mercoledì, novembre 22, 2006

Dedicato al pisano

1 commento:

Anonimo ha detto...

"E adesso basta parlare di me, parliamo un po' di te... che cosa ne pensi di me?".

La difficile arte di parlarsi addosso.

Sono sempre stato impressionato da coloro che sanno reggere la scena per delle ore parlando di cazzate, o di cose, ad essere buoni, assolutamente futili. Un arte non facile e che richiede una notevole predisposizione naturale, anzi autentico talento.
Nel "Primo tragico Fantozzi" c'è un interessante introduzione in cui Villaggio spiegava che lui era preparato su pochi argomenti, 5 per l'appunto, ma non appena riusciva a portare l'intorlocutore su uno di quei temi era fritto, era in grado di parlare per delle ore e l'altro era al più libero di mugugnare un sì sì e uhm...
Bene, se questo è il trucco, mi dissi, non bisogna fare altro che studiare dei temi specifici e sono a posto. Siccome non avevo dei campi in cui mi sentissi particolarmente preparato decisi di copiare gli argomenti di qualcun altro, tanto per fare prima.
Mio cugino era forte sull'Opus Dei, lo ascoltai per un po' e poi cominciai anch'io a farneticare su chiesa e politica, ma mi accorsi ben prestoche la cosa non funzionava, la controparte non si dimostrava particolarmente interessata, la cosa non andava affatto bene. Decisi di cambiare argomento.
Il mio miglio amico mi parlò dei suoi casini con la ragazza, e che forse era, un po', diciamo, leggera, e io dopo essermi fatto un'idea della cosa cominciai a raccontare in giro di come lei la desse a tutti. La cosa andò bene per un po' finchè la cosa non fu risaputa dal mio amico che mi aspettò sotto casa per chiedermi, diciamo così, spiegazioni. Da quel giorno in poi ho avuto un nuovo miglior amico.
Insomma, ho fatto vari tentativi, ma alla fine giunsi alla conclusione che non ero in grado di reggere la scena oltre un limite (raggion per cui adesso chiudo il post, qualcosa ho almeno imparato) perchè pur avendo appreso il trucco dei 5 argomenti mi mancava quel particolare talento per agganciare l'interlocutore per delle ore parlando di me.
La morale della favola è dunque: non parlare troppo di te nel blog, Jakala, anche se probabilmente hai molto da dire su di te, ma parla anche di altri, di tipi interessanti, incredibili, che hanno qualcosa da dire. Gente come, come... me ad esempio.
Che cosa ne pensi di me?

Mic