lunedì, giugno 29, 2009

Discutere sul merito

Oggi sono riuscito ad ascoltare la prima trasmissione di Oscar Giannino su Radio24.
Con se ha voluto alcuni professori di NoisefromAmerika.
La discussione verteva soprattutto sul libero mercato, sul perché in Italia non si riuscisse a ragionare sul merito.
Io temo che non sia stato trattato un tema centrale il merito prevede che chi non ha le capacità lasci il posto a chi ha le capacità.
Basta pensare a come siamo organizzati per capire che è questo che non riusciamo ad accettare: la sconfitta.

In tutti i campi è raro che una persona sconfitta si ritiri per lasciare il posto a qualcuno più capace, al massimo si lascia il posto ad un proprio delfino che ha legami di qualche genere con chi gli lascia il posto.

sabato, giugno 27, 2009

One year later

Per i tre mesi passati la scorsa estate in UK, invece di un bonus in denaro ho ricevuto invece qualcosa di più tangibile, lo potete vedere nell'immagine sotto.





Oggi a pranzo è stato inaugurato con enorme soddisfazione del mio stomaco.

giovedì, giugno 25, 2009

La numero 13

Decisamente un brutto spettacolo.
Tenere un monologo è sempre una cosa difficile per un attore/trice, deve continuamente sollecitare lo spettatore con variazioni di ritmo, timbro in modo da conquistare la sua attenzione, questo senza spalle che possano aiutarti.


In questo spettacolo, mancavano completamente le variazioni di ritmo e di timbro, molti spettatori si sono addormentati e un paio sono fuggiti!!
In breve dovrebbe essere la dicotomia fra l'essere madre e l'essere artista, ognuno con gioie e dolori. Dolori per la morte della nipote, che in quello che dovrebbe essere un crescendo si scopre che in realtà non è la nipote, ma la figlia.
Il crescendo non c'è perché tra la scoperta del fatto che non esiste la sorella gemella alla comprensione del fatto che è la figlia ad essere morta passa ben 15 minuti di lentezza, quando dovrebbe essere una galoppata sia per lo spettatore che per l'attrice.

Una luce livida la colpisce in viso, prima che si impossessi della scena misurandola a passi veloci, ridendo in modo follemente furbesco, imbrattando il muro spoglio di giallo, cullando la latta di vernice come fosse la sua bambina perduta. Cristina Crippa è lì, nello spazio scarno e vuoto, a dar voce e gesti con tutta l’energia che le è propria alla protagonista di La numero 13. (...) Impresa non facile perché il monologo di Pia Fontana è carico di temi dolorosi e delicati, e si addentra senza rete in una impervia analisi della psiche. (...). La regia di Elio De Capitani attraverso la gestualità espressionista e il vagare fintamente deciso – ma in realtà spaesato – del personaggio ne sottolinea l’intima fragilità, che culmina nella dolorosa confessione finale. E la Crippa, attrice generosa, è brava (...).

Simona Spaventa, la Repubblica


Questa dovrebbe essere una recensione seria? La psicanalisi dovrebbe esser quella di una madre che ha soffocato la figlia di torte, invece di lasciarla dipingere di giallo?
Mah...


Aspetto il commento di Annibale, che spero pubblicherà l'altra recensione farlocca su questo spettacolo.
Consiglio evitare di andarci

martedì, giugno 23, 2009

Love Story

Faccio outing è confesso di aver letto questo libro ed in parte commosso per la storia.
Leggere però anni dopo che il protagonista del film sta vivendo la stessa situazione

The actor Ryan O’Neal is to marry Farrah Fawcett, who is dying of rectal cancer.

The star of Love Story told ABC News that his long-time partner had agreed to marry him as she fights the losing battle. The actress, best known for her role in Charlie’s Angels, has abandoned treatment for the cancer which has spread through her body.
(...)
“It’s a love story. I just don’t know how to play this one. I won’t know this world without her,” he said. “Cancer is an insidious enemy.

fonte Times

mi fa sentire ancora la tristezza di quelle pagine.

venerdì, giugno 19, 2009

Rosencranz e Guilderstein sono morti

Confesso che un paio di ore prima di vedere lo spettacolo volevo morire anch'io, visto che ero preso prigioniero della Tangenziale Est e non sapevo se sarei riuscito ad arrivare in orario.
La piece teatrale ha una sceneggiatura illustre, che ha dato origine anche ad un film vincitore del Leone d'oro a Venezia, fra mille critiche.
Il film, si disse, che fu premiato proprio per la sceneggiatura dal presidente dell'epoca.
Non ho mai visto quel film, ma ugualmente sono andato a vedere l'opera.

Quest'opera in due atti, con un breve intervallo in mezzo, tratta del dramma di Amleto dal punto di vista dei suoi amici Rosencranz e Guilderstein, che travolti dalla lotta del principe di Danimarca contro sua madre e lo zio moriranno.
Due cappi ad inizio scena ricordano a tutti il destino finale dei due protagonisti.
A dividere con loro la scena la figura del capocomico, che metterà in scena la rappresentazione "modificata" dagli scritti di Amleto.
Figura surreale, che passa dalla farsa alla retorica, dalla filosofia della morte a scherzi leggeri.

Uno dei più bei spettacoli visti finora, quindi il consiglio di andarlo a vedere è ovvio.

Edit: Ringraziamo Annibale e i suoi elefanti per il lavoro di editing

venerdì, giugno 12, 2009

Sentita in radio

E' la prima volta che in un incontro tra capi di stato, Berlusconi riesce ad apparire come il posato e sobrio.

