Argomento di discussione ad una cena di amici: se vincendo al superenalotto uno continuerebbe a lavorare? Il che sarebbe come chiedere se uno lavora unicamente per i soldi?
Da buoni veneti la maggior parte della gente continuerebbe a lavorare sia per questione culturale, l'ozio non è considerato bene, sia perché esiste una molla nel voler migliorarsi professionalmente.
O almeno per me è valida questa spiegazione...
7 commenti:
mah, io continuerei a lavorare, magari meno, ma continuerei...
Beh io credo che qualcosa continuerei a farlo. Sicuramente qualcosa di diverso da quello che faccio ora, qualcosa che mi veda come "regista occulto" cioè senza metterci la mia faccia, solo il capitale.
Io recentemente qui in Veneto vedo code di popolo "raschiante" alle tabaccherie e i cestini (pure i marciapiedi) pieni di gratta e vinci perdenti...
Magari questi il lavoro lo hanno già perso oppure non sono Veneti :)
La ricerca del colpo di fortuna è insito nella "nuova" cultura italiana, vedi reality imbottiti di gente che non sa fare nulla.
Quindi può pure essere un cambiamento di abitudini...
Avevo anche letto di una correlazione positiva tra disoccupazione (e/o difficoltà economiche) e introiti delle lotterie.
Potrebbe essere un chiaro segnale della condizione che anche nel "ricco" Veneto si va profilando.
Che i giochi d'azzardo siano una tassa sulla povertà è un dato di fatto da tempo, ma non capisco cosa centri con l'attitudine a considerare il lavoro come uno status normale di vita.
O almeno per molti miei amici tale è considerato, come mentalità tipica veneta...ma lungi a considerare questo come una verità assoluta.
Jack il mio lavoro sarebbe viaggiare!
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