lunedì, maggio 23, 2011

23 Maggio

Era caldo come in questi giorni.
Io ero nervoso, aspettavo il risultato del mio primo scritto e nel frattempo ero in lista per l'orale.
Il parlamento era bloccato per l'elezione del presidente della Repubblica, secondo tradizione toccava ad un democristiano e i vari Andreotti, Forlani, De Mita si davano battaglia a suon di correnti e di colpi bassi.
Il MSI governato da un giovane Fini per sottolineare che a Destra erano per ordine e legge votavano un magistrato che si era impegnato contro la mafia e aveva, si diceva, un passato nel Fuan Paolo Borsellino.
I leghisti emarginati da tutti votavano se non ricordo male il loro sedicente ideologo Miglio, in realtà l'unico fra i leghisti ad avere una certa cultura e quindi "spendibile" come nome.
Ferrara allora faceva il consigliere di un altro principe, Craxi, e illustrava ai telespettatori gli intrighi per l'elezione del presidente del consiglio in televisione.
Ricordo che usavo le telecronache del Giro d'Italia come pausa fra un ripasso e l'altro, nervoso, dopotutto era il mio primo esame.
La notizia dell'esplosione la seppi così, in mezzo a quella pausa che portò una notizia del genere.
Ecco come ricordo l'Italia di allora, spaccata per i riti bizantini per l'elezione di un presidente, riti a cui i cittadini erano sempre più insofferenti, con il suo simbolo della lotta antimafia ucciso in un attentato da film del Padrino.
Alla fine mi staccai dal televisore per andare a studiare, l'indomani superai il mio primo esame.

"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" Giovanni Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Capaci, 23 maggio 1992

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