domenica, giugno 26, 2011

Sunday morning

Seduto a prendere il fresco, troppo caldo adesso per andare in spiaggia. Poca voglia di leggere, quindi aspetto e penso.
Solo che invece di profonde riflessioni sul senso della vita mi limito a problemi di basso livello, tipo perché le zanzare adorano pungermi sui malleoli in una zona che sono solo ossa e nervi.
Sto concludendo che sono semplicemente sadiche.


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sabato, giugno 18, 2011

Di vetri rotti e caramelle non mangiate

Anni fa il prof di filosofia domanda: "Nessun superstizioso qui?".
Cosa vuoi rispondere se un corale no, mica si può fare il superstizioso a chi ti apre la mente con Socrate e Platone.
La sua risposta secca è: "Ok, allora venerdì 17 interrogazione."
Qualcosa del genere mi è ritornato alla mente quando la voce al telefono mi chiede: "..se per lei va bene ingegnere ci vediamo venerdì per il colloquio."
Mi andava bene? In realtà no, ma se mi hanno chiamato dopo solo un giorno che avevo spedito il cv, forse era meglio farmi andar bene una data simile.

E così dopo diversi anni torno a fare colloqui, con la diretta concorrente della mia azienda, quella a cui rubiamo i clienti.
Guardo i loro poster, dentro la stanza posta accanto alla reception e guardo la ciottola delle caramelle chiedendomi se è il caso di mangiarne una oppure rischio di fare la figura del Fantozzi che mentre la mastico arriva la HR.
Nel dubbio mi astengo.

Arriva la HR, mi chiede scusa del ritardo, ma mi dice che il venerdì arrivano sempre problemi da risolvere.
E mi metto a riassumere le mie esperienze lavorative post laurea, cercando di vendermi bene.

Il vetro rotto è invece quello del mio parabrezza, che prima di fare il colloquio avevo portato a far vedere in una carrozzeria.  Giusto per ricordare che un dazio alla sfortuna va pagato in certe date.

PS La caramella che non ho mangiato, l'ho portata via. Che faccio la mangio ora?

domenica, giugno 05, 2011

Prima della rotonda

"Fermati prima della rotonda, ci troviamo li e poi proseguiamo assieme verso la spiaggia."
"Ci aspetta li?"
"Si, l'ho sentito prima. Da quanto tempo non lo vedi? Io credo da circa quattro."
"Forse dieci, ma non sono sicuro."
Arrivato alla rotonda, lo trovo. Classico lampeggio di fari e lui fa strada verso il parcheggio accanto alla spiaggia.
Scendiamo i gradini, guardiamo verso destra dove aveva detto di essere.
Non lo troviamo, provo a telefonargli per sapere esattamente dov'è.
Sulla spiaggia vediamo una persona rispondere al telefono, è lui che ci guarda con sua figlia. Ci vede e si sbraccia.
Ci avviciniamo e sorridiamo come ebeti, ricordando il periodo in cui eravamo universitari che condividevano lo stesso appartamento. Le nostre strade post-laurea si erano divise, eppure malgrado tutto eravamo rimasti in contatto.
E gli aneddoti e le speranze del futuro si mescolarono alle birre bevute.