giovedì, maggio 05, 2011

Il lavoro ai tempi del calesse

Ricordo un racconto di fantascienza di quand'ero adolescente.
C'era una base su Marte che comunicava via radio alla Terra di un'invasione aliena, ma a causa della distanza i messaggi arrivavano con una forte differenza d'orario rendendo la comunicazione asincrona e quindi un po' barocca.

Beh, in un certo senso mi trovo nella stessa condizione.
Coordino un progetto europeo per conto della filiale americana, nessuna promozione semplicemente per ragione di costi serviva uno che agisse dall'Europa risparmiando sui viaggi intercontinentali, e quindi mi trovo ad interagire con clienti francesi seguendo le direttive americane.
Immaginate la scena io discuto nella mattinata via mail con il cliente francese su alcuni dettagli, arriviamo ad una conclusione e poi giro il tutto al collega americano.
Questo verso le 15/16 vede le mie mail, mi manda un paio di mail per discutere di alcuni particolari, tento di rispondergli prima possibile visto che devo uscire dall'ufficio e alla fine mi da le sue conclusioni verso le 20 o le 21. Orario in cui di solito io sono a casa a mangiare o a lavare i piatti.
La mattina accendo il pc guardo la mia mail e ci trovo le sue conclusioni "serali", che elaboro e giro la questione al cliente francese.

A volte credo che come benefit aziendale dovrei chiedere delle aspirine per il malditesta

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè non fare una video conferenza su skype, Teamviewer, Webex etc...

Jakala ha detto...

Ah, vai a saperlo.
Skype è suggerito come mezzo di comunicazione eppure..

Demonio Pellegrino ha detto...

non potrei essere piu' d'accordo. Skype da noi e' proibito per motivi di sicurezza...