giovedì, ottobre 08, 2009

Egalitè

La rivoluzione francese dette inizio all'età contemporanea.
Prima si aveva un sistema di caste sociali, a cui si accedeva per natura ereditaria o al limite per matrimonio.
Essere nobile significa aver più diritti rispetto ad un plebeo o anche rispetto ad un ricco borghese.
Sostenere quindi che un gruppo ristretto di persone, solo perché elette ad una carica prestigiosa godono di privilegi rispetto alla persona comune era antistorico, non sorprende quindi la sentenza della Corte Costituzionale, lo avrebbe capito anche un bambino che tale lodo non avrebbe potuto reggere.

“la legge è uguale per tutti ma non la sua applicazione”.


Probabilmente questa frase è vera, gli errori giudiziari accadono e le sentenze possono essere ribaltate nei tre gradi di giudizio, ma la soluzione non sta nel creare una differente giustizia con differenti diritti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Come ben sai in certe questioni entrano in gioco le opinioni: lo dimostra il fatto che sei giudici della corte hanno votato contro la decisione presa. Già questo basta a indicare che la questione non è così lapalissiana. In qualsiasi democrazia vi sono regole che, pur di valore generale, vengono applicate con eccezioni di fronte a determinate tematiche. Ora, pur accettando la decisione presa dalla corte, resta aperto un quesito: è giusto che il Presidente della Repubblica tolga tempo all'analisi di un decreto legge per recarsi in un tribunale a difendersi? E' giusto che un Primo Ministro sottragga attenzione alle attività di guida del Paese per rispondere a decine di domande che per decine di ore un PM gli porrà? E' giusto che un Presidente della Camera o del Senato venga chiamato davanti a un giudice, evitando di assistere e di essere un riferimento per le aule, magari a fronte di un'importante votazione? Il punto fermo, per il quale non si possono fare eccezioni, dove essere un altro: nessuno può pensare di non pagare per i reati commessi. Ma questo non è mai stato messo in discussione: semplicemente una delle quattro eccezioni di cui sopra li pagano a fine mandato. Rik.

Jakala ha detto...

E' giusto che un Presidente della Camera (...) venga chiamato davanti a un giudice, evitando di assistere e di essere un riferimento per le aule, magari a fronte di un'importante votazione?

Secondo la corte costituzionale la risposta è positiva: una delle 5 cariche indicate può esser perseguito durante lo svolgimento dei processi.
La questione non era semplicemente se far pagare i reati, ma capire se hanno o non hanno (perché può anche esser assolto, ricordiamolo) commesso dei reati.

Pensa al caso Mills: SB non si è difeso, perché non era possibile processarlo, come risultato hanno condannato tutti e lui adesso si trova a difendersi da una posizione molto più difficile.

Anonimo ha detto...

Ribadisco: la cosa non è così ovvia come tu la presenti. La stessa corte costituzionale non era schierata all'unanimità sulla scelta poi presa: se non sbaglio è passata per nove voti contro sei, quindi ogni tre giudici contrari ce n'erano due di favorevoli. Di sicuro l'argomento non è semplice ed è ricco di implicazioni e linee di pensiero. Rik.