martedì, aprile 26, 2011

Latte amaro/2

Alla fine della sceneggiata, la questione Parmalat, gli attori più seri, i francesi ovviamente, prendono la decisione più onerosa, ma più in linea con il mercato:
Sul tavolo 3,375 miliardi di euro per il 71,031% di Parmalat. Lactalis rompe gli indugi e, in vista dell’assemblea degli azionisti di fine giugno, annuncia il lancio di un’opa volontaria e totalitaria sul gruppo di Collecchio, di cui è già primo azionista con il 28,97% del capitale. Il prezzo unitario è stabilito dai francesi a 2,60 euro, con un premio «del 21,3% circa rispetto al prezzo di Borsa della azioni Parmalat degli ultimi 12 mesi»
fonte: LaStampa

Siccome la cordata italiana, nata per mettere insieme vari interessi che dovevano trovare una sintesi usando la cassa di Parmalat stessa, difficilmente troverà un nucleo di imprenditori/banchieri tale da lanciare una contro-OPA possiamo già guardare ai vincitori e vinti dello scontro finanziario.

Vincenti


Azionisti di minoranza: alla fine riescono ad ottenere un'OPA a prezzi superiori a quelli di mercato;

i Besnier: malgrado dovranno aumentare l'esborso monetario alla fine riescono ad uscire da una situazione a le italienne in cui avrebbero dovuto condividere il controllo dell'azienda con controparti con interessi differenti (BancaIntesa, allevatori) e che avrebbero frenato il progetto industriale.
Parte dei soldi spesi potranno rientrare attraverso movimenti di società infragruppo e con il mantenimento della quotazione della nuova Parmalat che nascerà dopo l'OPA
Lactalis rende noto inoltre che intende mantenere Parmalat quotata alla Borsa di Milano e procederà, se necessario, al ripristino del flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni. 
fonte IlSole24

Parmalat: la società per evitare critiche sarà mantenuta in Italia, quotata in modo che anche gli italiani che credono nell'azienda possano partecipare agli utili e rafforzata sia per la presenza di un socio industriale forte, anche se francese, e per i conferimenti di azienda infragruppo. L'espansione all'estero verrà perseguita a differenza di quanto faceva Bondi. Espansione che significa pochi o nessun taglio nell'organico.
Il presidente del gruppo Lactalis, Emmanuel Besnier, afferma che «noi abbiamo un progetto di crescita ambizioso per Parmalat: farne il gruppo italiano di riferimento nel latte confezionato a livello mondiale, con sede, organizzazione e testa in Italia». Lactalis ritiene che nel contesto competitivo attuale sia importante per Parmalat raggiungere dimensioni significative tali da poter sviluppare brand globali. A tal fine, Lactalis valuterà l`opportunità di far confluire in Parmalat le proprie attività europee nel settore del latte confezionato, tra le quali quelle detenute in Francia e in Spagna.Il progetto industriale di Lactalis prevede la valorizzazione di Parmalat a livello internazionale, grazie alla forte complementarietà tra i due gruppi sia a livello geografico che di prodotto. Inoltre, l`espansione nei mercati in forte sviluppo quali Brasile, India, Cina, nei quali entrambi i Gruppi ad oggi hanno una limitata presenza, potrebbe essere perseguita in modo più efficace attraverso un intervento congiunto.
IlSole24

Vinti

Allevatori: dovranno esser fornitori di un gruppo più grosso e quindi con più potere sulle tariffe del latte;

Lega Nord: non riesce a tutelare la sua base di votanti e subisce la notizia dell'OPA come corollario dell'incontro fra Francia-Italia. D'altronde se uno sostiene un presidente dimezzato mica può lamentarsi se questo è troppo debole per difendere le proprie posizioni;

BancaIntesa: non riesce a sbarazzarsi del debito di Granarolo e molto probabilmente il nuovo colosso del latte avrà come banca di riferimento il Credit Agricole, o meglio la filiale italiana che è il Cariparma,  che ha finanziato la scalata a Parmalat;

il sistema agroalimentare italiano: che non riesce a coagularsi in una società quotata, ma fornisce ottime società industriali da controllare dall'estero

lunedì, aprile 25, 2011

40 years ago

Oggi 25 aprile si intersecano diverse feste dal lunedì di Pasquetta, alla festa di liberazione a San Marco per i veneziani.
Per me però c'è un motivo personale per far festa, visto che 40 anni fa si sposarono i miei genitori.
Scrivo queste righe mentre aspetto i parenti per un pranzo assieme.
Come regalo abbiamo preso e ristampato delle foto del loro matrimonio; è strano vedere le loro facce così giovani e allo stesso tempo tese prima della cerimonia e man mano che passano le foto vederli così sollevati e felici.

