domenica, marzo 08, 2009

What if

Credo che tutti si domandino cosa sarebbe successo se, il classico What if americano o se siete più forbiti le ucronie.
Come tutti anch'io me lo domando spesso, quando sono soggetto a scelte difficili.

Poco dopo il crollo delle due torri gemelle ho iniziato la tesi in un'azienda, proseguendo poi con uno stage.
L'azienda era la filiale italiana di una multinazionale che faceva componenti per auto, non si limitava alle auto italiane (Fiat, Alfa), ma era anche fornitrice di diversi altri gruppi BMW, Daymler, VolksWagen, Skoda.
Insomma un gruppo che aveva differenti clienti, aveva personale molto qualificato, aveva anche un sistema di ricerca con vari brevetti.
L'ambiente non era male, molto tranquillo, la mensa aziendale anche...in più oltre il 50% del personale era femminile, c'erano tutte le condizioni per definirla una bell'azienda.
Solo che il periodo era quello che era, il 2002 era un'anno di crisi, quindi non potevano offrirmi un posto di lavoro, potevo sperare o in una continuazione dello stage o al limite in un posto da operaio.

Nel frattempo avevo ricevuto un'offerta da Milano, stage e poi si vedrà niente di chè, ma decisi di puntare le mie fiche su Milano, visto che almeno era più in linea con i miei studi, la classica voglia di lavorare nel settore in cui si è studiato.

Mi è sempre rimasto il dubbio, che se avessi accettato le condizioni iniziali adesso lavorerei vicino a casa.

Ieri invece distrattamente mio fratello mi fa, la sai la notizia?
Ovviamente no...

La capogruppo svedese ha dichiarato fallimento e a cascata anche la filiale italiana e polacca, come si legge qui.
Ora 500 dipendenti in Italia rischiano il posto, di cui circa il 50% donne.
Un bel 8 marzo.

Oggi per certi versi sono contento della mia scelta di allora, ma non riesco ad esser felice.

2 commenti:

Fabrizio ha detto...

Questa mi era sfuggita... sapevo che i fornitori del settore automotive sono tra i più bistrattati e finanziariamente vessati dai loro clienti, mi lascia comunque perplesso che un gruppo di queste dimensioni sia arrivato direttamente alla bancarotta.
Tempi cupi, veramente cupi...

Jakala ha detto...

Tieni conto che durante la crisi del 2002 era riuscito comunque a mantenersi in utile, seppur leggero e i programmi di sviluppo continuavano.

Per quel che posso immaginare questa volta la crisi viene dal NordEuropa e le attività italiane verranno scorporate.