sabato, settembre 04, 2010

La politica del fare (?)

Dopo poco piu' di un mese, Silvio Berlusconi, nuovamente incalzato dal Capo dello Stato, ma anche dagli industriali, risponde al Colle e agli imprenditori annunciando l'imminente nomina del successore di Claudio Scajola. Ed esattamente come a fine luglio, in pole position per diventare ministro dello Sviluppo Economico c'e' Paolo Romani.
fonte ANSA

Ogni tanto quando discuto con i miei amici che votano a destra, che non è una malattia come qualche invasato di sinistra pensa in rete, tento di spiegare perché adesso è meglio che Berlusconi perda il potere.
La notizia che ho citato sopra è uno degli esempi delle motivazioni per cui sarebbe il caso che il centrodestra avesse un nuovo leader. La sostituzione di un ministro importante come quello dello Sviluppo Economico era stata posticipata perché avrebbe cambiato gli equilibri di potere del governo/maggioranza, specialmente adesso che la minoranza finiana era inquieta.
Il vero problema ed unico pensiero di SB in questo momento è evidentemente la sua situazione giudiziaria, con tutta una serie di processi che stanno arrivando alla conclusione (quello Mills) soprattutto e la necessità di avere uno scudo legale da usare, che sia processo breve o legittimi impedimenti.
Solo che il paese ha altre priorità, visto che siamo nel mezzo del guado per uscire dalla recessione, più per merito della Germania che nostro, con le relazioni fra sindacato e confindustria che devono trovare nuovi accordi, come dimostra il caso Fiat.
Figure come un ministro dedicato a questi temi e anche il presidente della Consob, per un controllo più attento delle principali società italiane, sono quindi indispensabili per aiutare il travaglio del paese verso una nuova identità industriale: accorpamenti di pmi, etc.

Figure che non sono state sostituite sia perché non considerate "importanti" da chi è al governo adesso sia perché usate come esca per ottenere defenzioni da parte dei sostenitori di Fini e/o attirare i parlamentari di Casini. Tentativo che sembra al momento mal riuscito.

Casi come questo mostrano una cosa: attualmente gli interessi di SB divergono da quelli nazionali, mentre c'era un tempo in cui potevano avere dei punti di contatto.
E SB si era sempre proposto come antitetico alla politica "romana" della mediazione e del temporeggiare, perché lui doveva essere per la politica del fare.
Forse intendeva fare come gli altri.

PS Aspettiamo a vedere se per il presidente Consob impiegheranno lo stesso tempo per sostituirlo

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