venerdì, marzo 04, 2011

Other Authority

Dopo l'Antitrust che si risveglia dal lungo sonno segnalando i possibli conflitti di interesse di Silvio Berlusconi sugli intrecci fra televisione e carta stampata permessi dal milleproroghe ecco che il risveglio di una seconda authority, la Consob.

Doppio no della Consob ai quesiti posti da Groupama sul riassetto del gruppo Ligresti, ovvero l'esenzione dell'obbligo di opa su Premafin in caso di partecipazione all'aumento di capitale e la possibilità, collegata, di un ingresso diretto in Fonsai da parte del gruppo transalpino.
La conferma è arrivata nel primo pomeriggio con un comunicato di Groupama, dopo alcune indiscrezioni che avevano iniziato a circolare nella tarda mattinata. Nella nota, la società francese spiega che valuterà la situazione sulla partecipazione all'operazione di aumento di capitale Premafin una volta conosciute le motivazioni della Consob. Per Groupama, l'eventuale lancio di una doppia opa su Premafin e Fonsai risulterebbe particolarmente onerosa.
LaStampa

La famiglia Ligresti è stata sempre considerata la longa manu di Silvio dentro i salotti buoni (Mediobanca, RCS, etc) ed è sempre stata aiutata dai poteri legati a Mr. BungaBunga.
La stessa entrata dei francesi in Premafin era un operazione di sistema: permetteva agli indebitati Ligresti di ricevere capitali freschi senza cedere il comando dell'azienda o cedere dei pacchetti di azioni rilevanti per il controllo dei salotti buoni.
Anche un bambino di cinque anni lo capiva che l'entrata dei francesi era in realtà una scalata mascherata, solo che il risparmio nell'evitare l'OPA era pagato solo ai Ligresti con una maggiorazione di prezzo rispetto alle quotazioni di borsa e con una cessione blanda del controllo dell'azienda.
Il doppio NO segna la fine dell'operazione e il possibile declino dei Ligresti che ora dovranno effettuare cessioni pesanti per abbattere i debiti (dalle quote nei palazzi ex-fiera, ai immobili di pregio, azioni varie, etc).
La Consob era stata appena integrata con nuovi uomini provenienti dalle file del centrodx, il presidente era un ex sottosegretario al ministero dell'Economia e ancora uno dei deputati della "maggioranza coesa", ma in realtà sono più uomini di Tremonti che di Silvio.

Il declino di un re significa anche il declino dei suoi cortigiani.

Nessun commento: