Ieri sera si è svolta la mia simpatica cena aziendale, nel profondo Nord-Est.
Mentre i navigatori ci portavano verso il classico agriturismo sperso nella campagne friulane ad un certo punto il mio collega esclama delle telecamere, guardo meglio e colgo la scritta "Casa di cura".
Stavamo passando davanti alla clinica che gli Englaro avevano scelto per far terminare il cammino della loro figlia. Il padre aveva deciso di tornare nel natio Friuli.
Per mesi siamo stati bersagliati con il dilemma morale sulla scelta giusta, tema che tocca tematiche che si intrecciano.
Alla fine(?) la scelta è stata fatta in base ad un buco legislativo, che il governo sta tentando di bloccare con dcpm, anche se con difficoltà visto che il Friuli non appartiene al Servizio Sanitario Nazionale.
Immagino che a questo punto della premessa uno si aspetterebbe "l'illuminata" opinione dello scrivente.
Beh, aspettative deluse.
In temi che intrecciano la vita e la morte, leggi, convinzioni religiose, questioni filosofiche ed etiche uno dovrebbe avere l'umiltà di fare un passo indietro.
Esistono commissioni bioetiche in tutti gli ospedali proprio per prendere decisioni in campi non semplici.
Attualmente perversano i googletisti (o la loro variante i wikipediani), che ritengo di avere lo scibile umano a portata di tastiera, quando invece esiste ben più di una paginetta di testo per comprendere le cose: studio, esperienza diretta, ecc, ecc.
Non so qual'è la scelta giusta, posso solo augurare a chi è incaricato di prederla un in bocca al lupo.
1 commento:
non saprai quale sia la scelta giusta, ma hai scelto un titolo favoloso per questo post. chapeau!
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