martedì, marzo 22, 2011

Latte amaro

Mentre i politici discutevano sulla reprocità e su scudi giuridici, la Lactalis dimenticando quanto aveva dichiarato prima alla Consob sale al 29% accordandosi con i tre fondi stranieri che avevano iniziato a cavalcare lo scontento per i bassi dividendi della Parmalat.
Il gruppo francese Lactalis ha raggiunto un accordo per comprare dai fondi Zenit Asset management AB, Skagen AS e Mackanzie financial corporation le loro quote in Parmalat al prezzo di 2,80 euro per azione (ieri riferimento a 2,466 euro). L'acquisto riguarda 265.744.950 azioni, pari al 15,3% del capitale del gruppo di Collecchio. Con questa operazione Lactalis sale al 29% di Parmalat.
fonte Sole24

In un paese serio la Consob dovrebbe multare la Lactalis per false comunicazioni e insider trading visto che in un azionariato così frazionato raggiungere il 29% significa il controllo di fatto del gruppo.
Fosse accaduto in Francia, la società di controllo del mercato obbligherebbe a vendere le azioni appena comprate.

Il sistema paese, che aveva modificato le regole sul fallimento per permettere il recupero di un'azienda importante per via dell'indotto, si trova ora per via dei suoi limiti impliciti, la mancanza di fondi ed i capitalisti con i soldi delle banche, a vedere l'ennesima azienda portata via.
Sia chiaro io sono liberista, quindi sono per la libera circolazione del capitale però l'operazione Lactalis è diversa da quella di LVHM. Nell'operazione sulla società del lusso i francesi hanno fatto un offerta sia agli azionisti di maggioranza sia a quelli di minoranza, un offerta fair, qui invece abbiamo una scalata mascherata in cui il premio è stato dato solo ai tre fondi che hanno ceduto il loro pacchetto ai francesi.

In termini occupazionali quelli che rischiano sono i fornitori della Parmalat, i dipendenti non dovrebbero essere toccati visto che i due gruppi sono complementari fra loro, specie in Italia, dove operano nel settore dei formaggi.

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