martedì, maggio 12, 2009

Asilo politico

Chiedo asilo politico con queste parole inizia un documentario sull'asilo politico in Italia, documentario che vidi qualche anno fa al Venice Airport Festival.
Spiegava come da quelle poche e semplici parole inizia la richiesta per la procedura di asilo politico e la vita delle persone nel mentre sono in attesa di richiesta.
Richiesta che per venir accolta o respinta a volte impiegava anni.

Spiegava anche le modifiche introdotte nell'Unione Europea, che non permettevano più di fare la richiesta per ogni stato dell'unione, ma solo in uno solo.
Ragione che spiega perché Malta sistematicamente porta i clandestini in Italia o perché molte volte alcuni paesi sono solo di transito verso la metà sognata Francia, Italia, Germania o Inghilterra.

L'asilo politico non c'entra niente con la fuga dalla disperazione o da una situazione economica, ma pressupone un motivo serio per fuggire dal paese natio a causa di discriminazioni per religione, idee politiche o orientamenti sessuali (in molti paesi mussulmani l'omosessualità maschile o femminile è vietata).

Cosa centrano queste righe con le polemiche di questi giorni, semplicemente niente.
Semplicemente che il diritto di asilo politico è qualcosa che non andrebbe tirato dentro una campagna elettorale che sta già rovistando sulle mutande dei politici

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