Solo il leader libico poteva riuscirci

lunedì, giugno 08, 2009

The monday after

A leggere le principali pagine dei quotidiani italiani, comprendo sempre di più il protagonista di Fatherland che iniziava sempre dai risultati sportivi.

Leggendole, infatti l'unico che ha perso qualcosa sono gli Orlando Magic.

Invece a leggere i risultati delle elezioni europee nessuno ha perso, al limite pareggiato!!

Prendiamo ad esempio Franceschini
«Sconfitti gli avvoltoi che da mesi indicavano come questo voto avrebbe determinato la fine del Pd. Ora gli avvolti, che fino a poche ore fa continuavano a parlare, possono andare a casa».


Sarà, ma se perdi voti nelle regioni rosse (Marche ed Umbria) significa solamente che stai solo procrastinando la fine del PD, invece di cambiare la marcia

I due obiettivi che ci eravamo dati a inizio della mia segreteria sono stati raggiunti. Il primo era la conferma del progetto del Pd. Il secondo era fermare la destra, e in particolare questa destra italiana.


Considerando che i voti persi da SB sono andati alla Lega, direi che anche il secondo obbiettivo è fallito sia in Italia sia in Europa. A meno di non dichiarare un'altra volta la Lega costola della sinistra, dopo averla demonizzata nelle scorse legislature.

Che sia possibile un'alternativa lo dimostra il caso della Serracchiani, forse sarebbe ora che la nomenclatura del PD se ne vada a casa, sostituita da chi ha idee nuove per un'Italia nuova.

Quanto alla destra, l'evidente travaso di voti dal PdL alla Lega significa che non si può sempre tirare la corda, contanto che dall'altra parte non hai nessuno contro cui confrontarti (leggi Franceschini).

Chi ha perso è sicuramente l'Europa visto l'unico partito con un programma elettorale serio per le politiche europee erano i radicali, rimasti a casa per lo sbarramento, mentre il programma elettorale del PD era Novella2000 al posto del Capitale, mentre il PdL usava Chi come giornale guida.

E alla fine l'ultimo quesito, ma ora Repubblica che scusa userà per mostrare un paio di tette sulla sua homepage, visto che le elezioni sono finite?

venerdì, giugno 05, 2009

20 anni fa...

20 anni non avevo ancora l'età per votare e andavo al liceo.
La sera io e i miei compagni avevamo visto i servizi in tv, quella mattina complice la prima ora in cui c'era un buco per via della ginnastica femminile ci scambiammo le nostre opinioni.

C'era nelle nostre parole un senso di incredulità, eravamo giovani ed idealisti, credevamo nel valore delle idee. Gli studenti che erano in piazza in un certo senso ci somigliavano.
Non riuscivamo a capire come avessero fatto i militari cinesi a sparare sui loro concittadini, su ragazzi che avevano più o meno la loro età.
Solo dopo qualche anno ho scoperto che i militari provenivano da regioni lontane e che la maggior parte di loro non capiva il mandarino, in modo da evitare fraternizzazioni fra le due parti.
Era un massacro programmato e gestito con la massima lucidità.

I nostri commenti erano ambiziosi "gli studenti sono la vera mente della Cina, vedrai che sfoceranno rivolte", "dobbiamo boicottare i prodotti cinesi in modo da fermare il loro regime".

20 anni dopo, invece posso dire che fu il regime cinese a dare al mondo una lezione, gli ideali si possono barattare con la possibilità di arricchirsi.

E' stato questo tradeoff a garantire che il regime cinese continuasse tranquillo ed a migliorare le condizioni di vita sotto l'aspetto economico; Honk Kong lo dimostra visto che malgrado sia passata dal governo occidentale di Sua Maestà a quello comunista, non sembra soffrire particolari problemi.

20 anni fa avevo degli ideali, adesso ho un pc assemblato in Cina con cui scrivere...

giovedì, giugno 04, 2009

Arresti retrodatati!?!?

Il gip della Procura di Milano ha emesso un' d'ordinanza di custodia cautelare a carico di cinque maghrebini accusati di aver pianificato, nella primavera 2006, attentati contro la chiesa di San Petronio a Bologna e la metropolitana di Milano.

fonte qui

Ma l'arresto serve ad impedire che salgano sulla macchina del tempo e tornino al 2006?
Oppure retrodatano l'arresto per risolvere ogni problema logico?

Pubblicità estive

...solo a me fa tristezza la pubblicità, solo per radio, in cui il tizio continua a lavorare dalla barca?

Anche durante le vacanze bisogna esser produttivi, non riuscendo a cogliere il fatto che uno stop serve proprio ad affrontare i problemi con la mente libera e più freschi.

lunedì, giugno 01, 2009

Kafka sulla spiaggia

Murakami è uno dei miei scrittori preferiti, quindi quando ho saputo che da un suo libro avevano tratto una piece teatrale, ho subito premuto per andarla a vedere anche se il libro in questione non l'avevo letto.

Probabilmente vedere un'opera simile, senza aver letto il libro, è stata un po' azzardato. I simbolismi presenti in scena sicuramente sono quelli del libro, solo che hanno avuto meno tempo per esser sviluppati.
L'idea del doppio, il giovane Kafka ed il vecchio Satoru, è sublimata dallo stesso attore che impersona prima un quindicenne poi un anziano.
Dai bisbigli in sala direi che le figure dei gatti erano un po' limitate.

Nota di costume il teatro dell'Arsenale è veramente intimo, quindi chi vuole andarci si prenoti per tempo visti i posti limitati