lunedì, maggio 10, 2010

Los Suns


Seguo il basket NBA da tempo, tifoso dei Suns dai tempi di Sir Charles. Hanno giocato e vinto la serie contro gli Spurs, gli antichi nemici la loro autentica nemesi storica di questi anni. E' stato uno sweep, termine che noi tradurremmo come cappotto per dare la stessa enfasi, ma non voglio scrivere di questo.


Il 5 di maggio hanno giocato con una scritta in spagnolo, i Los Suns.Giocano a Phoenix, quindi poteva esser visto come omaggio per la popolazione messicana; solo che non si è trattato solo di quello, ma era un messaggio politico ben definito.


L'Arizona ha infatti appena approvato una legge anti-immigrazione molto forte, anche a causa dell'infiltrazione dei cartelli messicani di droga nello stato americano. Legge anti-immigrazione fortemente appoggiata dai cittadini dello stato, soprattutto i benestanti che sono il tipico pubblico delle arene del basket.


Se a fare una tale dimostrazione fosse stato solo Nash, giocatore ben noto per le sue attività e per la sua vocazione "politica" non ci sarebbe stato nulla di strano, solo che è stato il proprietario dei Suns ha fare le dichiarazioni più forti a costo di perdere ricavi (negli USA le franchigie sono macchine da soldi, veri non pozzi senza fondo come le squadre italiane). Le interviste degli spettatori a fine partita mostravano che non tutti erano daccordo con tali prese di posizione, anzi.


Immaginare un presidente di calcio italiano che prende posizione contro i politici e gli ultras/tifosi contro le leggi che ritiene sbagliato credo sia una cosa impossibile. Non a caso gli unici giocatori che prendevano posizione contro il razzismo negli stadi erano soprattutto stranieri.



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