lunedì, ottobre 30, 2006

Il colloquio

L'appuntamento era preso da tempo con la ditta che selezionava, avevo passato la sera prima a cercare tutte le informazioni sulla ditta che ricercava, sopratutto dal suo sito.
Arrivo con 10 minuti di anticipo, per il discorso con la selezionatrice che mi dice"
Mi raccomando Ingegnere la voglio pieno di grinta, sicuro e pieno di verve"
Ma è un colloquio per un application engineer o per un incrocio fra un centrocampista incontrista e un comico di Zelig?
Queste parole ovviamente le penso e basta, ma qualcosa deve affiorare in superficie visto che la selezionatrice aggiunge "in fondo è la sua descrizione."

Vengo introdotto al direttore generale e al direttore di divisione che iniziano con le domande.
Inizia la classica domanda, a cui bisogna rispondere ogni volta "Ma perchè vuole lasciare la XXX che è una fra le più prestigiose aziende?"
A)Strano da quando i fenici hanno inventato l'uso della cartamoneta la risposta è molto banale...
B) Forse perchè sono capitato nella divisione sbagliata di XXX e non mi fanno andare in quelle migliori?
C) Forse perchè uno cerca sempre di migliorare?
D)Varie ed eventuali
Passo in rassegna quale fra le varie opzioni scegliere per questa domanda ed esordisco con una versione evoluta della C.
Il colloquio sembra procedere abbastanza liscio fino all'affermazione che solitamente loro crescono i loro dipendenti!!
Ma come quando ho finito l'università tutti a cercare quei mitici due anni di esperienza lavorativa e adesso che li ho non valgono più niente!!!
Ovviamente mi avrebbero fatto sapere.

2 commenti:

Zener1992 ha detto...

ciao Jak!
Parli di storie reali e tristi realtà.
Sei ingegnere?

Jakala ha detto...

Si da bambino ero convinto che fare l'Ingegnere fosse una cosa bella e utile.
Ora invece gli ingegneri sono diventati i nuovi periti, come diceva un mio professore la flessibilità è prendere un ingegnere per fare un lavoro da perito con uno stipendio da operaio.
Pensavo scherzasse invece era la realtà.