E' un caso classico dell'economia italiana, dove il mercato interno si contrae da due anni, dove si può scegliere di agire o per proteggere i consumatori, non creando "privilegi" o proteggere i venditori, bloccando l'ingresso sul mercato di concorrenti e "creando" per legge riserve di mercato per tutti.
Tutti i governi italiani si sono sempre mossi verso la seconda ipotesi, sempre governi comunisti o di destra. Idem questo governo composto da gente che si proclama liberista
Sotto l'alto scopo di proteggere la cultura e che il sapere/cultura non è una merce come le altre si sono vietati gli sconti oltre i 15% o 25% se promossi dalle case editrici a tutti siti online compresi.
E' l'ennesimo caso di legge ad aziendam fatta contro Amazon.it che per entrare nel mercato italiano si era affidato sia a sconti interessanti (di recente ho comprato 6 libri per meno di 40€) sia ad un servizio di selezione/consiglio sui libri molto innovativo.
Che economicamente sia una scelta che impoverirà culturalmente gli italiani lo capirebbe anche un asino, visto che provocherà l'ennesima contrazione del mercato visto che una persona normale ha un budget e quello spende, magari rinunciando ad un libro che voleva.
La perdita tuttavia sarà anche culturale visto che Amazon offriva anche una vetrina per piccole case editrici che non avevano la forza per arrivare alle varie librerie sparse per l'Italia, ma che tramite il marketing del sito potevano farsi conoscere sul mercato. Due dei sei libri che ho acquistato erano infatti libri che non trovavo nelle catene classiche.
Ovviamente per la catena americana basterà girare la spedizione/acquisto su una controllata francese o austriaca per bypassare l'editto italiano usando la direttiva Bolkestein
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