Ad esempio c'era un articolo sul Sole 24Ore sulla truffa Madoff e sui suoi risvolti italiani, in particolare c'era un paragrafo che si presta a più letture
Il crack Madoff risulta un argomento di confidenze, a volte liberatorie, particolarmente delicate perché, nella maggioranza dei casi, al danno si aggiunge la beffa di avere le mani legate nei tentativi di recuperare almeno parte degli investimenti. Generalmente, infatti, i fondi Madoff sono stati acquistati investendo capitali custoditi a Montecarlo ma soprattutto nella vicina Svizzera, e in particolare a Lugano, secondo la più classica delle tradizioni (non soltanto lombarda).
Quello che non si può o si vuol dire è che molti dei fondi investiti in Svizzera erano in nero. Non a caso molte delle banche più coinvolte sono piccole banche svizzere o austriache specializzate in gestioni patrimoniali, che fanno largo uso del segreto bancario.
Trattandosi di soldi in nero, quindi non dichiarati come si fa a denunciarne il furto?
Ecco il perché dell'uso ampio di legali per creare una cortina.
D'altronde si parla di una truffa da 50 miliardi di dollari, ma ufficialmente solo 17 miliardi hanno un nome ed un cognome...
Avidità.
Tutto nasce dall'avidità di "allocchi" che credono di poter guadagnare il 10% ogni anno e di gestori di fondi che ricevono fee dell'1,5% (minimo) sui fondi procurati a Madoff, abdicando il loro ruolo di gestore e quindi di controllore.
Come diceva un mio amico ai tempi delle piramidi finanziarie albanesi, ma è proprio un male che gente avida e stupida perda i soldi? Dopotutto è solo questione di tempo, ma il denaro troverà sempre un modo per separarsi dagli stupidi.
Direi che anche l'economis è d'accordo con la mia tesi, anche se lo dice in maniera più soft qui.
1 commento:
Di solito chi investe tali cifre non è del tutto sprovveduto, non stiamo parlando dei pensionati che si comprarono Cirio o Parmalat senza sapere cosa stanno firmando.
Se non gli fosse stata data la scorta non sarei d'accordo con te, ma forse Madoff è stato più furbo dei furbetti.
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