domenica, aprile 17, 2011

Saper contare

In Italia ogni volta che accade uno scandalo finanziario (Cirio, Argentina, Parmalat, etc) si dice sempre che manca la cultura finanziaria.
Può esser vero, certo quando uno dei ministri economici di questo governo prende questa cantonata

"L'economia americana sta crescendo tra il 2 e il 4%; non è in recessione. I problemi sono nell'economia di carta non nell'economia reale; l'economia europea sta crescendo tra l'1 e l'1 e ½%, l'Italia non va bene sta crescendo a 0, cioè non cresce; ma crescere a 0 vuol dire che si sta crescendo come l'anno scorso che è stato un anno buono, con crescita all'1,8%"
fonte: Ministero dell'Innovazione

forse manca proprio la capacità di saper contare, a meno che seriamente si possa considerare una crescita dello zero per cento. Se pensiamo che Brunetta è/era un professore universitario che ha rilasciato questa dichiarazione, il suo entourage è stato tanto fiero da riscriverlo pari pari sul sito del ministero in modo che tutti gli alfabetizzati in matematica potessero prenderlo in giro... ti chiedi se nel consiglio dei ministri ci sia qualcuno che capisca di numeri. E con numeri non intendo i numeri di telefono delle veline o le loro misure; quindi Silvio non lo contiamo.

Per finire un auspicio
Infine un accenno alla meritocrazia; una giovane chiede se oggi sia possibile crederci e il Ministro risponde che non solo crede fermamente che sia possibile applicare criteri di meritocrazia, ma egli stesso si adopererà perché sia sempre più diffusa.

è la chiusa del ministro, beh a giudicare dal suo comunicato almeno sa dove iniziare.

venerdì, aprile 15, 2011

It's Friday

Lavoro ai miei report ascoltando Nebraska del Boss.
L'ufficio è silenzioso, il salone del mobile a cui quest'anno partecipiamo ha svuotato l'aria elettrica degli ultimi tempi.
Scopro che il mese di marzo abbiamo superato il nostro record di fatturato e non posso fare a meno di pensare alle scorse due settimane, settimane caotiche, stressanti e stancanti.
Lo scorso venerdì il mio aereo di rientro dalla trasferta romana ha toccato la pista di Linate alle 22.00.
Sempre per aumentare il fatturato nel classico mantra delle multinazionali: cresci o muori, o per dirla correttamente drink or die.
E' venerdì e posso prendermi una pausa dai colleghi americani, clienti spagnoli e francesi.
Forse è seriamente tempo di guardare gli annunci di lavoro per la prossima azienda.

martedì, aprile 12, 2011

Incongruenze logiche

Prima dell'inizio dell'udienza, Berlusconi si è intrattenuto con i cronisti, ha ribadito la sua posizione sul tema delle intercettazioni e sul caso Ruby («le ho dato soldi per non prostituirsi») e d è tornato ad attaccare i pm, parlando di «accuse assolutamente inventate e demenziali».
fonte: Corriere

Ora non ci vuole un genio giuridico per capire che se le ha dato soldi per prostituirsi, questo presume che SB sapesse:

  1. che normalmente Ruby, allora minorenne, normalmente si prostituiva per guadagnare soldi;
  2. che non era parente di Mubarak, altrimenti avrebbe avvisato tramite i canali diplomatici della vita "sregolata" della nipote;
ergo le accuse non possono essere inventate e demenziali, semmai lo sono quei 300 deputati che hanno votato una tesi che il loro stesso leader smentisce a piene mani davanti al tribunale.
Nel frattempo siamo sempre in attesa della fidanzata di Berlusconi che avrebbe impedito le orgie ad Arcore.

mercoledì, aprile 06, 2011

Un jakala a Roma




Basta poco per capire di essere arrivato a Roma, normalmente quando ti fissano l'appuntamento per la mattinata si parla delle 8-830, se proprio si vuol far tardi alle 900, qui mi hanno detto "Ingegnere venga alle 11".
Nello stesso tempo vedi che manca l'atmosfera elettrica milanese, quella del dobbiamo produrre altrimenti il PIL si abbassa.



Ora vi saluto che la cena si fredda.

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