanno un nome ed un cognome...

Avidità.
Tutto nasce dall'avidità di "allocchi" che credono di poter guadagnare il 10% ogni anno e di gestori di fondi che ricevono fee dell'1,5% (minimo) sui fondi procurati a Madoff, abdicando il loro ruolo di gestore e quindi di controllore.

Come diceva un mio amico ai tempi delle piramidi finanziarie albanesi, ma è proprio un male che gente avida e stupida perda i soldi? Dopotutto è solo questione di tempo, ma il denaro troverà sempre un modo per separarsi dagli stupidi.

Direi che anche l'economis è d'accordo con la mia tesi, anche se lo dice in maniera più soft qui.

sabato, gennaio 03, 2009

Appetite for destruction



Era la metà degli anni '80 uno dei miei compagni di liceo portò il vinile di un gruppo losangelino, si chiamavano Guns n'Roses.
In meno di una settimana lo sfortunato con lo stereo ci forni le cassette con la copia di quest'album.
Quasi tutti noi maschietti ne avemmo una, ci serviva a renderci più maschili.
L'inglese allora ci serviva a capire i testi e si andava alla ricerca dei doppisensi (mr. Brownston ad esempio), provando a chiedere informazioni alla prof. di inglese abbastanza giovane rispetto agli standard del nostro liceo.
Altri tempi forse...
Ieri vedo una locandina di una cover band dei Guns, gli Iguana, che tiene un concerto in un pub, giro di telefonate e recupero un po' di amici per andare a vederli.
Riesco perfino a convincere un mio amico ammalato a uscire di casa e a passare una serata diversa.
Entrando nel locale si nota subito una cosa bociaria, le scuole sono ancora chiuse, quindi presenza ampia di adolescenti.
Riusciamo a trovare un tavolo non troppo distante da dove c'è il palco, davanti a noi c'è appunto una tavolata di adolescenti tra i 17 e i 18, tutti con il taglio alla emo, cellulari ultimo modello e abiti casual, ovviamente tutti griffati.
Durante il concerto si rivelano più mosci di un formaggio brie, non muovendosi, non tenendo mai il ritmo con le mani...niente di niente.
Apatici, inermi e impermiabili a tutti gli stimoli del cantante, che cerca in tutti i modi di stimolare una platea che definire rincoglionita è poco.
Neanche in teatro ho visto tante persone così tranquille e ferme, una generazione abituata a vivere gli eventi in differita.
Perfino quando provano una canzone degli AC/CD Highway to hell, riescono giusto a far muovere loro le mani.
A fine concerto vado a trovare il cantante per scambiar quattro parole con lui, mentre gli adolescenti escono felici per aver sentito Paradice City, senza degnare di uno sguardo il gruppo, ma pronti a lanciare sms e mms, che raccontano dell'evento da loro vissuto(?).
Ma che senso ha andare ad un evento live per poi non esser coinvolto emotivamente almeno un minimo?

venerdì, gennaio 02, 2009

La macchina del capo

Ma i non veneti come riescono a seguire uno spettacolo di Paolini senza avere uno che gli spiega termini come pomi, foresti?

giovedì, gennaio 01, 2009

New Year's day






NEW YEAR'S DAY


All is quiet on New Year's Day.
A world in white gets underway.
I want to be with you
Be with you night and day.
Nothing changes on New Year's Day.
On New Year's Day.

I... will be with you again.
I... will be with you again.

Under a blood-red sky
A crowd has gathered in black and white
Arms entwined, the chosen few
The newspaper says, says
Say it's true, it's true...
And we can break through
Though torn in two
We can be one.

I... I will begin again
I... I will begin again.

Oh, oh. Oh, oh. Oh, oh.
Oh, maybe the time is right.
Oh, maybe tonight.
I will be with you again.
I will be with you again.

And so we are told this is the golden age
And gold is the reason for the wars we wage
Though I want to be with you
Be with you night and day
Nothing changes
On New Year's Day
On New Year's Day
On New Year's Day